lunedì 26 luglio 2010

"Don Barbieri va in Palestina" - Lettera cortesemente pubblicata oggi da "il Corriere di Livorno"

Egregio Dr. Vanni, mi scusi per il doppio invio ma non sono sicuro del Suo indirizzo personale e quindi ho inserito anche l'indirizzo della redazione.
Puramente da lettore mi consenta di esprimere un sincero sbigottimento per l'impostazione dell'articolo citato in oggetto.
Don Barbieri,al quale auguro un proficuo periodo di studio a Gerusalemme.non andra' infatti "in Palestina" ma bensi' in Israele,stato che l'articolo riesce a non nominare mai.
Peraltro,quale possa essere la visione politica preferita,esistendo dei Territori Palestinesi che non comprendono Gerusalemme l'indicazione e' comunque errata.
Peraltro Don Barbieri atterrera' comunque in Israele,salvo arditi e complessi giri,utilizzera' comunque lo shekel.la moneta israeliana,usufruira' di servizi israeliani e si riferira' ad ogni modo alle autorita' israeliane,tanto per citare solo alcuni casi.
Anche il collegio dove risiedera',"un po' fuori dalla citta' antica" ,potrebbe essere in territorio israeliano addirittura non conteso...
Direi quindi che anche se si aderisse,ipoteticamente,ad estreme visioni di parte non inclini ad Israele,questo stato sovrano poteva e doveva essere citato.
Peraltro il Papa stesso ha visitato quei luoghi accompagnato da autorita' israeliane e protetto anche da quelle forze di sicurezza.
Spero poi di non abusare della Sua disponibilita' nello sperare,sinceramente,che una estrema sintesi giornalistica,magari a fronte di spazi ridotti, abbia fatto dire all'intervistato ,parlando della sua futura residenza: "so solo che ogni tanto qualcuno salta in aria e partono un po' di missili...".
Diversamente,infatti,questa banalizzazione di una tragica realta' sarebbe concettualmente tanto grave quanto incredibile.
La ringrazio per l'attenzione e da lettore anche de "Il Corriere di Livorno" La saluto cordialmente,
Gadi Polacco

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