>
> Il Tirreno del 20 aprile 2009 titola, per descrivere l'apertura della
> cosiddetta conferenza "Durban II" a Ginevra, "contro il razzismo
> sempre più disuniti".
> Se la disunione è tecnicamente un dato certo, la presunta efficacia
> "contro il razzismo" della conferenza è invece altamente discutibile,
> per usare un eufemismo.
> L'assenza di importanti stati (USA,Australia,Nuova
> Zelanda,Germania,Italia,Olanda,Israele,Svezia , da ultimo la
> Polonia,ecc) unitamente alla presenza assai titubante di altri,
> mostra inesorabilmente l'impossibilità di giungere ad un decente
> risultato pur dopo il lungo lavoro diplomatico intercorso: un motivo
> ci sarà pure.
> Una minestra cotta male non diviene evidentemente buona solo perchè
> la si porta in tavola ed il ricordo di "Durban I" ha concretamente
> minato alla base la credibilità dei cuochi, per rimanere nella metafora.
> Si è andati ben oltre,in questo caso,al cronico scettismo che non a
> torto colpisce gran parte delle iniziative delle Nazioni Unite, spesso
> piegate ai voleri di maggioranze precostituite e votate al pregiudizio
> politico : se Gheddafi, pur oggi elevato al rango di statista anche
> dalle nostre parti, si occupa di diritti umani la "delusione" del
> Segretario Generale dell'ONU per il franare continuo di "Durban II" ,
> dove arriva un altro "campione" di democrazia quale il presidente
> iraniano, appare tragicomica.
> Ahmadinejad, quasi a voler essere sicuro del fallimento
> dell'iniziativa ginevrina,l'asso l'ha infatti calato nuovamente alla
> vigilia di quella che si annuncia essere un'inutile passerella
> dichiarando: "l'ideologia e il regime sionista sono i portabandiera
> del razzismo".
> In questo contesto , oggettiva constatazione, risalta negativamente la
> sorprendente decisione del Vaticano di partecipare alla conferenza
> ritenuta "azione ferma contro l'intolleranza per prevenire ed
> eliminare ogni forma di discriminazione", decisione che il Rabbino
> Capo di Roma commenta con un certo sgomento in quanto "partecipando a
> Durban II il Vaticano dà il proprio avallo morale a quanto si sta
> preparando" e lo stato pontificio "non può giustificarsi dicendo che
> va alla conferenza per correggerne l'impostazione antisemita, perchè i
> meccanismi pseudo-democratici che ci sono al summit dell'ONU lo
> impediscono".
> Pragmatica, in riferimento a quanto bolle in pentola a Ginevra e a
> parte un accenno alle "razze" che si spera sia frutto di infelice
> traduzione,appare poi la motivazione con la quale il ministero degli
> esteri della Polonia ha annunciato che anche Varsavia sarà assente :
> vi è infatti "motivo di credere che la conferenza sarà sfruttata
> ,ancora una volta come avvenne nel 2001 a Durban, come un forum di
> dichiarazioni inaccettabili , contrarie allo spirito di rispetto delle
> altre razze e religioni".
> Forse ,a guardar bene, in realtà contro il razzismo vi è molta più
> unione di quanto possa evocare un titolo : basta infatti individuare
> da dove nasce il problema.
>
> Gadi Polacco
>
>
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