mercoledì 7 gennaio 2009

Una lettera a "Repubblica" da Israele (a commento di un articolo di Sofri)

Quella foto tremenda mi lascia terrorizzato, tristissimo, il cuore piange a squarciagola e mi dice che qui c'e' qualcosa che non va, anzi che tutto non va. Niente non va. Come e' possibile che a soli 60 anni dalla Shoa nascano ancora foto come queste, cosi' come quelle del VietNam, Darfour, Tutu-Tutsi, ecc ecc (la lista e' vergognosamente lunga).

E poi Sofri si chiede: Ma lo spregevole cinismo di Hamas libera Israele dalla responsabilità verso quelle donne, quei vecchi, quegli uomini, quei bambini? Che il mio nemico si nasconda dietro scudi umani mi autorizza a colpire?

Dopo averci pensato a lungo, rispondo di si' ad entrambe le domande, e lo dico con molte riserve di ebreo e di israeliano, per il quale la vita umana, qualunque vita umana, e' sacrosanta, sicuramente molto di piu' che per i terroristi del Hamas, che appunto usano quei poveretti come scudi umani. Non capisco bene di quale responsabilita' Sofri parla. Israele non governa piu la striscia di Gaza da tre anni, per cui la responsabilita' per l'incolumita' e il benessere degli abitanti di Gaza e' tutta del Hamas che vi governa, e grazie a Dio non piu di Israele. Il governo isreliano e' responsabile dell'incolumita' dei cittadini israeliani e verrebbe meno a questo suo compito se non cercasse di mettere a tacere i lanciarazzi del Hamas, anche se questi sono collocati nel cortile di scuole. In altre parole: supponiamo che il governo israeliano si sentisse responsabile verso quelle donne, quei vecchi, quegli uomini, quei bambini e non cercasse di fermare il lanciarazzi suddetto. Che cosa succederebbe un minuto dopo? Una scuola di Ashkelon o di Sderot verrebbe colpita e verrebbero sepolti dalle macerie bambini che eventualmente non farebbero a tempo ad entrare in un rifugio. Si puo chiedere a un governo qualunque di tradire il suo compito fondamentale? Il governo italiano, in quelle condizioni, lo farebbe?

In ogni caso il governo israeliano ha dimostrato in tutti questi giorni di guerra di sentire si' un certo grado di responsabilita' verso la popolazione civile di Gaza, dato che, come ha dichiarato piu volte, Israele non e' in guerra contro i Palestinesi ma contro quel gruppo di terroristi che lo sta malgovernando e sfruttando, e ha lasciato passare per i punti di confine centinaia di camion di viveri e medicinali.

Cordialmente e con un grande augurio di Pace, Shalom,

Daniel Haviv

Haifa, Israel

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