Le vittime dell'attentato alla Sinagoga di Gerusalemme,i fedeli in preghiera e il poliziotto druso intervenuto con i colleghi, sono state commemorate oggi nella Sinagoga di Livorno.
Alle funzioni del Sabato hanno anche assistito Caterina Meucci e Monica Leonetti Cuzzocrea,portatrici di un messaggio di solidarieta' letto oggi,nella Sala Lampronti della Comunita',dalla d.sa Cuzzocrea,la quale ha ricordato anche le parole di solidarieta' inviate dal Vescovo di Livorno,Simone Giusti.
Questo il testo letto a nome dell'Amicizia Ebraico Cristiana:
"Livorno 21 Novembre 2014/28 Chesvan 5775
Carissimi Fratelli,
vogliamo in questo momento di grande tensione sia a Gerusalemme che in alter zone d'Israele che non risparmiano neanche i luoghi di culto, unirci in preghiera con voi per l'inizio di Shabbat.
Insieme a voi vogliamo elevare le nostre forti grida di preghiera invocando l'Altissimo affinché fermi le mani omicida.
Egli non vuole la morte dell'uomo, ancor meno nel Suo Nome.
Possa veramente questa nostra comune preghiera contribuire alla pacificazione degli animi.
Questo nostro "stare insieme", in questo momento di grande lutto e dolore, possa, quando Lui vorrà e come vorrà, diventare un momento di gioia nel quale poter recitare le parole del Salmo
Cantate a D-o,cantate
Cantate al nostro Re, cantate!
Perché D-o è re di tutta la terra
Cantategli un inno solenne
D-o regna sui popoli
D-o siede sul trono santo
I capi dei popoli si riuniscono
insieme al popolo del D-o d'Abramo
Perché a D-o appartengono i potenti della terra
Egli è l'Altissimo
con affetto
Caterina e Monica
per L'Amicizia Ebraico-Cristiana di Livorno "Miranda Schinasi"
Il Vicepresidente della Comunita', Guido Servi, ha ringraziato per le sentite parole .
Comunitando-www.livornoebraica.org si unisce all'apprezzamento per il gradito e sincero messaggio.
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Accesso a "EBRAISMO LIVORNESE"
sabato 22 novembre 2014
martedì 18 novembre 2014
Nessuna differenza tra l'uccidere ebrei o cristiani in preghiera. Identici sono anche l'odio e le mani degli assassini.
Pare che disturbi dirlo ma a uccidere ebrei e cristiani in preghiera sono le stesse mani,mosse da fanatismo integralista e razzismo.
A tirare le fila sono squallidi burrattinai che pure trovano simpatie e complicita' anche nel mondo occidentale democratico, strumentalizzando cinicamente la cosiddetta "causa palestinese".
Assordante e indicativo dell'ipocrisia che regna e' il silenzio dei cosiddetti "pacifisti",in realta' ormai divenuti "pacifinti",su quanto accade.
Si rianimeranno pero' presto,quando Israele,esercitando il proprio diritto di difesa e di tutela della propria cittadinza,dovra' nuovamente intervenire : e' infatti l'essere antisraeliani,spesso sfociando nell'antisemitismo,che muove queste persone,non la ricerca della pace.
Ma il gioco, per chi vuol vedere,e' ormai scoperto.
Gadi Polacco
Comunitando
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A tirare le fila sono squallidi burrattinai che pure trovano simpatie e complicita' anche nel mondo occidentale democratico, strumentalizzando cinicamente la cosiddetta "causa palestinese".
Assordante e indicativo dell'ipocrisia che regna e' il silenzio dei cosiddetti "pacifisti",in realta' ormai divenuti "pacifinti",su quanto accade.
Si rianimeranno pero' presto,quando Israele,esercitando il proprio diritto di difesa e di tutela della propria cittadinza,dovra' nuovamente intervenire : e' infatti l'essere antisraeliani,spesso sfociando nell'antisemitismo,che muove queste persone,non la ricerca della pace.
