di DANIELE CABIB (Israele)
Preghiera e tzedakà(beneficenza) vanno benissimo, ma i loro effetti sono imprevedibili,perche' dall'epoca dei profeti nessuno oggi e' in linea diretta con Lui.
Perciò io sono piu propenso a scrivere, scrivere, scrivere sul numero piu
grande possibile di giornali e sul farsi intervistare dal numero piu grande
possibile di reti TV. Come si sa, oggi la parte mediatica ha un'importanza
fondamentale in ogni guerra e per Israele questo e' sempre stato ancora più
vero che per gli altri, perchè ha estremo bisogno dell'appoggio
dell'opinione pubblica e dei governi, i quali a loro volta hanno bisogno
dell'appoggio popolare per stare in piedi. Le immagini dei bambini di Gaza
morti e feriti hanno avuto un effetto immenso nell'opinione pubblica nel mondo e
sono alla base delle manifestazioni popolari in tutte le capitali (e non)
intorno al globo, tutto senza che Hamas abbia fatto il minimo sforzo: e'
un servizio propagandistico che gli abbiamo dato noi, come sottoprodotto purtroppo
inevitabile dell'operazione "piombo fuso". Perciò adesso dobbiamo
controbilanciare questa loro facile propaganda con ancora più presenza
nostra nei media.
A quel manipolo che,leggo, ha dimostrato in piazza Cavour riproponendo usurati stereotipi,dobbiamo rispondere che non c'e' stato giorno che Israele non abbia
lasciato passare nella striscia decine di camion pieni di viveri e
medicinali (ieri 107 camion) anche nel bel mezzo delle operazioni, percio'
di quale accerchiamento si parla? Ma facciano il piacere!!!
Quale stato sopporterebbe per mesi di essere aggredito a razzi kassam e katiusha senza reagire? E quale stato nella storia dell'umanita' ha rifornito di viveri lo
stato vicino che lo ha aggredito?
La risposta e' quello che ha detto Shimon Peres all'inizio di questa operazione: Israele non e' in guerra contro i Palestinesi di Gaza, ma contro chi li spadroneggia , li opprime e aggredisce Israele : e io aggiungo che Israele e' dalla loro stessa parte, perche' loro e noi subiamo l'aggressione della stessa entita' terroristica che si chiama Hamas.
Un'ultima osservazione: l'entrata di truppe terrestri dentro la striscia ieri notte e' la dimostrazione lampante che per gli israeliani e'molto importante limitare al minimo le perdite di vite umane palestinesi, pronti per questo perfino a sacrificare la vita dei propri soldati(purtroppo ne e' morto uno oggi) per questo scopo. Altrimenti Israeleavrebbe potuto fare un bom bardamento aereo a tappeto e finire il tutto in un giorno solo. A quale prezzo? Non oso nemmeno immaginare il prezzo che questo sarebbe costato ai Palestinesi di Gaza, ma da parte israeliana non ci sarebbe stato nemmeno un ferito.
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