Caro Direttore, il lettore Guido Guastalla (C. di Livorno del 25.10.09) si interroga,a proposito del testamento biologico che egli avversa, meravigliandosi del fatto che il sottoscritto "come liberale ...sia soddisfatto,mentre da ebreo si riserva di verificare se l'impianto sia compatibile alla normativa ebraica".
Questa "meraviglia" ,sinceramente non ricambiata da parte mia,e' lampante esempio di posizione illiberale in quanto,come ho chiaramente espresso nel mio commento al testamento biologico livornese da questo giornale limpidamente riportato, da liberale ed anche da ebreo non concepisco perche' dovrei impedire ad altri di operare le proprie scelte individuali in nome di eventuali diversi orientamenti religiosi: ricordo al riguardo anche uno scritto di un importante rabbino italiano che,anni or sono, nel dare le indicazioni dell'ebraismo rispetto a quesiti referendari attinenti a temi etici,sottolineava come l'ebraismo non richieda comunque leggi che impongano ad altri le proprie visioni.
Nel rispettare naturalmente ogni opinione,rilevo comunque come non sia ovviamente obbligo essere liberali e mi sfugge perche' vi sia chi, come il lettore Guastalla, lo voglia essere anche "a dispetto dei santi".
Mi viene in mente Carosone :"tu vuo fa l'americano...ma si nato in Italy..."
Grazie e cordiali saluti,
Gadi Polacco
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