Si ricorderà forse una canzone di successo degli anni Trenta del secolo scorso, scritta da Rodolfo De Angelis (al quale si deve tra l'altro la Discoteca di Stato),dall'accattivante ritornello ironico ( "ma cos'è questa crisi?" ) e dall'ottimistico chiosare "che la crisi passerà"...
Ripresa varie volte in seguito, la canzonetta mi è tornata in mente in questi giorni, peraltro siamo tutti abituati ad avere almeno una "crisi" sempre in corso, vedendo con quale serrato ritmo la seconda testata giornalistica cittadina batta sull'argomento del dopo elezioni in Comunità talvolta con titoli e richiami,addirittura in locandina, decisamente esagerati e che certamente deluderanno il lettore che poi andasse ad approfondire la cosa,magari attendendosi chissà quali terribili resoconti.
Invece la cosa è,a voler essere obbiettivi ed oggettivi, piuttosto semplice ed assai poco avvincente, certo non diversa da analoghe situazioni verificatesi o che si potranno verificare in tanti altri ambiti associativi,dalla bocciofila di paese in poi.
Non meraviglia comunque il fatto che mezzi d'informazione locali si occupino, come peraltro hanno sempre fatto,delle vicende anche della Comunità ebraica (non si vede perchè dovrebbe essere diversamente e comunque così è,specialmente in un mondo assai variegato anche in fatto di strumenti e mezzi informativi) ma bensì che si cerchi di gonfiarli oltremodo e credo anche inutilmente da un punto di vista di possibile maggiore vendita di copie del giornale.
E' in corso semplicemente un'impasse che deriva da un voto il quale ha espresso,andando al sodo,due linee entrambe legittime per quanto contrapposte.
Non ci sono quindi cospiratori o traditori e nemmeno difensori del bene e del male,ma semplicemente consiglieri che esercitano come loro diritto e dovere il proprio ruolo e,se non ci sarà uno sbocco accettabile da parte di una maggioranza, si farà come avviene in ogni ambito democratico,ovvero rimettendosi al volere degli elettori.
C'è un normalissimo e legittimo ricorso elettorale (poco importa che mi appaia troppo debole nella sostanza perchè possa essere accolto se verrà nel caso portato alla disamina dei Probiviri) come accade non di rado in riferimento ad elezioni democratiche, tali essendo sempre state,anche quando vigevano le leggi fasciste,quelle delle nostre Comunità.
Capisco che ci sia forse da "rimediare" ad un primo articolo che,francamente e detto da lettore anche di quel giornale, si è rivelato disarticolato ed anche disinformato, ma ciò che preoccupa è il fatto che un confronto democratico,magari a tratti anche serrato ma non certo fuori da schemi civili, si possa prestare ad esagerate distorsioni.
Parola di testimone diretto che confida nel fatto che,in qualche modo al quale tutti sopravviveremo comunque,"..la crisi passerà".
Gadi Polacco
Comunitando
www.livornoebraica.org
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