Alla vigilia della festa di Shavuoth, la festa della Legge che ricorda
anche il dono della Torà e nel corso della quale vengono letti i Dieci
Comandamenti, è venuto a mancare un vero e proprio pezzo di storia
dell'ebraismo livornese.
Non è retorica infatti affermare che Vera Moscato Piperno, classe 1924,
sia stata un'istituzione della Comunità ebraica livornese alla quale
sono particolarmente legate generazioni di ebrei labronici.
Carattere deciso ma sempre affettuoso , dotata di una naturale simpatia
che esprimeva con grande senso dell'ironia e batture rimaste storiche,
"Vera" (non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro) era molto di più
della storica cuoca della scuola ebraica e di tante occasioni ufficiali
della Comunità.
Era infatti un personaggio di riferimento e per anni, con il marito
Giuseppe Piperno, visse anche in via Micali che dell'ebraismo livornese
è uno dei luoghi storici e maggiormente rappresentativi.
Una vita in Comunità e per la Comunità, trasmettendo il testimone a
figli e parenti , la propria arte ai fornelli in particolare alla figlia
Rosella (ma i "carciofini di Vera" rimangono un mito...).
L'affetto per la "nostra Vera" è tangibile in queste ore, con messaggi
che continuano ad arrivare anche dall'estero perchè tanti degli ex
alunni oggi sono sparsi nel mondo.
IL suo ricordo sia per benedizione e sincere condoglianze ai figli Nedo
e Rosella, a Gloria e Mario,ai nipoti ,ai parenti tutti ma in realtà a
tutta la Comunità perchè Vera è e rimarrà la "nostra Vera".
I funerali si svolgeranno venerdi 17 maggio, alle ore 10.00 , muovendo
da piazza Goldoni.
Shalom Vera.
Foto : Vera Piperno in un'immagine scattata dal nipote Giacomo
Accesso a "EBRAISMO LIVORNESE"
martedì 14 maggio 2013
venerdì 10 maggio 2013
PARLA ANCHE LIVORNESE L'OMAGGIO A GIUSEPPE VERDI DEL TEATRO DELL'OPERA DI TEL AVIV
Parla anche livornese l'omaggio a Giuseppe Verdi del prestigioso Teatro dell'Opera di Tel Aviv : si inaugura infatti il 12 maggio,per chiudersi a fine mese, nella città israeliana la mostra "Daniel Schinasi brinda ai duecento anni di Giuseppe Verdi - Omaggio a Giuseppe Verdi".
In esposizione opere inedite realizzate per questo evento: ritratti di Giuseppe Verdi, del soprano Giuseppina Strepponi, del librettista Francesco Maria Piave, del tenore Mario Del Monaco, dell'editore Giulio Ricordi, oltre a quattro composizioni dedicate alle più celebri opere verdiane (un trittico composto da immagini ispirate ad Aida, Nabucco e Otello, oltre a un dipinto ispirato a Traviata).
Presenzieranno all’inaugurazione l'Ambasciatore d'Italia in Israele, Francesco Maria Talò, il Direttore Generale dell'Opera d'Israele, Hanna Munitz, e la Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, Carmela Callea.
Daniel Schinasi, fondatore del Neofuturismo, come si legge nella sua biografia,è nato ad Alessandria d’Egitto nel 1933 da famiglia sefardita d’origine ispano-livornese. Nel 1953 la sua formazione artistica inizia con i corsi serali di disegno presso l’Accademia Silvio Bicchi. Nel 1956 lascia l’Egitto per l’Italia e si installa in Toscana,a Livorno, dove ha modo di conoscere i Maestri del Rinascimento; successivamente, vive a Parigi, dove viene in contatto con gli Impressionisti e i movimenti del XX secolo. Dal 1962 al 1967 sviluppa uno stile con forme geometriche, ritrovandosi sulla stessa onda di Franz Marc, Metzinger e Feininger. Nel 1963 le prime opere neofuturiste sono esposte presso la Galleria Gussoni di Milano, dove conosce Carlo Carrà, De Chirico e la scrittrice Edgarda Ferri. Nel 1969 a Parigi, presso la Galerie Duncan, in occasione della sua personale in omaggio a Boccioni e Severini, viene redatto il Manifesto del Neofuturismo, diffuso poi a Milano (1970), a Parigi (1986) e a Londra (1988).
Nel 1978 a Parigi conosce Sonia Delaunay che intrattiene con lui conversazioni sui protagonisti del Cubismo e del Futurismo. Inizia da quel periodo la grande pittura dei Murali e dei Pannelli nelle Hall delle Stazioni Ferroviarie - di Cecina, Pisa, Nizza e Grosseto nell’Ippodromo di San Rossore, nelle Università, nell’Ospedale, nei Teatri d’Opera (Israeli Opera di Tel Aviv), a Graz (Austria), sul muro esterno della Prigione di Stato, e alla Streuli Pharmaceutica di Uznach (Svizzera). Dal 1955 presenta mostre personali ed antologiche nelle capitali europee, negli Stati Uniti ed in Israele.
Negli anni ’70 nasce l’amicizia con lo storico dell’arte Vincenzo Marotta, che lo affiancherà fino alla morte nel 2004, spronandolo nello sviluppo della sua ricerca sul Neofuturismo, e quella con lo scrittore Guido Lopez di Milano, col quale ha condiviso la difesa dei valori dell’ebraismo, nonché coi critici dell'arte Jacques Lepage e Enrico Crispolti.
Le pitture di Daniel Schinasi sono presenti in musei, pinacoteche e collezioni private. L’Italia, la Svizzera e la Francia dove ha vissuto una buona parte della sua vita artistica, l’hanno visto protagonista impegnato nella difesa dell’arte figurativa e soprattutto nella divulgazione del messaggio di un uomo che sta accanto agli altri uomini, portatore di una civiltà universale.
Daniel Schinasi vive tra Nizza (Francia) e la Toscana, con soggiorni in Israele e Spagna.
Foto : il Maestro Schinasi durante l'allestimento della mostra a Tel Aviv e l'invito all'inaugurazione in versione inglese.
domenica 5 maggio 2013
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