E' in corso da ieri,anche a Livorno, la cosiddetta "vigilanza dinamica"
che utilizza, come accaduto già altre volte in Italia in concomitanza
con momenti particolarmente caldi,le forze armate in aggiunta alle forze
dell'ordine, nel nostro caso la Folgore.
Complice qualche titolo sballato , magari per "necessità di mercato", e
il riversarsi di foto dei paracadutisti davanti alla Sinagoga, si
scatena nel web il dibattito e parte, ogni occasione è buona, la fiera
del pregiudizio antisemita e il sempre verde sentimento antisraeliano,
con tanta confusione di situazioni e ruoli.
In diversi media,infatti, come in alcuni gruppi social passa il
concetto (magari appunto nei titoli che talvolta poi non corrispondono
neanche al contenuto dell'articolo) addirittura che la Sinagoga,
unicamente, sia vigilata senza sosta per quello che viene spesso visto
come un privilegio,magari derivante dalla "potenza" che il solito
fantasioso "complotto" dei potenti sprigiona.
Che la Sinagoga possa essere considerata obbiettivo particolarmente
sensibile ,purtroppo è cosa banale e non sarebbe scandaloso se
rientrasse tra i luoghi italiani ritenuti a più alto rischio, se questo
rischio è ritenuto concreto da chi ha la responsabilità della sicurezza
nazionale (i numerosi casi ,di questi giorni,che hanno visto luoghi
ebraici colpiti in Europa qualcosa vorranno pur dire).
Comunque la si pensi,però, quella della Sinagoga livornese vigilata 24
ore su 24 è una bufala,come ben sanno anche gli amici cronisti.
Lo può constatare chiunque, vedendo la Folgore in movimento in altri
luoghi evidentemente considerati a rischio e non vedendola in sede fissa
dinanzi al Tempio Ebraico.
Questi sono i fatti, indipendentemente dalle varie opinioni che ci
sono,ovviamente tutte legittime,circa l'opportunità o meno di utilizzare
per compiti di vigilanza in città le forze armate.
Non sarebbe male, me lo consentano i media in questione, inquadrare il
tutto nella giusta cornice.
Gadi Polacco
Comunitando
www.livornoebraica.org
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