Nel giorno delle celebrazioni per i 50 anni della Sinagoga, il Circolo a lui dedicato ha ricordato, con prestigiosi oratori, la figura di Giuseppe Emanuele Modigliani nel 140mo esatto della sua nascita.
"Mene' ", come veniva chiamato, politico socialista (aderente poi al riformismo) ebreo livornese e fratello di Amedeo, visse la distruzione della gloriosa Sinagoga monumentale e non vide, venendo a mancare prima,la nascita del nuovo Tempio e la rimascita della citta'.
Da ebreo e da livornese, di ormai "antica" adozione, sono assai grato al Circolo Modigliani per aver ricordato un illustre figlio di questa Comunita' e di questa citta'.
Oggi in Sinagoga il Sindaco Cosimi ha ricordato l'apporto ebraico alla vita cittadina ed ha citato,tra i vari,il suo predecessore Mondolfi, rimosso con la forza dai fascisti.
Al Circolo Modigliani il merito di aver rafforzato il ricordo,in parte perso, di un altro ebreo livornese,assurto a importanza nazionale. Grazie.
Gadi Polacco
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domenica 28 ottobre 2012
La cerimonia per i 50 anni della Sinagoga di Livorno. Trasmissione questa sera a Telecentro1
La cerimonia, coordinata dal Vice Rabbino e Hazan ufficiale del Tempio Leone Chaim è stata preceduta dall'ingresso nel Tempio di un nuovo Sefer Torah (Rotolo della Legge) donato dalla famiglia Yerushalmi.
Negli indirizzi di saluto inevitabile il ricollegarsi idealmente alla splendida Sinagoga monumentale che, colpita dai bombardamenti nel 1943 e poi ulteriormente indebolita dai saccheggi e dai danni susseguiti negli anni seguenti, non vi fu modo alla fine di ricostruire optando, anche per diretto intervento centrale, per una nuova costruzione.
Questo ricordo, ovviamente particolarmente vivo nei testimoni che ebbero modo di frequentare l'antico Tempio (ma tramandato anche alle generazioni future) si è unito sin dalla cerimonia inaugurale del 1962 (ufficiata dai Rabbini A.S.Toaff, B.G.Polacco e Elio Toaff) alla speranza per un futuro migliore e alla rinascita di una Comunità e della città intera, sentimenti ben testimoniati dall'attuale Sinagoga esempio di architettura moderna citato e studiato a livello internazionale: memorabile è rimasto il discorso (visibile su www.livornoebraica.org) dell'allora Presidente della Comunità Prof. Renzo Cabib.
Esaurita la parte dei saluti e dei discorsi si è svolto il Giro dei Sefarim (i Rotoli della Legge, similmente a quanto avviene nella festa di Simchath Torah), così come accadde nella prima cerimonia, accompagnato dai canti del Coro Ventura, diretto dal Maestro Paolo Filidei .
Nel pomeriggio mostra fotografica alla Goldonetta (il ridotto del Teatro Goldoni) , presentazione della pubblicazione "Un Tempio Nuovo per una Fede Antica", di L.Funaro.e concerto del Coro Ventura con musiche della tradizione ebraica sefardita livornese.
Alle 21.00 l'emittente Telecentro1 ha programmato la replica di una trasmissione, condotta da Gadi Polacco, andata in onda a settembre e riguardante la Sinagoga (con intervista a Leone Di Castro, figlio dell'architetto Angelo) e la ricostruzione della città.
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Foto allegate : momenti della cerimonia al Tempio e,in bianco e nero, un'immagine del 23 settembre 1962
50mo Sinagoga di Livorno. Aperte le celebrazioni. Il Maestro Leone Chaim chiama le Autorita' a porgere il proprio saluto.
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Si e' aperto il comvegno su G.E.Modigliani. Il tavolo dei relatori : Prof. Bertini,D.sa Cherubini,D.sa Simonelli,Prof. Iacoponi,On.Zanone
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lunedì 22 ottobre 2012
50° della costruzione della nuova Sinagoga di Livorno : come nasce un'idea...
