domenica 28 settembre 2014

Dichiarazioni di Don Musi : "Insinuazioni prontamente condannate dal vescovo Simone Giusti" . "Italia Ebraica", fresco di stampa,riferisce dell'incontro livornese tra Vescovo,Rabbino e Presidente della Comunità.

E' un piccolo "scoop" quello di "Italia Ebraica", supplemento con le "voci delle Comunità" al mensile istituzionale "Pagine Ebraiche" che, nel numero di ottobre appena uscito,in prima pagina parla, con foto,dell'incontro labronico tra Vescovo, Rabbino e Presidente della Comunità.

Accennando alle "deliranti affermazioni" estive di Don Musi, oggetto di vari e pungenti commenti nelle pagine di cronaca cittadine, il giornale edito a Roma riferisce che queste sono "insinuazioni prontamente condannate dal vescovo Simone Giusti".

Volgendo però l'incidente al positivo, l'organo di stampa ebraico precisa ulteriormente  che "durante l'incontro,avvenuto in Vescovado, si è parlato di lotta all'odio e della necessità di fare fronte comune contro ogni forma di fanatismo".

"Allo studio", prosegue la nota redazionale di "Italia Ebraica", anche alcune iniziative comuni a carattere sia culturale che sociale tra cui una serie di dibattiti sul tema dello sviluppo antropologico".

Impostata anche, riporta il giornale, "l'organizzazione congiunta di un viaggio in Israele"

Foto : il pezzo pubblicato da "Italia Ebraica" con la foto dell'incontro.

Comunitando
www.livornoebraica.org
Blog di cose ebraiche livornesi



sabato 27 settembre 2014

Shalom Luciano

La notizia della scomparsa del Prof. Luciano Vizzoni ha colto il mondo ebraico nel pieno del primo sabato del nuovo anno,il 5775.
Anche all'interno della Livorno ebraica il nome di Luciano Vizzoni e' sinonimo di umanita' e professionalita'.
Il suo operato e la stima meritatamente raccolta rendono quindi certo l'auspicio che ebraicamente si rivolge riferendosi a un defunto : "sia il suo ricordo per benedizione".
Shalom Luciano

Comunitando
www.livornoebraica.org
(a cura di Gadi Polacco)
Comunitando - www.livornoebraica.org - Blog a cura di Gadi Polacco

martedì 23 settembre 2014

IL CALENDARIO EBRAICO SI APPRESTA A ENTRARE NELL'ANNO 5775

Il Capodanno Ebraico è ormai imminente e, dalla sera del 24 settembre (il giorno ebraico segue il calendario lunario, da tramonto a tramonto), si entrerà nell'anno 5775.

Come annota io sito dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il Capodanno (Rosh Hashanà in ebraico) "cade i primi due giorni del mese di Tishrì ed è il capo d'anno per la numerazione degli anni, per il computo dei giubilei e per la validità dei documenti. Ha un carattere e un'atmosfera assai diversi da quella normalmente vigente nel capo d'anno "civile" in Italia. Infatti è considerato giorno di riflessione, di introspezione, di auto esame e di rinnovamento spirituale. E' il giorno in cui, secondo la tradizione, il Signore esamina tutti gli uomini e tiene conto delle azioni buone o malvagie che hanno compiuto nel corso dell'anno precedente. Nel Talmud infatti è scritto "A Rosh Ha-Shanà tutte le creature sono esaminate davanti al Signore". Non a caso tale giorno nella tradizione ebraica è chiamato anche "Yom Ha Din", il giorno del giudizio. Il giudizio divino verrà sigillato nel giorno di Kippur, il giorno dell'espiazione. Tra queste due date corrono sette giorni che sommati ai due di Rosh Ha-Shanà e a quello di Kippur vengono detti i "dieci giorni penitenziali".

Rosh Ha-Shanà riguarda il singolo individuo, il rapporto che ha con il suo prossimo e con Dio, le sue intenzioni di miglioramento."

Il sito sottolinea poi come "nella Torà, (Levitico 23:23,24) il primo giorno del mese di Tishrì è designato come "giorno di astensione dal lavoro, ricordo del suono, sacra convocazione", e nuovamente in Numeri (29:1,6) è ripetuto che è "un giorno di suono strepitoso": un altro dei nomi di questa festa è "Yom Teru'a", giorno del suono dello Shofar, il grande corno. In ottemperanza al comando biblico in questo giorno viene suonato lo Shofar, simbolo del richiamo all'uomo verso il Signore. Questo suono serve a suscitare una rinascita spirituale e a portare verso la teshuvà, il pentimento, il ritorno verso la giusta via. Lo Shofar, oltre a chiamare a raduno, ricorda l'episodio biblico del "sacrificio" di Isacco, sacrificio in realtà mai avvenuto in quanto fu sacrificato un montone al posto del ragazzo. Il corno deve essere di un animale ovino o caprino in ricordo di questo episodio. Inoltre lo shofar ricorda il dono della Torà nel Sinai che era accompagnato da questo suono e allude anche al Grande Shofar citato in Isaia (27:13) "E in quel giorno suonerà un grande shofar", annunciatore dei tempi messianici.
I suoni che vengono emessi da questo strumento sono di diverso tipo: note brevi, lunghe e interrotte; secondo una interpretazione esse sono emesse in onore dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe.
Rosh Ha-Shanà è chiamato anche Giorno del Ricordo, infatti la tradizione vuole che Dio proprio in questa data abbia finito la Sua opera di creazione e sarebbe stato creato Adamo, il primo uomo."

