COMUNITANDO
www.livornoebraica.org
(a cura di Gadi Polacco)
CELEBRATA ANCHE A LIVORNO LA LIBERAZIONE DI GILAD SHALIT
Cerimonia al Tempio e poi festa nella Succà, la capanna adibita per la festività di Succot
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(a cura di Gadi Polacco)
CELEBRATA ANCHE A LIVORNO LA LIBERAZIONE DI GILAD SHALIT
Cerimonia al Tempio e poi festa nella Succà, la capanna adibita per la festività di Succot
A rendere evidente la solennità dell'avvenimento,seppur vissuto informalmente come una festa, le bandiere d'Italia e d'Israele che sventolavano dai pennoni della Comunità Ebraica,a significare la gioia per la liberazione di Gilad Shalit ricordando la grande solidarietà, politicamente trasversale,che la sua causa ha ricevuto in Italia.
Iscritti ed altri amici d'Israele si sono ritrovati dapprima nel Tempio, per una breve cerimonia e per la preghiera serale di Arvit, per poi trasferirsi nella Succà, la capanna che ogni anno viene eretta nel periodo della festa di Succot (in corso in questi giorni) per ricordare appunto il permanere del popolo ebraico nelle capanne,prima di essere condotto nella terra d'Israele a seguito della liberazione dalla schiavitù d'Egitto.
Un corale brindisi ha dato inizio alla fase conviviale della serata, proseguita poi con musica e balli folcloristici.
La gioia per questa giornata indimenticabile non ha certamente fatto dimenticare quanto drammatica e coraggiosa sia stata la decisione dello Stato d'Israele, nel rilasciare oltre mille detenuti per reati terroristici in cambio di Shalit,ed il dolore impossibile da lenire dei parenti e degli amici delle vittime di quei terroristi.
La scelta israeliana,nella riaffermazione di un concetto di alta civiltà quale quello della difesa ad oltranza anche di una "sola" vita, conforta in simili frangenti e pone drammaticamente in evidenza,per contrasto, l'uso cinico del terrorismo che viene praticato da chi, intriso di fanatismo religioso ed odio, non si perita di mandare a morire premeditatamente i propri figli pur di far strage di inermi civili.
Ringrazio quanti hanno aderito,cosa della quale non dubitavo certamente, all'iniziativa proposta ed hanno partecipato e collaborato all'organizzazione della stessa.
Gadi Polacco
Iscritti ed altri amici d'Israele si sono ritrovati dapprima nel Tempio, per una breve cerimonia e per la preghiera serale di Arvit, per poi trasferirsi nella Succà, la capanna che ogni anno viene eretta nel periodo della festa di Succot (in corso in questi giorni) per ricordare appunto il permanere del popolo ebraico nelle capanne,prima di essere condotto nella terra d'Israele a seguito della liberazione dalla schiavitù d'Egitto.
Un corale brindisi ha dato inizio alla fase conviviale della serata, proseguita poi con musica e balli folcloristici.
La gioia per questa giornata indimenticabile non ha certamente fatto dimenticare quanto drammatica e coraggiosa sia stata la decisione dello Stato d'Israele, nel rilasciare oltre mille detenuti per reati terroristici in cambio di Shalit,ed il dolore impossibile da lenire dei parenti e degli amici delle vittime di quei terroristi.
La scelta israeliana,nella riaffermazione di un concetto di alta civiltà quale quello della difesa ad oltranza anche di una "sola" vita, conforta in simili frangenti e pone drammaticamente in evidenza,per contrasto, l'uso cinico del terrorismo che viene praticato da chi, intriso di fanatismo religioso ed odio, non si perita di mandare a morire premeditatamente i propri figli pur di far strage di inermi civili.
Ringrazio quanti hanno aderito,cosa della quale non dubitavo certamente, all'iniziativa proposta ed hanno partecipato e collaborato all'organizzazione della stessa.
Gadi Polacco