"Elsa" o per i più giovani la "signora Elsa" , nella Comunità di Livorno
corrisponde a una delle memorie storiche della vita ebraica labronica
che, il 29 a tarda sera, è terrenamente mancata per intraprendere il
viaggio verso quella "regione superiore" della quale ha scritto
mirabilmente Rav Samuele Colombo,zl.
I messaggi che è possibile leggere in queste ore nelle pagine ebraiche
labroniche testimoniano quanto sia l'affetto che la Signora Elsa Lattes
Cabib, zl, ha accumulato nel corso della sua vita nella quale la
Comunità ha rivestito un ruolo primario.
Di storica famiglia ebraica livornese, classe 1925,appartenente a una
delle generazioni che hanno vissuto gli orrori del fascismo e del
nazismo, fortemente impegnata nelle attività comunitarie e
nell'ADEI-Wizo (Associazione Donne Ebree d'Italia) , ha vissuto il
difficile ritorno alla libertà di una città fortemente colpita anche
dagli intensi bombardamenti e la rinascita di una Comunità che annovera
numerosi deportati mai più tornati : può sembrare banale, ma era tra le
ormai pochissime persone che avevano visto e frequentato lo splendido
antico Tempio.
Avrebbe poi vissuto, nell'entusiasmo degli ebrei livornesi, la nascita
dello Stato d'Israele dove, negli anni 'Sessanta del secolo scorso, si
sarebbero poi trasferiti due dei suoi tre figli.
A fianco di suo marito, l'indimenticabile Prof. Israel Renzo Cabib,
stimatissimo insegnante nelle scuole superiori e storico Presidente
della Comunità per più di tre lustri ( mancato nel 2004), fu
compartecipe delle vicende, felici e tristi, dell'ebraismo livornese e
fu al suo fianco quando, finalmente dalla fine della guerra, nel 1962
venne inaugurata la nuova Sinagoga.
I funerali avranno luogo domani, 31 maggio, alle ore 13.00 presso il
Cimitero Ebraico di Livorno, dove sarà accompagnata dalla stima e
dall'affetto delle tante persone che l'hanno conosciuta e apprezzata.
Ai figli Dario, Daniele ed Elio, ai parenti tutti, sincere condoglianze.
COMUNITANDO
www.livornoebraica.org
Nelle foto:
- un'immagine del 1944, sfollata;
- un'immagine degli anni 'Sessanta del secolo scorso, a fianco di suo
marito, Israel Renzo Cabib, e di Rav Bruno G. Polacco
z.l. : abbreviazione traslitterata per l'espressione ebraica "il suo
ricordo per benedizione"
Accesso a "EBRAISMO LIVORNESE"
giovedì 30 maggio 2019
venerdì 24 maggio 2019
Ballottaggi amministrative 2019 e festività ebraica di Shavuoth (Pentecoste) : una svista che impedisce a dei cittadini di votare
Nei giorni scorsi ho inviato la lettera che segue al giornale della mia città, Il Tirreno, e a La Stampa. In precedenza ho segnalato la questione all'Ucei (Unione Comunità Ebraiche Italiane) e una nota l'ho inviata alle caselle PEC del Quirinale e del Ministero dell'Interno.
Egregio Direttore,
la memoria riporta alle elezioni del 1994 quando, coincidendo le elezioni politiche con la Pasqua ebraica,si allungarono i tempi di apertura delle urne per consentire anche agli elettori ebrei di esercitare il loro diritto al voto , peraltro sancito dall'art. 48 della Costituzione quale "dovere civico".
Il diritto all'osservanza del Sabato e delle festività, durante le quali l'azione che il votare comporta non è contemplata, oltre a derivare ovviamente dai principi costituzionali è ribadito, con tanto di elenco delle varie ricorrenze, dalla Legge 101/89 (Intesa tra Stato e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).
Ogni anno viene emanato un decreto che riporta le date nelle quali le festività vengono a cadere (l'interazione con il calendario ebraico le rende mobili) e quest'anno i ballottaggi per le amministrative,alcuni dei quali vengono dati per certi e comunque sono sempre possibili,prevedono di tornare alle urne domenica 9 giugno, quindi nel pieno della festività ebraica di Shavuoth (Pentecoste) che avrà inizio, grosso modo, al tramonto di sabato 8 giugno per terminare con quello del 10 giugno.
Una svista, non nutro dubbio alcuno al riguardo, che impedirebbe a dei cittadini di votare , quanto meno ponendoli nel conflitto tra il diritto all'osservanza religiosa (per i credenti anche un dovere) e il diritto al voto che, come ricordato sopra, la Costituzione sancisce essere "dovere civico".
Da liberale e da cittadino ebreo, una svista che richiede, in ossequio ai principi di una moderna democrazia , una soluzione.
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti,
Gadi Polacco
lunedì 6 maggio 2019
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