Una chicca per la quale Comunitando - www.livornoebraica.org
, ringrazia la Famiglia Di Castro. Nella foto l'abbozzo di
studio di quello che sarà il nuovo Tempio, disegnato dall'Arch.
Angleo Di Castro (z.l.) sul retro della ricevuta del vagone
ristorante del treno che, da Livorno, lo riportava a Roma dopo
una delle varie visite compiute in città.
Una nuova Sinagoga per la citta' che rinasce.
Esigenze organizzative hanno fatto slittare al 28 ottobre,con inizio alle ore 11.00, le celebrazioni ufficiali per i primi 50 anni della Sinagoga di piazza Benamozegh che, in realta', venne solennemente inaugurato il 23 settembre 1962, giorno 24 del mese di Elul dell'anno ebraico 5722 : la ricostruzione della citta', non senza controversie e difficolta' , ha gia' fatto diversi passi ma ancora tanti ne rimangono da fare.
Vicenda intricata e dolorosa quella che,terminata la guerra, richiese alcuni anni affinche' si districasse la matassa costituita dall'ipotesi di restauro dell'antica,amata e gloriosa, imponente Sinagoga da una parte e dal progetto di un nuovo edificio dall'altra.
Rimandando agli scritti in proposito,nel 1958 il dado venne tratto ,ovviamente non senza grande rimpianto per l'antico Tempio il cui ricordo e' ancora vivo e "venerato" dagli ebrei livornesi: "durante l'ultima guerra, bombardamenti e saccheggi rovinarono completamente l'antica Sinagoga di Livorno - monumento nazionale - la più' bella d'Europa", scrivono in un appello (1960), gia' nell'incipit pieno di nostalgia, il Rabbino Capo Alfredo S.Toaff, il Presidente della Comunita' Prof. Renzo Cabib ed i membri del "Comitato per la ricostruzione del Tempio" (Rabbino Prof. Roberto Menasci, Avv. Guido Bedarida, Dr. Renato Liscia, Sig. Cesarino Rossi e Rag. Adolfo Toaff), appellandosi a donatori affinche' si integrasse, come necessario, l'ammontare per la costruzione del nuovo luogo di culto messo a disposizione dal Governo.
L'incarico di progettare la nuova Sinagoga, anche dietro indicazione di un nome importante nell'architettura nazionale quale quello di Bruno Zevi, viene affidato ad un architetto ebreo romano, Angelo Di Castro.
Incarico assai complesso e delicato, senza contare il peso del coinvolgimento emotivo anche alla luce di un passato ancora assai vivo e caratterizzato dalla Shoa e delle leggi razziali,quello che Di Castro riceve.
Certamente e' anche un'avvincente sfida professionale ed in poco tempo,si sottolinea in vari testi, si affino' il progetto,in cemento armato, di una tenda a pianta ellittica con relativa volumetria piena di simboli e richiami sia interni che esterni (le Tavole della Legge visibili all'interno seguendo il loro contorno posto in evidenza,i triangoli sul retro per dare più' luce,le vetrate rosse per ricordare la tragedia della Shoa,le finestre esagonali che ne richiamano alcune ottagonali della vecchia Sinagoga,la teva' - il pulpito - realizzata con marmi recuperati fra le macerie dell'antico Tempio,ecc) affiancata da una palazzina con abitazioni e uffici.
Nel ricordo di Leone Di Castro, uno dei figli dell'architetto Angelo,intervenuto ad una trasmissione di Telecentro1 che ho avuto il piacere di condurre, le problematiche pratiche del progetto,affrontate dal padre,furono tante ed essenzialmente riconducibili ai limitati e limati fondi a disposizione (forte comunque l'impegno del Ministro Togni).
Le difficolta' di quei lavori erano anche ben presenti e narrate da quanti lavorarono nel cantiere dell'odierna piazza Benamozegh, come ricordava spesso Italo Contini che a quei lavori prese parte,divenendo poi il custode di quei luoghi,amato da generazioni di ebrei livornesi.
