Egregio Direttore,
ricorre il 14 maggio,secondo il calendario corrente (quello lunare
ebraico ha fatto cadere l'evento alcuni giorni or sono) , il 64°
compleanno dello Stato d'Israele.
In quel giorno del 1948, alla fine del Mandato Britannico e dopo il voto
dell'ONU svoltosi l'anno precedente, sotto il vigile ritratto di Theodor
Herzl (il fondatore del moderno movimento sionista) David Ben Gurion ed
altri daranno lettura, a Tel Aviv,della dichiarazione d'Indipendenza.
Già il 15 maggio Israele conoscerà la guerra, mossagli da
Egitto,Siria,Libano,Irak e quella che allora si chiamava Transgiordania.
Il rifiuto arabo,ad oggi persistente in gran parte del suo ambito,di
riconoscere il diritto all'esistenza dello Stato d'Israele è quindi
coetano alla sua nascita ed a nulla valse che si fosse
deciso,contestualmente alla sua creazione, l'edificazione di un
altro,ennesimo,Stato arabo (rifiutato dai destinatari convinti che la
partita con Israele sarebbe stata liquidata in poche ore buttando a mare
il "nemico sionista").
Oggi Israele è uno stato moderno, avanzato e leader in molti settori :
le varie guerre passate ed il persistente pericolo proveniente dal
terrorismo, unito a quello di Stati come l'Iran che dichiarano di voler
cancellare dalla terra l' "entità sionista", non hanno scalfito la
struttura di uno Stato nato democratico e pluralista,rispettoso dei
diritti dell'uomo.
Una vera oasi in una vastissima area dove le dittature (vediamo cosa
accade in Siria tra il disinteresse pressochè generale ,mentre altrove
assistiamo alla persecuzione religiosa verso i cristiani) purtroppo
ancora prosperano ed imperversano e dove le "primavere" politiche si
esauriscono in genere velocemente,tornando ad essere cupi "inverni".
Certo Israele,come ogni altro Stato, si può criticare e si può magari
anche averlo poco simpatico, ma la pace che a parole tutti perseguono
non può scindersi da quel dato di fondo che,in realtà, ha radici assai
anteriori anche alla fondazione ufficiale stessa di questa nazione,
appunto il rifiuto "a prescindere" ancora assai diffuso al suo stesso
diritto ad esistere.
Auguri Israele e grazie per dimostrarci,da 64 anni, che la democrazia
può vincere l'odio e l'intolleranza.
Gadi Polacco
Comunitando - www.livornoebraica.org
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