Siamo "permalosi", ci manda a dire il Vescovo di Cerreto Sannita Michele De Rosa il quale, partendo dallo scivolone di Padre Cantalamessa che citando un "amico ebreo" aveva azzardato un paragone tra antisemitismo ed i presunti attacchi in corso nei confronti del Papa,si produce poi in un vero e proprio sfogo nel quale sembra confessare di non poterne più delle pretese di questi ebrei : ''Preghiamo perche' si convertano e non va bene, abbiamo tolto l'espressione 'perfidi giudei', e non va bene, papa Benedetto XVI ha cambiato la preghiera del Venerdi' Santo nella messa tridentina, e non va bene. Bisogna sempre chiedere scusa ogni volta, mi sembra ci sia una reazione esagerata''.
"...Capisco che abbiano sofferto con l'olocausto, ma non possono farne una bandiera...", è un'altra "perla" del De Rosa pensiero.
Il Vescovo De Rosa è membro della Commissione CEI per l'ecumenismo e il dialogo e, a parte lo stress che pare aver accumulato,mi conferma ancora una volta la saggezza di un detto americano che spesso mi viene ricordato : "con amici così, chi ha bisogno di nemici?!".
Gadi Polacco
Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
03-04-10 |
PEDOFILIA: MONS.DE ROSA, CANTALAMESSA? GLI EBREI SONO SEMPRE PERMALOSI. |
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(ASCA) - Roma, 3 apr - ''Di questi tempi ho l'impressione che questi ebrei siano sempre cosi' permalosi, che subito si impennano, stanno sempre chiusi come ricci. Padre Cantalamessa ha solo letto la lettera di un amico ebreo, che ha espresso il parere che nei sintomi gli attacchi al papa e l'antisemitismo possano rassomigliarsi. E invece, qualsiasi cosa accada, subito si accusa la Chiesa'': respinge 'in toto' al mittente le polemiche per le parole del predicatore del papa, mons. Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita e membro della Commissione Cei per l'ecumenismo e il dialogo. Per il presule, le critiche per le parole di p. Cantalamessa da parte ebraica ''offendono i loro stessi confratelli'' e gli ebrei stessi ''potrebbero essere piu' fraterni''. ''Anche nella mia esperienza di dialogo ecumenico - spiega il vescovo - ho scoperto che ogni cosa che si tocca con loro e' terribile. Capisco che abbiano sofferto con l'olocausto, ma non possono farne una bandiera, potrebbero essere piu' umili. Quando si parla con loro bisogna sempre parlare conoscendo quello che vogliono sapere. Anche cose dette senza malizia provocano subito una reazione, subito parlano contro la Chiesa''. Mons. De Rosa ripercorre le polemiche degli ultimi anni tra la Chiesa cattolica e la comunita' ebraica internazionale: ''Preghiamo perche' si convertano e non va bene, abbiamo tolto l'espressione 'perfidi giudei', e non va bene, papa Benedetto XVI ha cambiato la preghiera del Venerdi' Santo nella messa tridentina, e non va bene. Bisogna sempre chiedere scusa ogni volta, mi sembra ci sia una reazione esagerata''. Mons. De Rosa spiega anche la sua linea di condotta nei confronti dei preti pedofili: ''Bisogna chiaramente perseguire questi casi, ma bisogna avere rispetto del peccatore. Non denuncerei alla polizia un prete accusato. Soprattutto se si e' pentito sinceramente, lo toglierei di la' e lo metterei in un posto dove non puo' piu' far male, dove avrebbe meno tentazioni''. ''Grazie a Dio - spiega - ho 60 preti e tutti quanti vivono il loro sacerdozio completamente, la gente vuole loro bene. Possono capitare dei casi, certo, ma di un peccato personale si fa un peccato collettivo''. Per il presule, ''nessuno vuole negare che ci siano dei casi'' ma ''normalmente il caso esplode sulla stampa quando il sacerdote viene rinviato a giudizio. Ma spesso poi viene completamente assolto''. Mons. De Rosa afferma anche che spesso sono i ''PM che fanno a gara per fare accuse e rinvii a giudizio. Un bambino dice qualcosa, e le famiglie e gli avvocati fanno a gara sperando di farci soldi. Puo' capitare un caso''. ''Diciamo sempre che il peccato e' una cosa, il peccatore un'altra - conclude - io voglio bene ai preti''. asp/uda/ss |
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