Quale sia il giudizio estetico che si puo' avere sull'ardita e ancora oggi avveniristica Sinagoga,si tratta di un'opera studiata e commentata,anche a livello internazionale,in tanti testi di architettura.
La cerimonia inaugurale, ispiratrice per buona parte di quella che si terra' il 28 ottobre, venne celebrata da tre Rabbini : Alfredo S. Toaff, suo figlio Elio Toaff (da anni gia' Rabbino Capo di Roma) e Bruno Polacco,giunto nel 1960 ad affiancare A.S.Toaff al quale poi succedera' quale Rabbino Capo).
Grande il lavoro preparativo per l'inaugurazione, protrattosi in pratica sino all'apertura,come ricorda Piero Cassuto allora giovane Consigliere della Comunita' (della quale poi diverra' Presidente e oggi alla guida del Bene' Berith locale), svoltasi alla presenza di tante autorita' e che vide anche i discorsi del Presidente Renzo Cabib e del Sindaco Badaloni.
Attivissimo,come sempre, il Parnas Guido Novelli che sovraintendera' poi a tante cerimonie ebraiche livornesi,rimane storica la fotografia che immortala il taglio del nastro, con il vassoio delle forbici che viene presentato da Cinzia Servi, allora bambina, che ancora oggi ricorda l'emozione di quel momento.
A dirigere il coro (alcuni coristi di allora canteranno anche per il 50mo) con il Maestro Lattes all'armonium, anche un giovane Antonio Bacchelli, poi stella del firmamento musicale prematuramente spentasi.
Tanti altri sarebbero i personaggi, molti dei quali non più' tra noi,da ricordare ma che saranno tutti presenti nel ricordo di quel giorno.
Alcuni testimoni sono oggi anche in Israele dove torno' pure,dopo un periodo da educatore trascorso a Livorno, il Prof. David Peled che si adopero' tra l'altro per quel gemellaggio tra Livorno e Bat Yam,concretizzatosi giusto tra l'estate del 1961 (delegazione livornese , guidata da Ugo Bassano, nella cittadina di mare israeliana) e lo stesso 1962 , il primo tra una citta' italiana e una israeliana.
Confidiamo,analogamente a quanto augurava nel primo Kippur nel nuovo Tempio il Rabbino Toaff, che questo "giro di boa" dei primi 50 anni della Sinagoga per tutti "sia auspicio di vita,salute,felicita' ".
Vicenda intricata e dolorosa quella che,terminata la guerra, richiese alcuni anni affinche' si districasse la matassa costituita dall'ipotesi di restauro dell'antica,amata e gloriosa, imponente Sinagoga da una parte e dal progetto di un nuovo edificio dall'altra.
Rimandando agli scritti in proposito,nel 1958 il dado venne tratto ,ovviamente non senza grande rimpianto per l'antico Tempio il cui ricordo e' ancora vivo e "venerato" dagli ebrei livornesi: "durante l'ultima guerra, bombardamenti e saccheggi rovinarono completamente l'antica Sinagoga di Livorno - monumento nazionale - la più' bella d'Europa", scrivono in un appello (1960), gia' nell'incipit pieno di nostalgia, il Rabbino Capo Alfredo S.Toaff, il Presidente della Comunita' Prof. Renzo Cabib ed i membri del "Comitato per la ricostruzione del Tempio" (Rabbino Prof. Roberto Menasci, Avv. Guido Bedarida, Dr. Renato Liscia, Sig. Cesarino Rossi e Rag. Adolfo Toaff), appellandosi a donatori affinche' si integrasse, come necessario, l'ammontare per la costruzione del nuovo luogo di culto messo a disposizione dal Governo.
L'incarico di progettare la nuova Sinagoga, anche dietro indicazione di un nome importante nell'architettura nazionale quale quello di Bruno Zevi, viene affidato ad un architetto ebreo romano, Angelo Di Castro.
