Accesso a "EBRAISMO LIVORNESE"
mercoledì 30 maggio 2012
Al Museo Ebraico di Livorno presentato il libro "Dediche d'amore" di Jonathan Brogna
oggi, sotto l'affollato tendone nel giardino del Museo Ebraico di via
Micali, è stato un modo per far conoscere, in qualche modo rivivere,
Jonathan Brogna un giovane livornese tragicamente scomparso or sono
alcuni anni e figlio di quel Massimo che, ormai da tempo, è ben noto a
tutta la Comunità Ebraica livornese con la quale collabora.
Gli appunti del giovane ragazzo , affidati alla carta come si addice ad
un poeta classico,dopo aver costituito un ricordo, un legame, molto
forte per la sua famiglia e pochi intimi, sono stati ora pubblicati
(per i tipi di Belforte Editore) realizzando quel progetto che l'autore
stesso, certo inconsapevole di scrivere una sorta di prefazione al suo
lavoro uscito pggi postumo,ha sempre coltivato .
Un'iniziativa semplice,sobria. estremamente partecipata ed a
tratti,naturalmente, commovente quella svoltasi oggi.
Ad introdurre il pomeriggio Gadi Polacco, Consigliere con delega alla
cultura della Comunità Ebraica, alternatosi poi con Guido Guastalla
(Belforte Editori), Silvia Ottolenghi Bedarida, Vicepresidente della
Comunità e Presidente ADEI,e Franco Ruberti al quale è toccato il
difficile ma basilare intervento di ricordo di questo ragazzo
prematuramente scomparso, nel 2001 a soli 23 anni, a causa di un incidente.
In un silenzio che parlava come tante parole non avrebbero potuto babbo
Massimo ,i famigliari,i molti parenti ed amici , con un ricordo alla
fine dello zio del ragazzo.
L'obbiettivo è stato quindi raggiunto, con il convinto e partecipato
apporto di Massimo, dei suoi congiunti e di un amico in particolare,
Pietro Cannavò.
Tanti i presenti, tra questi David Novelli Consigliere della Comunità
Ebraica, tanti quelli che avrebbero voluto esserci ma non hanno potuto.
Il volume, grazie al quale ora tutti conosciamo Jonathan, è reperibile
presso Belforte Editori
www.livornoebraica.org
Foto di David Novelli
martedì 29 maggio 2012
Domani presso il Museo Ebraico (g.c.) le DEDICHE D'AMORE di Jonathan, ragazzo livornese non più tra noi.
modo per far conoscere, in qualche modo rivivere, un giovane livornese
tragicamente scomparso or sono alcuni anni.
I suoi appunti hanno da allora costituito un ricordo, un legame, molto
forte per la sua famiglia che ha sempre coltivato il progetto di
pubblicare e divulgare quei pensieri sentimentali dedicati alla
fidanzata del ragazzo .
L'obbiettivo viene ora raggiunto, con il convinto e partecipato apporto
del padre Massimo, dei suoi famigliari e di un amico in particolare,
Pietro Cannavò.
L'operazione quindi si avvia e coinvolge altri amici,arrivando infine
alla pubblicazione, per i tipi di Belforte Editore, di "Dediche d'amore"
appunto una raccolta dei versi composti da Jonathan Brogna.
La presentazione di domani, in una sede della Comunità Ebraica che
intanto ha conosciuto ed apprezzato la collaborazione professionale di
papà Massimo, nasce quindi da un gruppo di amici che estende l'invito ad
altri amici ed a quanti sono interessati a conoscere Jonathan tramite i
suoi scritti.
L'appuntamento è pertanto per mercoledi 30 maggio ore 17.30, nel
giardino del Museo Ebraico di via Micali 21.
Grazie per la diffusione di questa spontanea iniziativa.
Cordialmente,
Gadi Polacco
Foto : la copertina di DEDICHE D'AMORE di Jonathan Brogna
lunedì 28 maggio 2012
Già sostituita la targa di via degli Ebrei Vittime del Nazismo
La notizia dello sfregio alla targa di via degli Ebrei Vittime del Nazismo,a Livorno,ha colto il mondo ebraico durante il "ponte" liturgico che ha unito lo Shabbath (il Sabato ebraico) alla festività di Shavuoth,ricorrenza celebrante la promulgazione dei Dieci Comandamenti.
Quale che sia la matrice dell'atto (sono aperte le varie ipotesi,dall'atto organizzato e deliberato sino alla "bravata" idiota) il messaggio che traspare da un gesto così odioso è quello che il pregiudizio,quale sia la sua matrice,è sempre pronto a riemergere.