Ma il gioco, per chi vuol vedere,e' ormai scoperto.
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lunedì 17 novembre 2014
Solidarieta' a Bruno Bastogi per l'offesa,sul lavoro, a sfondo razziale.
Piena solidarieta' a Bruno Bastogi, preso di mira da un'idiota e per ora anonima offesa razziale sul lavoro.
Opportuna la sua risposta a questo gesto che si aggiunge,solo per rimanere alla storia recente,ad altri episodi simili occorsi in citta'.
La vocazione "tollerante" (pessima definizione) di Livorno che tanto si ama sbandierare,e' decisamente contraddetta da certi atti.
Gadi Polacco
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Opportuna la sua risposta a questo gesto che si aggiunge,solo per rimanere alla storia recente,ad altri episodi simili occorsi in citta'.
La vocazione "tollerante" (pessima definizione) di Livorno che tanto si ama sbandierare,e' decisamente contraddetta da certi atti.
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domenica 16 novembre 2014
Partenza alla grande per il nuovo anno sociale dell'Amicizia Ebraico Cristiana di Livorno
L'Amicizia Ebraico Cristiana di Livorno ha aperto l'anno sociale 5775 /2014-15 con un'iniziativa sul Rabbino e filosofo livornese Elia Benamozegh,figura chiave per il dialogo interreligioso, in occasione del centenario della pubblicazione di "Israël et l'humanité",una delle sue opere più importanti e di vasto respiro.
Conosciuto anche come il "Rabbino del Risorgimento", per la sua adesione alle tesi risorgimentali, Elia Benamozegh (Livorno 1823-1900) è stato biblista, talmudista, cabbalista, filosofo della religione, divenendo uno dei personaggi più importanti, grazie alle sue numerose opere, del mondo ebraico internazionale, assai conosciuto,studiato e apprezzato anche negli ambienti non ebraici.
A Villa Mimbelli (Sala degli Specchi, gentilmente concessa dal Comune di Livorno), dopo i saluti, introdotti da Caterina Meucci per l'AEC Livorno, sono intervenuti
Marco Cassuto Morselli e Gabriella Maestri, coordinati da Guido Guastalla.
In apertura,da Caterina Meucci , e' stata comunicata l'avvenuta intitolazione dell'Associazione livornese alla memoria di Miranda Schinasi (z.l.), recentemente e prematuramente scomparsa.
La bellissima Sala degli Specchi era affollata di partecipanti,alcuni dei quali rimasti in piedi,e numerosi sono stati gli interventi del pubblico.
Nonostante le avverse condizioni meteorologiche,quindi,un'apertura in grande stile.
Comunitando
www.livornoebraica.org
(Foto allegate)
Comunitando - www.livornoebraica.org - Blog a cura di Gadi Polacco
Conosciuto anche come il "Rabbino del Risorgimento", per la sua adesione alle tesi risorgimentali, Elia Benamozegh (Livorno 1823-1900) è stato biblista, talmudista, cabbalista, filosofo della religione, divenendo uno dei personaggi più importanti, grazie alle sue numerose opere, del mondo ebraico internazionale, assai conosciuto,studiato e apprezzato anche negli ambienti non ebraici.
A Villa Mimbelli (Sala degli Specchi, gentilmente concessa dal Comune di Livorno), dopo i saluti, introdotti da Caterina Meucci per l'AEC Livorno, sono intervenuti
Marco Cassuto Morselli e Gabriella Maestri, coordinati da Guido Guastalla.
In apertura,da Caterina Meucci , e' stata comunicata l'avvenuta intitolazione dell'Associazione livornese alla memoria di Miranda Schinasi (z.l.), recentemente e prematuramente scomparsa.
La bellissima Sala degli Specchi era affollata di partecipanti,alcuni dei quali rimasti in piedi,e numerosi sono stati gli interventi del pubblico.
Nonostante le avverse condizioni meteorologiche,quindi,un'apertura in grande stile.
