Accesso a "EBRAISMO LIVORNESE"
martedì 12 novembre 2013
domenica 10 novembre 2013
Il Maestro Carlo Goldstein e il musicologo Fulvio Venturi sono intervenuti su musica ebraica ed ebraismo nell'opera .
Pubblico attento all'incontro tenutosi, domenica 10 novembre 2013 presso la sala del Circolo "Galliano Masini" di Livorno,all'incontro sulla musica ebraica organizzato dal Bene' Berith di Livorno in collaborazione con il noto circolo labronico,uno dei punti di riferimento toscani per gli amanti dell'opera e della musica in genere.
Formula da talk show con interventi anche da parte del pubblico,hanno parlato di musica ebraica ed ebraismo nell'opera,"moderati" da Gadi Polacco del Bene' Berith livornese, due grandi esperti quali il Maestro Carlo Goldstein e il musicologo e saggista Fulvio Venturi.
Goldstein, giovane ma gia' affermato direttore d'orchestra,si trova a Livorno per dirigere "Carmen" al Teatro Goldoni ed e' anche consulente per "Iubal",sezione italiana del centro studi internazionale sulla musica ebraica .
Venturi e' un noto musicologo,saggista,autore tra l'altro di importanti saggi e biografie riguardanti la lirica,oltre a far parte della presidenza del Circolo Masini,dedicato alla memoria del grande tenore livornese.
Le origini della musica ebraica, le sue varie diramazioni e "contaminazioni",i Hazanim (Cantori officianti durante le preghiere), musicisti e interpreti ebrei nei tempi, questi e altri sono stati gli argomenti discussi con grande capacita' comunicativa e coinvolgimento del pubblico.
Unica nota amara quella emersa a riguardo della scarsa attenzione,anche da parte del mondo ebraico italiano stesso,per la cura ,la conservazione e la conseguente fruibilita' di questo grande patrimonio culturale che ha in Livorno una delle sue sedi d'origine principali.
(Nella foto ,gentilmente concessa dalla Sig.ra Cuzzocrea,da sinistra a destra : il Maestro Carlo Goldstein, Gadi Polacco e il musicologo Fulvio Venturi)
www.beneberithlivorno.blogspot.com
Formula da talk show con interventi anche da parte del pubblico,hanno parlato di musica ebraica ed ebraismo nell'opera,"moderati" da Gadi Polacco del Bene' Berith livornese, due grandi esperti quali il Maestro Carlo Goldstein e il musicologo e saggista Fulvio Venturi.
Goldstein, giovane ma gia' affermato direttore d'orchestra,si trova a Livorno per dirigere "Carmen" al Teatro Goldoni ed e' anche consulente per "Iubal",sezione italiana del centro studi internazionale sulla musica ebraica .
Venturi e' un noto musicologo,saggista,autore tra l'altro di importanti saggi e biografie riguardanti la lirica,oltre a far parte della presidenza del Circolo Masini,dedicato alla memoria del grande tenore livornese.
Le origini della musica ebraica, le sue varie diramazioni e "contaminazioni",i Hazanim (Cantori officianti durante le preghiere), musicisti e interpreti ebrei nei tempi, questi e altri sono stati gli argomenti discussi con grande capacita' comunicativa e coinvolgimento del pubblico.
Unica nota amara quella emersa a riguardo della scarsa attenzione,anche da parte del mondo ebraico italiano stesso,per la cura ,la conservazione e la conseguente fruibilita' di questo grande patrimonio culturale che ha in Livorno una delle sue sedi d'origine principali.
(Nella foto ,gentilmente concessa dalla Sig.ra Cuzzocrea,da sinistra a destra : il Maestro Carlo Goldstein, Gadi Polacco e il musicologo Fulvio Venturi)
www.beneberithlivorno.blogspot.com
mercoledì 6 novembre 2013
La famiglia Berlusconi come gli ebrei sotto il nazismo...
