giovedì 23 ottobre 2014

Presentato a Livorno il libro "Pesante come una piuma", una storia che ci ricollega al tragico passato di Roccatederighi.

"PESANTE COME UNA PIUMA" , una storia che ci ricollega al tragico passato di Roccatederighi, è il titolo del libro che la scrittrice livornese Laura Paggini ha presentato il 22 ottobre 2014 presso il "Centro Donna" labronico.
L'iniziativa era parte del percorso denominato "Settembre pedagogico" e infatti, afferma l'autrice, "in questo frangente, il romanzo verrà trattato da un punto di vista pedagogico, riservandoci prossimamente di riproporlo in una chiave di lettura prettamente storica. Questa volta si parlerà della banalità del male."

"Nella sala mensa dove abbiamo cantato e ballato insieme, figli e genitori, altri figli e altri genitori sono stati radunati per essere deportati a Fossoli e da lì ai campi di sterminio", aggiunge Luara Paggini che poi si chiede : " Dove era scritto che noi vi saremmo andati negli anni 2000 e non nel 1943?... Tante sono le domande che mi hanno invasa e insieme la voglia di far conoscere quei bambini, nella speranza che qualche ragazzino di oggi possa sentirli suoi amici, possa vedere in loro se stesso e scegliere di essere, come il protagonista, cavaliere di memoria".

Nella presentazione del libro si legge : "il primo giugno 2002 è un grande giorno per Gianluca: sta per iniziare la sua prima vacanza “da grande”, senza la mamma e il papà, in compagnia solo dei suoi amici e dell’insuperabile don Carlo! Quello che Gianlu non sa è che, a Roccatederighi, lo attende un’esperienza che rimarrà impressa nella sua giovane memoria: quel luogo, infatti, è stato scenario di uno dei più grandi orrori che la Storia ricordi".

Il romanzo di Laura Paggini aggiunge un ulteriore tassello al quadro della memoria circa quanto avvenne in questa bella località maremmana, una storia in verità che molti non amano riportare alla luce, in quanto ritenuta "scomoda" : “Roccatederighi campo di concentramento" è il titolo di un documentario , curato dalla giornalista RAI Vera Paggi per RAI News 24, presentato pochi anni or sono.

Il sito www.storiaxxisecolo.it , nelle pagine dedicate alle deportazioni dal grossetano, ricorda tra le prove documentali relative al campo " una copia del contratto di affitto firmato dal vescovo e dal maresciallo di Pubblica sicurezza Gaetano Rizziello, designato a dirigere il campo di internamento. Vi è scritto, tra l’altro, che monsignor Galeazzi «in prova di speciale omaggio verso il nuovo governo» (La Santa Sede non ha mai riconosciuto la Repubblica di Salò, ndr ) cede in affitto al direttore «del campo di concentramento ebraico» un’ala del seminario vescovile estivo di Roccatederighi."

Riferendosi all'allora capo della provincia Ercolani il sito, citando un articolo in merito apparso su "Il Corriere della Sera" nel 2002, annota ulteriormente che "
per disposizione del capo della provincia il lager fu recintato col filo spinato e vi furono posti a guardia venti militi repubblichini armati di mitragliatrici e bombe a mano. Vi furono internati ottanta ebrei italiani e stranieri e, a quanto raccontarono i sopravvissuti, la detenzione non fu molto dura. Le guardie erano bonarie e lo stesso vescovo si intratteneva con i reclusi distribuendo doni e carezze ai più piccoli. Ma una parte degli ebrei venne ugualmente deportata ad Auschwitz su sollecitazione delle autorità locali: erano trentasette stranieri e nove italiani. Gli altri, tutti nati e residenti nella provincia di Grosseto, furono rilasciati poco prima della Liberazione, forse perché i loro custodi volevano assicurarsi benemerenze per il futuro!".

Meritorio è quindi il contributo di Laura Paggini : il volume è reperibile sia in forma stampata che eBook tramite
Youcanprint , piattaforma di selfpublishing.

Nella foto : l'autrice , Laura Paggini,durante la presentazione livornese.

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