Il dibattito in atto a Livorno,con modalita' che ricordano processi d'altri tempi, nei confronti dell'Assessore Fasulo "reo", secondo alcuni ,di aver partecipato ad una pubblica conferenza massonica, appare anacronistico, illiberale e distante da quella che dovrebbe essere la priorita' per degli amministratori locali, ovvero occuparsi delle necessita' della citta'.
Se e' indubbiamente legittimo non simpatizzare per qualsivoglia forma associativa, e' palese che l'Assessore Fasulo,al quale rivolgo la mia solidarieta', non abbia compiuto niente di illegale e non si vede di cosa dovrebbe scusarsi.
Anzi, e' proprio e doveroso,nella legalita', per un pubblico amministratore correlarsi con le varie espressioni della societa' indipendentemente da visioni politiche di parte.
Il colmo lo si raggiunge quando,secondo quanto riportato dalle cronache, il Consigliere Comunale Valiani si scaglia contro la "giudeo-massoneria italica" immergendosi, mi auguro senza rendersene conto e sperando che la citazione sia errata,nel fiume storico del pregiudizio antisemita rappresentato,nella tragica storia recente del nostro paese, dalla dittatura fascista e dal mussoliniano richiamo,all'insegna della lucida follia razzista, al complotto "demo-pluto-giudaico-massonico".
Alle soglie del 2016 e' particolarmente triste che richiami a liste di proscrizione nei confronti di cittadini, in questo caso massoni ai quali anche esprimo solidarieta', e a slogan appartenenti a tempi cupi e oggi appannaggio di posizioni estremistiche,tornino a galla.
Ma ancora piu' triste sarebbe che simili tesi trovassero accoglienza nella casa comune dei cittadini.
Gadi Polacco