Incarico assai complesso e delicato, senza contare il peso del coinvolgimento emotivo anche alla luce di un passato ancora assai vivo e caratterizzato dalla Shoa e delle leggi razziali,quello che Di Castro riceve.
Certamente e' anche un'avvincente sfida professionale ed in poco tempo,si sottolinea in vari testi, si affino' il progetto,in cemento armato, di una tenda a pianta ellittica con relativa volumetria piena di simboli e richiami sia interni che esterni (le Tavole della Legge visibili all'interno seguendo il loro contorno posto in evidenza,i triangoli sul retro per dare più' luce,le vetrate rosse per ricordare la tragedia della Shoa,le finestre esagonali che ne richiamano alcune ottagonali della vecchia Sinagoga,la teva' - il pulpito - realizzata con marmi recuperati fra le macerie dell'antico Tempio,ecc) affiancata da una palazzina con abitazioni e uffici.
Nel ricordo di Leone Di Castro, uno dei figli dell'architetto Angelo,intervenuto ad una trasmissione di Telecentro1 che ho avuto il piacere di condurre, le problematiche pratiche del progetto,affrontate dal padre,furono tante ed essenzialmente riconducibili ai limitati e limati fondi a disposizione (forte comunque l'impegno del Ministro Togni).
Le difficolta' di quei lavori erano anche ben presenti e narrate da quanti lavorarono nel cantiere dell'odierna piazza Benamozegh, come ricordava spesso Italo Contini che a quei lavori prese parte,divenendo poi il custode di quei luoghi,amato da generazioni di ebrei livornesi.
Quale sia il giudizio estetico che si puo' avere sull'ardita e ancora oggi avveniristica Sinagoga,si tratta di un'opera studiata e commentata,anche a livello internazionale,in tanti testi di architettura.
La cerimonia inaugurale, ispiratrice per buona parte di quella che si terra' il 28 ottobre, venne celebrata da tre Rabbini : Alfredo S. Toaff, suo figlio Elio Toaff (da anni gia' Rabbino Capo di Roma) e Bruno Polacco,giunto nel 1960 ad affiancare A.S.Toaff al quale poi succedera' quale Rabbino Capo).
Grande il lavoro preparativo per l'inaugurazione, protrattosi in pratica sino all'apertura,come ricorda Piero Cassuto allora giovane Consigliere della Comunita' (della quale poi diverra' Presidente e oggi alla guida del Bene' Berith locale), svoltasi alla presenza di tante autorita' e che vide anche i discorsi del Presidente Renzo Cabib e del Sindaco Badaloni.
Attivissimo,come sempre, il Parnas Guido Novelli che sovraintendera' poi a tante cerimonie ebraiche livornesi,rimane storica la fotografia che immortala il taglio del nastro, con il vassoio delle forbici che viene presentato da Cinzia Servi, allora bambina, che ancora oggi ricorda l'emozione di quel momento.
A dirigere il coro (alcuni coristi di allora canteranno anche per il 50mo) con il Maestro Lattes all'armonium, anche un giovane Antonio Bacchelli, poi stella del firmamento musicale prematuramente spentasi.
Tanti altri sarebbero i personaggi, molti dei quali non più' tra noi,da ricordare ma che saranno tutti presenti nel ricordo di quel giorno.
Alcuni testimoni sono oggi anche in Israele dove torno' pure,dopo un periodo da educatore trascorso a Livorno, il Prof. David Peled che si adopero' tra l'altro per quel gemellaggio tra Livorno e Bat Yam,concretizzatosi giusto tra l'estate del 1961 (delegazione livornese , guidata da Ugo Bassano, nella cittadina di mare israeliana) e lo stesso 1962 , il primo tra una citta' italiana e una israeliana.
Confidiamo,analogamente a quanto augurava nel primo Kippur nel nuovo Tempio il Rabbino Toaff, che questo "giro di boa" dei primi 50 anni della Sinagoga per tutti "sia auspicio di vita,salute,felicita' ".