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(Foto allegate)
Comunitando - www.livornoebraica.org - Blog a cura di Gadi Polacco
venerdì 14 novembre 2014
DOMENICA A VILLA MIMBELLI INCONTRO SULLA FIGURA DI ELIA BENAMOZEGH, RABBINO E FILOSOFO.
DOMENICA A VILLA MIMBELLI INCONTRO SULLA FIGURA DI ELIA BENAMOZEGH, RABBINO E FILO
L'Amicizia Ebraico Cristiana di Livorno apre l'anno sociale 5775 /2014-15 con un'iniziativa sul Rabbino e filoso livornese Elia Benamozegh,figura chiave del dialogo interreligioso, in occasione del centenario della pubblicazione di "Israël et l'humanité",una delle sue opere più importanti e di vasto respiro.
Conosciuto anche come il "Rabbino del Risorgimento", per la sua adesione alle tesi risorgimentali, Elia Benamozegh (Livorno 1823-1900) è stato biblista, talmudista, cabbalista, filosofo della religione, divenendo uno dei personaggi più importanti, grazie alle sue numerose opere, del mondo ebraico internazionale, assai conosciuto,studiato e apprezzato anche negli ambienti non ebraici.
A Villa Mimbelli (Sala degli Specchi, gentilmente concessa dal Comune di Livorno),inizio ore 16.15, dopo i saluti, introdotti da Caterina Meucci per l'AEC Livorno, ne parleranno
Marco Cassuto Morselli e Gabriella Maestri, coordina Guido Guastalla
Nelle foto : copia dell'invito e ritratto di Elia Benamozegh
Marco Cassuto Morselli e Gabriella Maestri, coordina Guido Guastalla
NOTA DI REDAZIONE : si apprende che per l'occasione verrà comunicata l'avvenuta intitolazione dell'Associazione alla memoria di Miranda Schinasi (z.l.)
domenica 2 novembre 2014
Pitigliano – Una targa per rav Kahn
Da www.moked.it
A dieci anni dalla sua scomparsa, realizzandosi la proposta partita da Anna ed Enzo Priami, una targa è stata apposta nel Tempio pitiglianese a ricordo della consulenza entusiasticamente fornita da rav Isidoro Kahn alla ricostruzione del luogo.
Presenti la moglie Liliana, che ha rivolto un commosso saluto ai presenti, il figlio Michael che ha apposto la targa e il nipote Giacomo che ha tratteggiato un profilo del Rav appartenente a una generazione che operava "l'ortodossia con il sorriso", risorta dalla tragica esperienza della Shoah. La cerimonia è stata ospitata da "La piccola Gerusalemme", l'associazione che cura il sito ebraico presieduta da Elena Servi che ha dato il benvenuto ai convenuti.
L'apposizione della targa è stata preceduta dagli interventi rabbino capo di Livorno Yaid Didi, il quale ha poi recitato l'Ashkavà per lo scomparso e del presidente della Comunità ebraica labronica Vittorio Mosseri.
Nell'occasione è stato poi presentato, introdotto dal presidente Mosseri, il volume opera dello studioso Paolo Orsucci (editore Belforte) dal titolo "Quale e' la via del vento?"
Cosa ha spinto Orsucci a scrivere un volume su rav Kahn? "Avevo voglia di raccontare la vita di qualcuno, dare la possibilità di leggere attraverso le mie parole l'avventura umana ed ebraica di un uomo" afferma l'autore. "Ci sono vari modi di vivere la propria ebraicità – ha proseguito – e quella di rav Kahn secondo me merita attenzione: è per questo che il mio pensiero è andato a lui. Kahn è stato il 'rabbino delle persone' nel senso più nobile e vero del termine ed è stato un fine intellettuale, aspetto che non ha mai fatto pesare a nessuno né mai se ne è fatto vanto".