Pronta ed assai apprezzata la reazione della città ed altrettanto rapida la sostituzione della targa.
Gadi Polacco
Comunitando www.livornoebraica.org
venerdì 25 maggio 2012
L'ebraismo celebra la festa del dono della Legge, Shavuoth, dell'anno ebraico 5772
Di seguito una scheda della festività,dal sito dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Gadi Polacco
www.livornoebraica.org
SHAVUOT
La festa delle settimane
Shavuot cade il 6 e il 7 di Sivan, esattamente sette settimane dopo Pesach. Fino a quando non fu stabilita la durata precisa dei mesi la ricorrenza poteva cadere il 5, il 6 o il 7 del mese, fatto unico per le ricorrenze comandate nella Torà. Shavuot è chiamata anche "Tempo del dono della nostra Torà". La Torà è per gli ebrei il dono più grande fatto da Dio all'uomo, il legame con essa è fortissimo e ha un valore di sacralità. Questo spiega anche perché la data precisa non avesse troppa importanza: la cosa fondamentale è la rivelazione della Torà, il legame con una data storica riveste una importanza secondaria.
Gli ebrei dopo essere rimasti schiavi in Egitto, finalmente liberi, trascorsero 40 anni nel deserto; quando furono ai piedi del Monte Sinai Mosè, loro capo, salì sul monte dove ricevette in dono da Dio la Torà da consegnare al popolo d'Israele. Le Leggi contenute nella Torà sono ancora oggi la base e il cemento del popolo ebraico. Così come Pesach rappresenta il raggiungimento della libertà materiale; questa festa rappresenta il raggiungimento della libertà spirituale, la libertà di scegliere di accettare la legge morale, di accettare il giogo divino.
Shavuot è una delle tre feste di pellegrinaggio, cioè una festa durante la quale ci si doveva recare al Santuario a Gerusalemme (ai tempi in cui ancora esisteva) e portare un'offerta, secondo il dettato che si trova in Esodo XXIII, 16: "Conterete cinquanta giorni fino all'indomani della settima settimana ed allora presenterete al Signore un'offerta farinacea nuova (di frumento nuovo)".
A Shavuot ci si reca alla Sinagoga, dove vengono utilizzati degli addobbi particolarmente sontuosi e il profumo dei fiori che vengono portati per l'occasione rende particolarmente gradevole la atmosfera. Le piante e i fiori che si usano per addobbare le case e le sinagoghe probabilmente rimandano al luoghi lussureggiante nel deserto in cui fu ricevuta la Torà.
In Italia a Shavuot molte bambine celebrano il loro bat Mizwa, cerimonia attraverso la quale diventano "adulte" e in grado di adempiere ai precetti che riguardano le donne.
Il pasto di Shavuoth è a base di latte. (Le regole alimentari ebraiche, in osservanza al divieto biblico "non mangerai il pretto nel latte di sua madre" vietano di mangiare nello stesso pasto carne di qualsiasi genere e di cibi derivati da latte). Le origini di questa usanza possono essere diverse, le più accreditate sono due: il sapore della Torà viene paragonato a quello del latte e del miele. La seconda ipotesi è che gli ebrei non avendo ancora ricevuto la Legge, non erano in grado di procedere alla macellazione rituale degli animali, per cui si astenevano dal mangiare la carne.
Dopo la cena della vigilia, molti usano studiare la Torà per tutta la notte. Il secondo giorno di Shavuot si legge il libro di Ruth, libro facente parte del canone biblico, nel quale viene narrata la storia di Ruth la moabita, della sua conversione all'ebraismo, conversione alla quale arrivò attraverso tappe spirituali paragonabili a quelle del popolo ebraico. Ruth è un'antenata del re David, e in quanto tale il Messia nascerà dalla sua progenie.
Midrash
Prima della creazione del mondo esisteva già l'alfabeto ebraico. L'Alef , la prima lettera, era molto orgogliosa, mentre la Beth, la seconda lettera, si sentiva trascurata. Allora il Signore, per consolare la Beth, creò il mondo, cominciando con la parola Bereshìth (In principio). La Alef si sentì molto offesa e si lamentò col Signore, ma poi si pentì del suo orgoglio. Allora che cosa fece il Signore? Pensò di appoggiare su Alef la Sua Legge; la Legge del pentimento e del perdono. E dal Monte Sinai, in mezzo ai tuoni e le fiamme, promulgò il primo Comandamento iniziando con la lettera Alef della parola Anokhì che significa Io.
lunedì 21 maggio 2012
mercoledì 16 maggio 2012
BENVENUTO A GILAD SHALIT ANCHE DA LIVORNO !
domenica 13 maggio 2012
Auguri Israele per il 64° compleanno
ricorre il 14 maggio,secondo il calendario corrente (quello lunare
ebraico ha fatto cadere l'evento alcuni giorni or sono) , il 64°
compleanno dello Stato d'Israele.
