Non ho visto il contestato "Mosè" rossiniano,andato in scena a Pesaro,nel quale pare che gli ebrei vengano accostati a terroristi islamici e si faccia ampio (ab)uso di maschere antigas, cosiddetti "kamikaze",ecc.
Bastano però le cronache ed anche le non certo accomodanti dichiarazioni lette nei media ed attribuite al regista Graham Vick per inquadrare quanto squallida sia stata la messa in scena che ha stravolto il "Mosè in Egitto" e che mi irrita doppiamente.
Siamo infatti ben lontani dallo spirito, rappresentato dalla famosa "Preghiera " ("Al tuo stellato soglio...") che faceva scrivere al musicologo Roncaglia che " Essa rientra nel numero dei canti che, con le famose preghiere verdiane, risvegliarono la coscienza nazionale, «rialzando le teste curvate», e dei quali il Giusti diceva che parevano "come di voce che si raccomanda, d'una gente che gema in duri stenti e de' perduti beni si rammenti", concetti che attengono alla libertà e che certo non si sposano con la pratica del terrorismo e del vile attentato ai civili inermi tipico di questa aberrante pratica..
Significativamente Toscanini volle che questa splendida pagina musicale entrasse a far parte del programma con il quale inaugurò nuovamente il Teatro alla Scala nel 1946,dopo i danneggiamenti patiti durante la guerra.
Ma la cosa mi irrita anche quale appassionato d'opera che non sopporta le incursioni che registi,scenografi ma talvolta anche certi direttori e cantanti compiono su capolavori che,in quanto tali, non hanno bisogno di "riletture" presuntuose e ancor di meno di "rivisitazioni".
Vuole un adagio popolare che a fare i critici siano in genere cantanti falliti ma,evidentemente,la frustrazione colpisce anche altre categorie del bel canto che altro non avrebbero da fare che cercare di eseguire al meglio quanto altri,evidentemente assai più dotati, ci hanno fortunatamente lasciato.
Gadi Polacco
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