Orsucci annota poi, parlando sempre del Maestro oggi ricordato: "Ha una pubblicistica di tutto rispetto, della quale non ha mai fatto risonanza. Infatti non lo sapeva nessuno (o quasi, naturalmente). Me ne sono stupito io stesso, l'ho scoperto durante le ricerche per il libro. Ha avuto doti umane che ha maneggiato con tatto e rispetto verso gli altri e ha reso accessibili i precetti ebraici a tutti coloro che ne hanno voluto vivere la pienezza del significato. Spero di aver fatto di rav Kahn un ritratto che trasmetta la statura morale della sua persona, tutt'altro che ripiegata su se stessa ma aperta agli altri e al mondo".
L'apertura al mondo alla quale accenna Orsucci è peraltro ben testimoniata dall'impegno profuso da rav Kahn anche nel dialogo interreligioso.
Al suo arrivo a Livorno troverà terreno più che idoneo nel rapporto, iniziato già con rav Laras, con quella figura fortemente e carismaticamente radicata nel territorio impersonificata dal vescovo Alberto Ablondi, scomparso alcuni anni or sono.
Monica Leonetti Cuzzocrea, una delle fondatrici dell'Amicizia Ebraico Cristiana labronica, dell'alro prelato è stata stretta collaboratrice e così ricorda i rapporto tra questi e rav Kahn: "Quando si parla del rapporto di amicizia tra il vescovo Ablondi e il Rabbino capo Kahn, la prima immagine che viene in mente è quella dell'abbraccio. Due persone che venivano, oltre che da ambienti religiosi diversi, anche da città con tradizioni diverse ma che dell'incontro avevano la loro ragione di vita. Questo il perché di questa immagine che a distanza di anni ancora è viva nella memoria di chi vi scrive" ricorda Cuzzocrea che ulteriormente approfondisce: "Un' amicizia vissuta al di fuori dell'istituzionalità che però ha fatto si che il vescovo Ablondi proponesse alla Conferenza Episcopale Italiana l'introduzione della celebrazione della Giornata del dialogo ebraico-cristiano nel 1977. Ho ancora vivo quel 17 gennaio quando sottobraccio davanti alle autorità, camminavano davanti alla fiaccolata che si snodava per le vie del centro livornese dopo aver pregato davanti alla Channukkiah della sinagoga. Le loro telefonate non passavano mai dai centralini, e i loro incontri erano nelle case come quelli di amici che avevano cura della vita dell'altro. Ci sono stati momenti di sofferenza fisica e li vedevi al capezzale dell'ospedale che si confortavano e si davano appuntamento per impegni futuri. Quelli sulla terra si sono interrotti ma li vedo davanti al Padre che sottobraccio continuano quelle conversazioni illuminate dal loro sorriso".
A chiudere la giornata, sotto la direzione del Maestro Paolo Filidei, il concerto del Coro "Ernesto Ventura", basato sul prezioso patrimonio ebraico livornese che rav Kahn, peraltro dotato di gran voce e passione musicale, tanto amò e fece proprio nel rispetto degli usi locali.
Un plauso per il lavoro organizzativo a David Novelli e a quanti hanno collaborato.
Gadi Polacco
A dieci anni dalla sua scomparsa, realizzandosi la proposta partita da Anna ed Enzo Priami, una targa è stata apposta nel Tempio pitiglianese a ricordo della consulenza entusiasticamente fornita da rav Isidoro Kahn alla ricostruzione del luogo.
Presenti la moglie Liliana, che ha rivolto un commosso saluto ai presenti, il figlio Michael che ha apposto la targa e il nipote Giacomo che ha tratteggiato un profilo del Rav appartenente a una generazione che operava "l'ortodossia con il sorriso", risorta dalla tragica esperienza della Shoah. La cerimonia è stata ospitata da "La piccola Gerusalemme", l'associazione che cura il sito ebraico presieduta da Elena Servi che ha dato il benvenuto ai convenuti.
L'apposizione della targa è stata preceduta dagli interventi rabbino capo di Livorno Yaid Didi, il quale ha poi recitato l'Ashkavà per lo scomparso e del presidente della Comunità ebraica labronica Vittorio Mosseri.