Gadi Polacco
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domenica 14 ottobre 2012
Cerimonia per l'introduzione al Tempio Ebraico di Livorno di un nuovo Sefer Torà (Rotolo della Legge)
Ingresso ufficiale al Tempio Ebraico di Livorno di un nuovo Sefer Torà, ovvero il Rotolo della Legge che, dalla creazione del mondo sino alla morte di Mosè, viene letta nelle Sinagoghe, suddivisa in brani settimanali,nell'arco di ogni anno.
E' assai significativo ebraicamente introdurre un nuovo Sefer e anche restaurarne uno divenuto nel tempo difettoso nella scrittura : questa cerimonia, denominata "Hachnasat Sefer Torà", è quindi un momento sia solenne che di festa.
Il Rotolo della Legge, rigorosamente scritto a mano da un Sofer (uno specialista del genere) osservando le varie necessarie prescrizioni, è stato presentato nel Tempio non del tutto ultimato : è infatti uso che le ultime lettere,a testimoniare la condivisione dell'importanza del momento, vengano scritte (sotto l'attenta guida del Sofer) dai fedeli che partecipano poi anche alla fase di cucitura delle pergamene che compongono il Rotolo.
Il Sefer presentato nella Sinagoga è intitolato a quattro benefattori, purtroppo scomparsi: si tratta di Paolo Toaff, già Consigliere della Comunità, cofondatore dell'Associazione Benè Berith ed attivo anche nel gruppo Keren Kayemet LeIsrael (onlus molto impegnata, in Israele ma anche altrove, nel risanamento del territorio e nel rimboschimento), Laura Castelfranchi , insigne insegnante assai impegnata nella vita comunitaria, Lina e Luisa Fargion, anche assidue frequentatrici delle attività comunitarie , farmaciste e scrittrici (sia il ricordo di questi benefattori per benedizione).
Nelle foto alcuni momenti della cerimonia : parte del pubblico in piedi per la Commemorazione dei benefattori ai quali è dedicato il Sefer Torà, il Rotolo ancora da completare con il Sofer Babani che lo ha scritto, momenti del completamento della scrittura e della cucitura delle pergamene.
Comunitando
www.livornoebraica.org
Nota : il materiale messo in rete da Comunitando - www.livornoebraica.org può essere citato e ripreso, senza stravolgerne il significato, con rsola ichiesta di menzione della fonte. Grazie
E' assai significativo ebraicamente introdurre un nuovo Sefer e anche restaurarne uno divenuto nel tempo difettoso nella scrittura : questa cerimonia, denominata "Hachnasat Sefer Torà", è quindi un momento sia solenne che di festa.
Il Rotolo della Legge, rigorosamente scritto a mano da un Sofer (uno specialista del genere) osservando le varie necessarie prescrizioni, è stato presentato nel Tempio non del tutto ultimato : è infatti uso che le ultime lettere,a testimoniare la condivisione dell'importanza del momento, vengano scritte (sotto l'attenta guida del Sofer) dai fedeli che partecipano poi anche alla fase di cucitura delle pergamene che compongono il Rotolo.
Il Sefer presentato nella Sinagoga è intitolato a quattro benefattori, purtroppo scomparsi: si tratta di Paolo Toaff, già Consigliere della Comunità, cofondatore dell'Associazione Benè Berith ed attivo anche nel gruppo Keren Kayemet LeIsrael (onlus molto impegnata, in Israele ma anche altrove, nel risanamento del territorio e nel rimboschimento), Laura Castelfranchi , insigne insegnante assai impegnata nella vita comunitaria, Lina e Luisa Fargion, anche assidue frequentatrici delle attività comunitarie , farmaciste e scrittrici (sia il ricordo di questi benefattori per benedizione).
Nelle foto alcuni momenti della cerimonia : parte del pubblico in piedi per la Commemorazione dei benefattori ai quali è dedicato il Sefer Torà, il Rotolo ancora da completare con il Sofer Babani che lo ha scritto, momenti del completamento della scrittura e della cucitura delle pergamene.
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