Non sono mai stato iscritto al "berlusconismo" e nemmeno all'
"antiberlusconismo" : mi ritengo quindi libero da pregiudizi nel
rilevare come l'esternazione ,anticipata dall'abile Vespa e riferita al
suo ultimo libro in uscita a giorni,di Berlusconi secondo la quale i
suoi figli si sentirebbero come gli ebrei sotto il nazismo, appare
veramente insulsa, fuori di luogo e inutilmente offensiva.
In attesa di smentite e immancabili "sono stato frainteso" e
rivendicazioni d'amicizia varie, e' fastidioso il solo dover far
rilevare per la sua ovvietà , senza entrare nel merito delle vicende
giudiziare del personaggio e delle indubbie ricadute familiari, come non
possa sussitere alcun paragone tra la situazione della famiglia
Berlusconi e chi si sia trovato, o viva ancor oggi, perseguitato da
qualsivoglia regime.
La persecuzione razziale antiebraica (razzista) ebbe poi anche
l'ulteriore tragica e odiosa caratteristica di non rivolgersi contro
"nemici" o "contendenti", cosa comunque non accettabile per chi sposi
basilari principi di democrazia liberale, ma verso esseri umani
che,ovunque si trovassero sotto l'influenza nazifascista, erano "rei"
di appartenere ad un credo religioso che compiacenti e squallidi
"scienzati" asserviti cercarono anche di connotare, per giustificare
l'oppressione, in termini di "razza".
Singolare poi, ove non letto freudianamente, l'aver "dimenticato" che
per cercare situazioni di oppressione e persecuzione razziale (razzista)
Berlusconi sia dovuto arrivare sino in Germania : la storia italiana
gli avrebbe dovuto già dare diversi spunti, ma vallo spiegare a qualche
nostalgico che ancora frequenta il berlusconismo e secondo il quale le
leggi razziali (razziste) del Duce furono tutto sommato teoria e non
pratica persecuzione divenuta poi complice diretta del nazismo.....
Gadi Polacco
"antiberlusconismo" : mi ritengo quindi libero da pregiudizi nel
rilevare come l'esternazione ,anticipata dall'abile Vespa e riferita al
suo ultimo libro in uscita a giorni,di Berlusconi secondo la quale i
suoi figli si sentirebbero come gli ebrei sotto il nazismo, appare
veramente insulsa, fuori di luogo e inutilmente offensiva.
In attesa di smentite e immancabili "sono stato frainteso" e
rivendicazioni d'amicizia varie, e' fastidioso il solo dover far
rilevare per la sua ovvietà , senza entrare nel merito delle vicende
giudiziare del personaggio e delle indubbie ricadute familiari, come non
possa sussitere alcun paragone tra la situazione della famiglia
Berlusconi e chi si sia trovato, o viva ancor oggi, perseguitato da
qualsivoglia regime.
La persecuzione razziale antiebraica (razzista) ebbe poi anche
l'ulteriore tragica e odiosa caratteristica di non rivolgersi contro
"nemici" o "contendenti", cosa comunque non accettabile per chi sposi
basilari principi di democrazia liberale, ma verso esseri umani
che,ovunque si trovassero sotto l'influenza nazifascista, erano "rei"
di appartenere ad un credo religioso che compiacenti e squallidi
"scienzati" asserviti cercarono anche di connotare, per giustificare
l'oppressione, in termini di "razza".
Singolare poi, ove non letto freudianamente, l'aver "dimenticato" che
per cercare situazioni di oppressione e persecuzione razziale (razzista)
Berlusconi sia dovuto arrivare sino in Germania : la storia italiana
gli avrebbe dovuto già dare diversi spunti, ma vallo spiegare a qualche
nostalgico che ancora frequenta il berlusconismo e secondo il quale le
leggi razziali (razziste) del Duce furono tutto sommato teoria e non
pratica persecuzione divenuta poi complice diretta del nazismo.....
Gadi Polacco
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