COMUNITANDO
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(a cura di Gadi Polacco)
25 APRILE 2010 - RICORDARE LA LIBERAZIONE ANCHE TRAMITE IL CONTRIBUTO DELLA "BRIGATA EBRAICA"
Alle manifestazioni livornesi per il 65° della Liberazione, come avverrà anche in altre parti d'Italia, sarà nuovamente presente lo striscione in ricordo della BRIGATA EBRAICA che operò in Italia contribuendo a liberarla.
Accanto alle corone di alloro che tradizionalmente la Comunità Ebraica livornese appone, vi sarà quindi un ulteriore momento di ricordo per questi soldati che contribuirono al ristabilimento di un'Italia libera e democratica,pagando un notevole tributo di sangue,e costituirono poi la base dell'esercito della nuova democrazia,ad oggi l'unica veramente tale nell'area mediorientale,sorta nel 1948 con lo Stato d'Israele.
I Caduti della Brigata Ebraica riposano nel Cimitero Militare di Piangipane (Ravenna) dove si tiene ogni anno anche una commemorazione religiosa : l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sarà particolarmente presente a Piangipane,per questo 65° anniversario,alla cerimonia officiata dal Rabbino Luciano Meir Caro che si terrà ai primi di maggio.
Gadi Polacco
Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(Nella foto , risalente agli anni '50, il Rabbino Bruno G. Polacco , allora Rabbino Capo di Ferrara e che in seguito assumerà analoga carica a Livorno, celebra una commemorazione religiosa al Cimitero Militare di Piangipane)
LA BRIGATA EBRAICA (dal sito dell'ANPI di Ravenna)
"...sul finire del 1944 il rallentamento delle operazioni militari alleate rinvigorì i tedeschi ed i fascisti. Frequenti furono i rastrellamenti di uomini da mandare al lavoro nelle industrie mentre, con numerosi bandi precetto. Il Ministro della difesa della Repubblica di Salò, Rodolfo Graziani, minacciava la pena di morte per i disertori ed i ribelli armati. Le azioni antipartigiane presero di mira ripetutamente le valli piemontesi, l’Oltrepo pavese, la Liguria e l’Emilia Romagna: tra le numerose vittime cadevano anche molti partigiani ebrei, tra cui il “più giovane partigiano d’Italia”, Franco Cesana, morto a soli 13 anni, il 14 settembre 1944, sull’Appennino modenese quando operava come staffetta presso la formazione “Scarabello” della divisione “Garibaldi”. In quei giorni entrava in azione un nuovo gruppo impegnato nella Resistenza: la “Brigata Ebraica”.
Nell’inverno del 1944, il governo inglese, dopo moltissime esitazioni, autorizzava la formazione di una brigata di 5000 ebrei volontari da inviare in Europa per combattere contro i nazi-fascisti. La brigata combatté con coraggio sotto la propria bandiera (bianca ed azzurra con la stella di David azzurra al centro); quella stessa bandiera che, il 14 maggio 1948, diventerà la bandiera dello Stato di Israele. La “Brigata Ebraica” era composta di soli volontari: circa il 20% provenienti dalla Palestina, il rimanente dal resto del mondo (soprattutto dalle grandi comunità ebraiche polacche e russe). Dal punto di vista militare la brigata era composta da un battaglione di fanteria corazzata. Dopo la costituzione ed un breve periodo di addestramento in Egitto, l’unità fu fatta sbarcare nell’Italia del sud e risalì la penisola lungo il versante adriatico.
La “Brigata Ebraica” contribuì a liberare gran parte dell’Emilia Romagna dai nazi-fascisti; in modo particolare fu impegnata in furiosi e sanguinosi combattimenti in terra di Romagna, lungo la zona d’operazione corrispondente allo sfondamento della “Linea Gotica” nella valle del Senio, nei pressi di Imola. In quella battaglia, la “Brigata Ebraica” portò a termine uno dei pochi assalti frontali, a baionetta sguainata, di tutto il fronte italiano. Molti storici sostengono che quella battaglia fu la più sanguinosa di tutta la campagna d’Italia; la “Brigata Ebraica”, composta da soli volontari, con formazione prevalentemente non militare, registrò numerose perdite. A commemorare tutti coloro che diedero la propria vita per liberare questa parte della nostra Patria, è stata posta una lapide presso il cimitero militare di Piangipane. In Piazza Garibaldi a Ravenna una lapide di marmo (posta il 15 maggio 1995 nel 50° anniversario della Resistenza e Liberazione) ricorda gli ebrei assassinati dai nazi-fascisti residenti, rastrellati e catturati nella provincia di Ravenna ed i 45 giovani volontari della Brigata Ebraica caduti nella terra di Romagna per la Libertà.
La “Brigata Ebraica” partecipò alla liberazione delle principali città romagnole: Ravenna, Faenza, Russi, Cotignola, Alfonsine ed Imola. Nel 1945, nello schieramento delle truppe alleate a sud del fiume Senio, la “Brigata Ebraica” combatté insieme ai gruppi di combattimento “Friuli” e “Cremona”. Al termine delle ostilità belliche, nel maggio del 1945, la “Brigata Ebraica” ricevette l’ordine di trasferirsi a Tarvisio, punto strategico per la fuga dei sopravissuti ebrei europei alla barbarie nazi-fascista. Contemporaneamente, i membri più attivi della brigata furono inviati in tutte le nazioni europee per aiutare le popolazioni ebraiche a ritornare a vivere, in modo particolare furono impegnati nell’opera di assistenza agli orfani ed agli ebrei che scelsero di andare a vivere in Israele....."
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