Giustissimo e quindi, di conseguenza, il documento programmatico dell'iniziativa dovrebbe essere improntato "per " la pace senza distinzioni e all'insegna di una neutralità dalla quale deriverebbe autorevolezza e credibilità.
E allora vediamo cosa contiene il documento oltre a generici e retorici accenni (dimenticandosi dell'Asia):
- gli unici a "meritare" una minuziosa descrizione delle proprie "colpe" sono, ovviamente, gli israeliani e quindi si andrà in fiaccolata per la "fine dell’aggressione militare e dell’assedio di Gaza, il riconoscimento dello stato di Palestina e il ritiro di Israele da tutti i territori occupati dal 1967";
- sempre Israele merita, naturalmente,una menzione speciale anche nel passaggio dedicato alle armi e quindi la fiaccolata servirà anche "a richiedere la sospensione della cooperazione militare e la vendita di armi ad Israele e nella regione, con governi, fazioni politiche e religiose in guerra o che violino i diritti ed i trattati internazionali" .Insomma,è il messaggio, essendo Israele particolarmente cattiva la si deve additare chiaramente,mentre gli altri vanno nelle varie ed eventuali;
- c'è poi il "superamento progressivo del Trattato dell’Alleanza del Nord Atlantico (NATO)" : doveroso passaggio dedicato a una delle più antiche parole d'ordine della sinistra radicale;
- immancabile la questione degli F35 che, comunque la si pensi al riguardo, è un tema che certamente non unifica le posizioni ma nel caso le divide. D'altra parte,si vede, bisogna essere sicuri che non aderiscano, fosse mai, sigle "indesiderate"....
- accennata nobilmente è la determinazione "a esigere l’assistenza e la protezione dei rifugiati e dei migranti" , ma senza spiegare come e con la collaborazione di chi;
- non c'è una parola esplicita su Hamas, gruppo terroristico come tale riconosciuto anche dall'Unione Europea , e non appare necessario, ai "pacifisti" organizzatori, affermare il diritto all'esistenza e alla sicurezza d'Israele : si può capire ciò, visto che Hamas non riconosce il diritto all'esistenza di questo stato;
- non c'è una parola su Hamas nemmeno in riferimento al trattamento che riserva AI PALESTINESI STESSI di Gaza, non riconoscendo i basilari diritti alle donne, agli omosessuali, all'infanzia per un'educazione normale e non votata al "martirio suicida" e terrorista, praticando la pena capitale con giudizi sommari,operando persecuzioni nei confronti della già provata e decimata comunità cristiana della Striscia;
- non c'è una parola sul continuo lancio di razzi e di mortai che Hamas spara su Israele da Gaza : niente nemmeno sui tunnel offensivi,per entrare in territorio israeliano e operare attentati premeditatamente ai danni di civili, costati una fortuna che assommata al costo delle armi e del mantenimento dei terroristi avrebbe permesso,se spese diversamente queste ingenti somme, di elevare il livello di vita di tutta la cittadinanza di Gaza;
- nessuna parola sull'ISIS e soci, fratelli di morte di Hamas,terroristi fanatici e integralisti,che vaneggia di istituire un califfato che arriverà anche a Roma e massacra i cristiani da tempo (ma pare che solo da qualche giorno chi conta se ne sia finalmente accorto);
- nessuna esplicita solidarietà ,appunto,ai cristiani perseguitati e massacrati nell'area e in Africa.
Insomma, la pietanza è sempre la stessa, ovvero essere contro Israele e l'Occidente : il resto è solo una spruzzata decorativa, come si usa fare appunto nella preparazione di certi piatti.
Gadi Polacco
IL TESTO DEL DOCUMENTO BASE DELLA FIACCOLATA
Per fermare la guerra ai confini dell’Europa ci impegnamo: A spingere i Governi degli Stati e le Istituzioni europee verso una politica estera autorevole, unitaria, dialogante e di pace, declinata sui diritti, contro il prevalere di interessi nazionali . A rafforzare le reti della società civile europea e del Mediterraneo che agiscano la pace come progetto politico. A portare a ogni livello delle istituzioni europee e dei Governi nazionali istanze e proposte che nascono dalla società civile. A promuovere progetti, programmi e azioni dell’Europa che si caratterizzino per i contenuti educativi, di scambio e di conoscenza tra culture differenti. A sensibilizzare e informare le cittadine e i cittadini su quanto accade nei teatri di crisi (Ucraina, Medio Oriente, Africa centrale). Per un Mediterraneo di pace, di convivenza pacifica, di crescita economica sostenibile ci impegnamo: A promuovere mobilitazioni con le diverse comunità e con tutte le espressioni democratiche di società civile organizzata nel Mediterraneo. A esigere l’assistenza e la protezione dei rifugiati e dei migranti. A mobilitarsi per la pace tra Palestina e Israele, ed in Medio Oriente, la fine dell’aggressione militare e dell’assedio di Gaza, il riconoscimento dello stato di Palestina e il ritiro di Israele da tutti i territori occupati dal 1967. A richiedere la sospensione della cooperazione militare e la vendita di armi ad Israele e nella regione, con governi, fazioni politiche e religiose in guerra o che violino i diritti ed i trattati internazionali. A sostenere il riconoscimento del diritto di autodeterminazione dei popoli Saharawi e curdo. A sostenere la fine delle guerre e degli aiuti militari e vendita di armi in Siria, Libia, Iraq ed Afghanistan.
Per una Europa di pace ci impegnamo a chiedere alle istituzioni europee: La scrittura partecipata di una Costituzione democratica e federale. Azioni europee per una posizione comune a sostegno di un graduale disarmo internazionale. L’apertura di un dibattito sul superamento progressivo del Trattato dell’Alleanza del Nord Atlantico (NATO). L’accelerazione della creazione di un Corpo Volontario Europeo. Il sostegno a una proposta di iniziativa di cittadini europei per la trasformazione del Servizio Volontario Europeo in un Servizio Civile Europeo.L’unificazione dello strumento militare dell’Unione.
Per una vera politica di difesa ci impegnamo: Ad esigere una politica non aggressiva, ma di difesa, e la redazione di un libro bianco della difesa. Affinché vi sia l’effettivo rispetto della legge 185/90, con l’attivazione di appositi programmi di riconversione verso il civile. Ad ottenere la cancellazione del programma F35 e la riduzione delle spese militari, per destinare i fondi alla scuola, alla formazione, alla sanità, all’occupazione. A richiedere un programma di riduzione delle servitù militari che condizionano pesantemente l’ambiente e l’economia di vaste zone del nostro territorio. Per una Difesa Civile, educazione alla pace e Corpi Civili di Pace ci impegnamo: alla realizzazione della campagna per la raccolta delle firme per la Legge di Iniziativa popolare per l’istituzione di un Dipartimento per la Difesa Civile non armata e nonviolenta; alla promozione di iniziative e di progetti educativi e di formazione nell’ambito scolastico per la promozione della cultura di pace, di convivenza; alla realizzazione di sperimentazioni sul campo e alla promozione di iniziative di sensibilizzazione per la definitiva istituzione, anche in Italia, di Corpi Civili di Pace.
PD Circolo Borgo, ARCI, AUSER Livorno, AUSER Collesalvetti, SVS, AVIS, ANPI, ANPPIA, CGIL Provincia di Livorno.
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