giovedì 14 settembre 2023

DAL 15 SETTEMBRE SERA, CON IL CAPODANNO EBRAICO, SI AVVIA UN INTENSO PERIODO DI FESTIVITA' E SOLENNITA' PER IL MONDO EBRAICO


Rosh Ha-Shanah, il capodanno ebraico, cade i primi due giorni del mese di Tishrì ed è il capo d'anno per
 la numerazione degli anni, per il computo dei giubilei e per la validità dei documenti.

Ha un carattere e un'atmosfera assai diversi da quella normalmente vigente nel capo d'anno "civile" in Italia.

 Infatti è considerato giorno di riflessione, di introspezione, di auto esame e di rinnovamento spirituale. 

E' il giorno in cui, secondo la tradizione, il Signore esamina tutti gli uomini e tiene conto delle azioni buone o malvagie che hanno compiuto nel corso dell'anno precedente. 

Nel Talmud infatti è scritto "A Rosh Ha-Shanah tutte le creature sono esaminate davanti al Signore". Non a caso tale 

giorno nella tradizione ebraica è chiamato anche "Yom Ha Din", il giorno del giudizio. 

Il giudizio divino verrà sigillato nel giorno di Kippur, il giorno dell'espiazione. Tra queste due date corrono sette giorni

 che sommati ai due di Rosh Ha-Shanà e a quello di Kippur vengono detti i "dieci giorni penitenziali".

Rosh Ha-Shanah riguarda il singolo individuo, il rapporto che ha con il suo prossimo e con Dio, le sue intenzioni 

di miglioramento.

Nella Torà, (Levitico 23:23,24) il primo giorno del mese di Tishrì è designato come "giorno di astensione dal lavoro, 

ricordo del suono, sacra convocazione", e nuovamente in Numeri (29:1,6) è ripetuto che è "un giorno di suono 

strepitoso": un altro dei nomi di questa festa è "Yom Teru'a", giorno del suono dello Shofar, il grande corno. 

In ottemperanza al comando biblico in questo giorno viene suonato lo Shofar, simbolo del richiamo all'uomo verso

 il Signore. Questo suono serve a suscitare una rinascita spirituale e a portare verso la teshuvà, il pentimento, il 

ritorno verso la giusta via. Lo Shofar, oltre a chiamare a raduno, ricorda l'episodio biblico del "sacrificio" di Isacco, 

sacrificio in realtà mai avvenuto in quanto fu sacrificato un montone al posto del ragazzo. Il corno deve essere di un

 animale ovino o caprino in ricordo di questo episodio. Inoltre lo shofar ricorda il dono della Torà nel Sinai che era 

accompagnato da questo suono e allude anche al Grande Shofar citato in Isaia (27:13) "E in quel giorno suonerà un

 grande shofar", annunciatore dei tempi messianici.

I suoni che vengono emessi da questo strumento sono di diverso tipo: note brevi, lunghe e interrotte; secondo una 

interpretazione esse sono emesse in onore dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe.

Rosh Ha-Shanah è chiamato anche Giorno del Ricordo, infatti la tradizione vuole che Dio proprio in questa data 

abbia finito la Sua opera di creazione e sarebbe stato creato Adamo, il primo uomo.

Un uso legato a questa giornata vede l'ebreo recarsi verso un corso d'acqua o verso il mare e lì recitare delle 

preghiere e svuotarsi le tasche, atto che rappresenta simbolicamente il disfarsi delle colpe commesse e un impegno 

simbolico a rigettare ogni cattivo comportamento, come scritto nel libro biblico di Michà : "Getterai i nostri peccati 

nelle profondità del mare". Cerimonia detta "Tashlich", tradizionalmente effettuata,a Livorno,presso il pozzo 

della Yeshivà Marini di via Micali,oggi sede del Museo Ebraico labronico.

Gli ebrei ashkenaziti in questo giorno vestono di bianco, simbolo di purezza e rinnovamento spirituale. Anche i rotoli 

della Torà e l'Arca vengono vestiti di questo colore. Quest'usanza può essere ricondotta al verso di Isaia (1:18) in cui

 è scritto: "quand'anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diverranno bianchi come la neve".

Quest'uso è anche praticato in Comunità sefardite,quindi di origine spagnola,come Livorno.

A Rosh Ha-Shanah si usa mangiare cibi il cui nome o la cui dolcezza possa essere ben augurante per l'anno a 

venire. Il pane tipico della festa assume una forma rotonda, a simbolo della corona di Dio e anche della ciclicità 

dell'anno. Con l'augurio che l'anno nuovo sia dolce, si usa mangiare uno spicchio di mela intinta nel miele. 

Si usa anche piantare dei semini di grano e di granturco che germoglieranno in questo periodo, in segno di 

prosperità.

L'uso di piantare il grano è diffuso anche a Livorno ed in altre città : meno l'uso della mela nel miele, 

maggiormente proprio degli ebrei ashkenaziti (provenienti dall'Est Europa). Tradizionali sono gli auspici,

accompagnati da cibi che richiamano il contenuto degli stessi, detti "Iehì razòn" ("Sia volontà").

(Il testo è tratto da www.ucei.it , le note in neretto sono "redazionali")


Foto : lo Shofar, suonato dal Rabbino Shunnach, e via Micali,sede del Museo Ebraico di Livorno


"LO SHOFAR" , discorso del Rabbino Alfredo Shabbetai Toaff,zl, del 1957

http://ebraismolivornese.blogspot.com/2023/08/lo-shofar-di-rav-astoaffzl-1957.html

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