Quella che in Israele era da tempo certezza, pur intramontabile una fievole speranza, e' realta' e qiundi i soldati Goldwasser e Regev rapiti dai terroristi Hezbollah in territorio israeliano nel luglio 2006,e' bene ricordarlo, sono morti,in un modo o nell'altro uccisi dai rapitori: come da uso ebraico "il loro ricordo sia per benedizione".
Due anni sono trascorsi in colpevole e voluto silenzio da parte di Hezbollah,in barba non solo alle leggi internazionali ed ai basiilari diritti dell'uomo : sarebbe bastata infatti una sola particella di civilta' per indurre anche dei terroristi a fornire almeno delle minime indicazioni.
Credo sia pero' oggi evidente, anche per chi gli occhi li ha chiusi spesso dinanzi ai nemici d'Israele (peraltro tutti nemici anche della democrazia e dei diritti dell'uomo),come in simili contesti e personaggi regni sovrana l'incivilta',ricordando anche il soldato Shalit ancora nelle mani dei terroristi di Hamas.
Il Presidente israeliano Peres ha definito quello che, in termini pratici, e' uno scambio iniquo un "dovere morale e spirituale": la statura d'israele emerge invece ed una volta di più nella sua evidenza, motivo d'orgoglio per tutto il mondo civile.
Le sceneggiate di giubilo e le fanatiche dichiarazioni di Hezbollah e di settori della societa' libanese,nuovo presidente in testa,testimoniano invece una barbara concezione dei rapporti umani che non tocca solo Israele, ma anche chi ha la sfortuna di dover vivere vessato da simili figuri.
Baruch Dayan haemet
Gadi Polacco
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