Nell'occasione è stato poi presentato, introdotto dal presidente Mosseri, il volume opera dello studioso Paolo Orsucci (editore Belforte) dal titolo "Quale e' la via del vento?"
Cosa ha spinto Orsucci a scrivere un volume su rav Kahn? "Avevo voglia di raccontare la vita di qualcuno, dare la possibilità di leggere attraverso le mie parole l'avventura umana ed ebraica di un uomo" afferma l'autore. "Ci sono vari modi di vivere la propria ebraicità – ha proseguito – e quella di rav Kahn secondo me merita attenzione: è per questo che il mio pensiero è andato a lui. Kahn è stato il 'rabbino delle persone' nel senso più nobile e vero del termine ed è stato un fine intellettuale, aspetto che non ha mai fatto pesare a nessuno né mai se ne è fatto vanto".
Orsucci annota poi, parlando sempre del Maestro oggi ricordato: "Ha una pubblicistica di tutto rispetto, della quale non ha mai fatto risonanza. Infatti non lo sapeva nessuno (o quasi, naturalmente). Me ne sono stupito io stesso, l'ho scoperto durante le ricerche per il libro. Ha avuto doti umane che ha maneggiato con tatto e rispetto verso gli altri e ha reso accessibili i precetti ebraici a tutti coloro che ne hanno voluto vivere la pienezza del significato. Spero di aver fatto di rav Kahn un ritratto che trasmetta la statura morale della sua persona, tutt'altro che ripiegata su se stessa ma aperta agli altri e al mondo".
L'apertura al mondo alla quale accenna Orsucci è peraltro ben testimoniata dall'impegno profuso da rav Kahn anche nel dialogo interreligioso.
Al suo arrivo a Livorno troverà terreno più che idoneo nel rapporto, iniziato già con rav Laras, con quella figura fortemente e carismaticamente radicata nel territorio impersonificata dal vescovo Alberto Ablondi, scomparso alcuni anni or sono.
Monica Leonetti Cuzzocrea, una delle fondatrici dell'Amicizia Ebraico Cristiana labronica, dell'alro prelato è stata stretta collaboratrice e così ricorda i rapporto tra questi e rav Kahn: "Quando si parla del rapporto di amicizia tra il vescovo Ablondi e il Rabbino capo Kahn, la prima immagine che viene in mente è quella dell'abbraccio. Due persone che venivano, oltre che da ambienti religiosi diversi, anche da città con tradizioni diverse ma che dell'incontro avevano la loro ragione di vita. Questo il perché di questa immagine che a distanza di anni ancora è viva nella memoria di chi vi scrive" ricorda Cuzzocrea che ulteriormente approfondisce: "Un' amicizia vissuta al di fuori dell'istituzionalità che però ha fatto si che il vescovo Ablondi proponesse alla Conferenza Episcopale Italiana l'introduzione della celebrazione della Giornata del dialogo ebraico-cristiano nel 1977. Ho ancora vivo quel 17 gennaio quando sottobraccio davanti alle autorità, camminavano davanti alla fiaccolata che si snodava per le vie del centro livornese dopo aver pregato davanti alla Channukkiah della sinagoga. Le loro telefonate non passavano mai dai centralini, e i loro incontri erano nelle case come quelli di amici che avevano cura della vita dell'altro. Ci sono stati momenti di sofferenza fisica e li vedevi al capezzale dell'ospedale che si confortavano e si davano appuntamento per impegni futuri. Quelli sulla terra si sono interrotti ma li vedo davanti al Padre che sottobraccio continuano quelle conversazioni illuminate dal loro sorriso".
A chiudere la giornata, sotto la direzione del Maestro Paolo Filidei, il concerto del Coro "Ernesto Ventura", basato sul prezioso patrimonio ebraico livornese che rav Kahn, peraltro dotato di gran voce e passione musicale, tanto amò e fece proprio nel rispetto degli usi locali.
Un plauso per il lavoro organizzativo a David Novelli e a quanti hanno collaborato.
Gadi Polacco
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