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(Blog indipendente di cose ebraiche livornesi e non solo,con un occhio ad Israele)
Egregio Direttore,
il primo luglio con una solenne cerimonia in Campidoglio,il Sindaco di Roma consegnerà a Noam Shalit, padre del soldato Gilad Shalit rapito più di tre anni or sono da Hamas e del quale non si hanno in pratica notizie certe (mentre certe sono state le ciniche strumentalizzazioni della vicenda da parte dei terroristi integralisti palestinesi che imperversano a Gaza), la dichiarazione di cittadinanza onoraria conferita nei giorni scorsi al figlio.
Un manifesto gigante, con la foto del giovane rapito, è apposto sul Campidoglio e reca la scritta "Roma vuole il suo cittadino libero" : altre città, nel mondo, hanno analogamente conferito la cittadinanza onoraria al soldato israeliano il quale è anche un concittadino europeo,disponendo della nazionalità francese.
Il messaggio è chiaro e di grande principio, ovvero difendere dei diritti fondamentali dell'individuo (Shalit peraltro non è un "prigioniero di guerra" ,cosa comunque che non lo priverebbe dei diritti fondamentali,in quanto rapito in territorio israeliano e da bande chiaramente irregolari), in questo caso preminentemente della libertà ed in subordine comunque quello di poter avere notizie certe e contatti con i familiari e le organizzazioni neutrali internazionali cose del tutto impedite barbaramente da Hamas.
L'idea del livello umano degli integralisti che governano Gaza,è bene ricordarlo con la forza e prevaricando i diritti dei palestinesi stessi ivi residenti,è resa da una recentisisma dichiarazione del capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, in un discorso pronunciato a Damasco, dove vive comodamente "in esilio" evidentemente ben lieto di non condividere le condizioni di vita dei suoi fratelli, e trasmesso in diretta dalla tv satellitare ‘al-Jazeera’: se Israele non cederà alle richieste di Hamas Shalit “avrà lo stesso destino dei suoi predecessori", con chiaro riferimento ai precedenti quali Ron Arad ( del quale non si hanno notizie da quando il suo aereo precipito’ in Libano nel 1986 e fu preso in ostaggio da militanti sciiti) ed ai soldati rapiti in Libano da Hezbollah e che vennero poi restituiti cadaveri,tacendo cinicamente anche alle famiglie circa la loro morte sino al momento stesso della restituzione.
Da questo blog, sin da dicembre 2008 con post tradotti anche in email inviate al Sindaco ed alla stampa,venne lanciata analoga proposta, ovvero conferire a Gilad Shalit la cittadinanza onoraria di questa città che spesso ama ricordare come le proprie radici affondino nella libertà ma,almeno sino ad adesso, pare proprio che ciò che risulta possibile altrove non lo sia a Livorno.
Cordialmente,
Gadi Polacco