In quel giorno del 1948, alla fine del Mandato Britannico e dopo il voto
dell'ONU svoltosi l'anno precedente, sotto il vigile ritratto di Theodor
Herzl (il fondatore del moderno movimento sionista) David Ben Gurion ed
altri daranno lettura, a Tel Aviv,della dichiarazione d'Indipendenza.
Già il 15 maggio Israele conoscerà la guerra, mossagli da
Egitto,Siria,Libano,Irak e quella che allora si chiamava Transgiordania.
Il rifiuto arabo,ad oggi persistente in gran parte del suo ambito,di
riconoscere il diritto all'esistenza dello Stato d'Israele è quindi
coetano alla sua nascita ed a nulla valse che si fosse
deciso,contestualmente alla sua creazione, l'edificazione di un
altro,ennesimo,Stato arabo (rifiutato dai destinatari convinti che la
partita con Israele sarebbe stata liquidata in poche ore buttando a mare
il "nemico sionista").
Oggi Israele è uno stato moderno, avanzato e leader in molti settori :
le varie guerre passate ed il persistente pericolo proveniente dal
terrorismo, unito a quello di Stati come l'Iran che dichiarano di voler
cancellare dalla terra l' "entità sionista", non hanno scalfito la
struttura di uno Stato nato democratico e pluralista,rispettoso dei
diritti dell'uomo.
Una vera oasi in una vastissima area dove le dittature (vediamo cosa
accade in Siria tra il disinteresse pressochè generale ,mentre altrove
assistiamo alla persecuzione religiosa verso i cristiani) purtroppo
ancora prosperano ed imperversano e dove le "primavere" politiche si
esauriscono in genere velocemente,tornando ad essere cupi "inverni".
Certo Israele,come ogni altro Stato, si può criticare e si può magari
anche averlo poco simpatico, ma la pace che a parole tutti perseguono
non può scindersi da quel dato di fondo che,in realtà, ha radici assai
anteriori anche alla fondazione ufficiale stessa di questa nazione,
appunto il rifiuto "a prescindere" ancora assai diffuso al suo stesso
diritto ad esistere.
Auguri Israele e grazie per dimostrarci,da 64 anni, che la democrazia
può vincere l'odio e l'intolleranza.
Gadi Polacco
Comunitando - www.livornoebraica.org
domenica 6 maggio 2012
L'omaggio a Rav Elio Toaff , presso il Museo Ebraico di Roma, del Coro Ventura e degli amici livornesi.
Il gruppo e' stato accolto dal Vicepresidente della Comunita' di Roma Giacomo Moscati e dal Direttore del Museo Ebraico di Roma,sede dell'iniziativa,Claudio Procaccia.
La visita del gruppo, organizzata da Alberto Funaro, Dani Polacco e Silvia Ottolenghi Bedarida,coadiuvati da David Novelli, e' avvenuta quale omaggio per i 97 anni dell'illustre Rabbino che pur avendo realizzato altrove la sua prestigiosa carriera mai ha allentato i legami con Livorno. Il Coro Ventura, diretto dal Maestro Paolo Filidei ed introdotto da Daniele Bedarida, ha proposto alcuni brani ebraici livornesi in onore di Rav Toaff che si e' unito al coro cantando con emozionante partecipazione tutti i brani.
Al termine Gadi Polacco, a nome dei presenti, ha consegnato a Rav Toaff una foto che lo ritrae ,insiene a suo padre Rav A.S.Toaff (z.l.),Rav Bruno Polacco (z.l.) ed i tanti presenti,alla cerimonia di inaugurazione del Tempio di Livorno,avvenuta 50 anni or sono : con la foto incorniciata una dedica firmata da tutti i partecipanti.
Coristi presenti: Daniele Bedarida,Duccio Bedarida,Walter Borghini,Livio De Pas,David Novelli,Nedo Piperno,,Gadi Polacco,Riccardo Voliani.
Valentina Levi,Anna Orefice,Lidia Orefice,Fernanda Politi,Paola Samaia,
Maestro ; Paolo Filidei
COMUNITANDO - blog di cose ebraiche - www.livornoebraica.org