Giornalisti israeliani: perché ci discriminano
Pubblichiamo la lettera che la Federazione nazionale dei giornalisti israeliani ha scritto il 13 luglio alla Federazione internazionale dei giornalisti.
La Federazione internazionale dei giornalisti (Fig) ha distorto i fatti nei messaggi che riguardano l'espulsione della Federazione nazionale dei giornalisti israeliani (Fngi). Siamo costernati dal fatto che l'autore di questi messaggi, Aidan White, guidi un'organizzazione che si occupa dell'etica nei media. Questa triste visione delle cose deve essere corretta. La Fig ha consultato i suoi membri palestinesi e arabi mentre stava compiendo una missione cosiddetta di ricerca di fatti per investigare gli eventi riguardanti i media a Gaza durante gli scontri in primavera. La Fig non ha ritenuto di dover cercare un contributo anche da parte della Fngi, definendo “irrilevante” tale contributo. I media israeliani, definiti non patriottici da molti nella società israeliana dopo la guerra in Libano a causa della loro copertura indipendente, sono stati lasciati fuori dalla missione della Fig. Forse perché la loro voce avrebbe potuto rovinare le accuse preconfezionate e pubblicate contro Israele. li resoconto su Israele e i media è stato scritto senza consultare un singolo israeliano. Una lezione su come NON essere giusti nel ricercare i fatti, soprattutto da parte di coloro che si dichiarano reporter.
La Fig non ha invitato i membri israeliani a prendere parte a importanti incontri a Varna e a Bruxelles senza fornire alcuna ragione. La decisione di cacciare la Fngi è stata presa a Oslo senza che noi fossimo invitati a dire la nostra versione. La Fig non ha citato nei messaggi alla stampa che White - in una visita a Tel Aviv e in un incontro con la Fngi - fosse d'accordo sul fatto che il sindacato israeliano dovesse pagare le rate alla stessa tariffa prevista per i paesi vicini, come la Siria e la Giordania. Dopo aver stretto la mano e aver dichiarato risolta la questione, White si è comportato come se l'accordo non fosse mai stato raggiunto. I membri israeliani durante un incontro con i membri della Fig a Gerusalemme hanno chiesto ancora una volta alla Fig di darci una mano a creare un forum regionale per i media che costituisca un ponte tra noi e i nostri vicini palestinesi un club di giornalisti professionisti basato sul mutuo aiuto tra professionisti. Una joint venture tra professionisti al di là della politica potrebbe essere un aiuto per ogni giornalista che viene nella regione. Questa sfida non è mai stata raccolta dalla Fig che era troppo occupata a cacciare la parte israeliana. Speriamo che la leadership della Fig capisca che non è una questione di soldi, ma di una membership completa e uguale per tutti.
Federazione nazionale dei giornalisti israeliani
Il Foglio, 15 luglio 2009
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