"Un uso legato a questa giornata vede l'ebreo recarsi verso un corso d'acqua o verso il mare", prosegue ancora l'articolo, " e lì recitare delle preghiere e svuotarsi le tasche, atto che rappresenta simbolicamente il disfarsi delle colpe commesse e un impegno simbolico a rigettare ogni cattivo comportamento, come scritto nel libro biblico di Michà : "Getterai i nostri peccati nelle profondità del mare".

Questa cerimonia, denominata "Tashlich", di antiche origini si può svolgere anche dinanzi a una sorgente d'acqua o un pozzo, come avviene per  storica tradizione a Livorno .

"Gli ebrei azkenaziti in questo giorno vestono di bianco, simbolo di purezza e rinnovamento spirituale", informa ulteriormente l'estensore che continua rilevando come  " anche i rotoli della Torà e l'Arca vengono vestiti di questo colore. Quest'usanza può essere ricondotta al verso di Isaia (1:18) in cui è scritto: "quand'anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diverranno bianchi come la neve".
A Rosh Ha-Shanà si usa mangiare cibi il cui nome o la cui dolcezza possa essere ben augurante per l'anno a venire. Il pane tipico della festa assume una forma rotonda, a simbolo della corona di Dio e anche della ciclicità dell'anno. Con l'augurio che l'anno nuovo sia dolce, si usa mangiare uno spicchio di mela intinta nel miele. Si usa anche piantare dei semini di grano e di granturco che germoglieranno in questo periodo, in segno di prosperità"

GLI AUGURI DI PAPA BERGOGLIO ALLA COMUNITA' EBRAICA DI ROMA



domenica 14 settembre 2014

Numerosi ospiti alla Giornata Europea della Cultura Ebraica di Livorno.

Alla sede museale ebraica di via Micali,a Livorno,si sono svolte le relazioni sul tema della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2014, centrata sulla figura della donna nell'ebraismo.
Tra gli ospiti presenti la Vicesindaco Stella Sorgente, Marco Cannito di Citta' Diversa, Cristina Lucetti e Laura Bandini del PD ed Enea Santaniello M5S e socio fondatore dell'Associazione d'Amicizia Ebraico Cristiana.

Comunitando
www.livornoebraica.org

Nella foto : parte del pubblico
Comunitando - www.livornoebraica.org - Blog a cura di Gadi Polacco

giovedì 11 settembre 2014

Un lutto che è anche nostro

Zvika Melchior (1954-2014)

E' un lutto anche per la Livorno ebraica la scomparsa,avvenuta
improvvisamente in queste ore, di Zvika Melchior.
Nella sua permanenza a Livorno, per gli studi che lo avrebbero poi visto
laurearsi in Medicina Veterinaria, era diventato un vero e proprio
livornese,tale rimanendo anche dopo il rientro in Israele, dove assunse
la direzione sanitaria di un'importante azienda avicola israeliana, a
Kiryat Shmona dove risiedeva con la numerosa e bella famiglia.
Frequenti le sue visite a Livorno e in Italia,l'ultima nell'ottobre 2013.
Originario di Ramat Gan era figlio di sopravvissuti alla Shoa e durante
la permanenza livornese collaborò come shaliach locale per il Benè Akiva.
Molti sono i ricordi,legati a quegli anni,che in queste ore viaggiano in
rete, tra gli amici rimasti attoniti nell'apprendere la notizia.
Alla moglie Miriam, ai figli e al fratello Elihanan la sincera
partecipazione per un dolore che è comune a tanti di noi.
Sia il suo ricordo per benedizione.


lunedì 8 settembre 2014

E' mancata a Roma Claudia Di Castro Ottolenghi, madre di Silvia Ottolenghi Bedarida, componente del Consiglio della Comunità Ebraica di Livorno.

E' giunta notizia che è mancata oggi a Roma, dove risiedeva, la Signora Claudia Di Castro Ottolenghi.
Figura assai attiva nell'ambito ebraico nazionale, aveva tra l'altro presieduto la sezione romana dell'ADEI-WIZO (l'associazione delle donne ebree italiane) e aveva fatto anche parte del Consiglio Nazionale di quella associazione.

Forte il suo legame,unitamente al marito Avv. Enzo Ottolenghi, con Livorno dove risiede la figlia Silvia Ottolenghi coniugata Bedarida, già Presidente della sezione labronica dell'ADEI e già Vicepresidente della Comunità Ebraica livornese, nel Consiglio della quale siede attualmente, stimata professionista.

La Presidente dell'Associazione femminile ebraica  di Livorno, Carla Guastalla, in una nota ricorda che la scomparsa "ha dedicato tutta la sua vita all’ADEI e oggi la ricordiamo con grande affetto e commozione, esprimendo al contempo alla sua famiglia la nostra vicinanza in questo momento particolarmente triste".

Alle famiglie Ottolenghi, con l'Avv. Enzo le figlie Livia, Ghila e Silva, e Bedarida  le più sincere condoglianze da parte di "Comunitando - www.livornoebraica.org".

Possa il ricordo della Scomparsa essere di benedizione per noi tutti.

COMUNITANDO
www.livornoebraica.org
(a cura di Gadi Polacco)