giovedì 21 agosto 2008

"Boicottaggio ebreo contro Toaff" (sic!)

COMUNITANDO riceve e,onorato dell'immeritata alta compagnia, ripropone.

Lettera al Quotidiano Nazionale (La Nazione,Il Giorno,Il Resto del
Carlino) in riferimento alle pagine 28 e 29 dell'edizione di oggi.

Egregi Signori,
premetto che non sono ebreo : questo dovrebbe essere
ininfluente,ma visto che spesso usate impropriamente il termine
(ricordate quel pessimo vostro titolo "Gli ebrei? Solo loro,a volte,
discriminano" del giugno 2008 ?) ed oggi addirittura rievocate lugubri
stereotipi del passato titolando "Boicottaggio ebreo contro Toaff"
(peraltro anche errando , se proprio ci tenevate allo scivolone
dovevate scrivere "ebraico") anticipo ciò per evitare la solita
risposta in base alla quale come si critica un ebreo si griderebbe
all'antisemitismo e spero anche la citazione,peraltro già fatta come da
prassi da Scalabrin ,sugli "amici ebrei" e magari qualche parente (come
negarlo a chiunque?!) ebreo.
Il Prof. Toaff ha tutto il diritto di
propagandare il suo libro, cosa che ha fatto e continua a fare (lo
abbiamo visto in TV, letto su tutti i giornali,gira per le varie piazze.
ecc) i cittadini,tra essi spero che annoveriate anche gli ebrei, hanno
tutto il diritto di interessarsi o meno della cosa.
Oppure è d'obbligo
partecipare ai suoi dibattiti come una volta avveniva per le prediche
forzate?
Il Prof. Toaff vende il suo libro, peraltro tramite "Il
Mulino" e come era facilmente rilevabile anche alla Fiera del Libro di
Torino : se leggiamo (sono sul sito dell'editore) i nomi dei soci di
questa importante casa editrice, pensare a complotti e boicottaggi è
veramente comico,visto che vi compaiono trasversalmente numerosi
potenti del nostro paese.
Mi spiegate poi, non voglio pensare che
ricorriate alle istruzioni che alimentarono il famigerato manifesto
sulla razza di fascista memoria e peraltro infondate, come fate a
contare gli ebrei che partecipano ad un dibattito?!
Ma poi, visto che
il Prof. Toaff il suo volume, già ridotto a bufala o comunque a mera ed
indimostrata ipotesi dalla comunità scientifica,peraltro lo vende sul
"vil mercato" , abbiamo o non abbiamo, ebrei o non ebrei,il diritto
anche di disinteressarcene senza per questo divenire "integralisti" o
"boicottatori"?
Quale presunzione vi muove per infervorarvi nel
pretendere che debba interessare "a prescindere"?
Infine, poichè
altrimenti la cosa sarebbe troppo lunga, è triste vedere rimpastate su
una testata una volta gloriosa pregiudizi quali "il popolo perfetto" e
così via dicendo.
Capisco che sotto ferie ed in agosto occorra
ricorrere a tutto, ma il "non caso" Toaff potevate sinceramente
risparmiarvelo.
Distintamente,

Bruno Barontini
Livornese, non ebreo e
senza parenti ebrei (salvo che non si giunga ad Abramo)

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