domenica 24 luglio 2022

NO, VOTARE NELLA VIGILIA DI ROSH HASHANA' (CAPODANNO EBRAICO) NON E' ININFLUENTE

Come si è accennato alla data del 25 settembre 2022 per le elezioni politiche, ponendosi da parte dello Stato un dubbio essendo la vigilia del Capodanno Ebraico, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, con altre voci del mondo ebraico,si è affrettata a dichiarare che non vi sarebbero ostacoli, potendo gli ebrei esprimere il proprio voto prima dell'orario d'inizio, diciamo al tramonto, della festività.
Non ho letto approfondimenti in merito, solo la sintetica ed assolutoria smentita che ciò possa costituire un ostacolo all'espressione del diritto di voto dei cittadini ebrei.
Francamente e modestamente credo che l'affermazione avrebbe richiesto di essere ponderata ed argomentata, perchè così non è.
Ma forse,più che il cittadino ebreo osservante,a scrivere è il liberale per il quale il diritto anche di un singolo non può essere sacrificato alla ragion di Stato..
Le vigilie delle solennità sono davvero così neutrali?
No, basta leggere un qualsiasi testo normativo ebraico per cogliere quanto anche la vigilia di una festività comporti impegni,anche in senso religioso e spirituale, ed appuntamenti propedeutici alla solennità stessa ed a questa correlati.
Peraltro, per un buon cristiano, la vigilia del Natale non è un giorno qualsiasi privo di atti propedeutici e preparatori all'importante data e, pertanto, viene da pensare se fissare un appuntamento elettorale per il 24 dicembre non comporterebbe giuste e forti opposizioni.
Intanto, iniziando la festività (durante la quale l'ebreo osservante non può svolgere alcune attività,compresa quella del voto) prima della chiusura delle urne, per il cittadino ebreo vi sarà una limitazione del tempo a disposizione per espletare questo diritto.
Certo, potrà magari ritagliarsi l'opportunità per recarsi comunque alle urne ma dovrà farlo con minor tempo a disposizione e tra gli impegni che il prepararsi alla solennità comporta.
Vi è poi una norma comportamentale in base alla quale non ci si mette in viaggio , almeno da una certa ora, prima dell'inizio del sabato (tramonto del venerdi sera) o di una festività, onde non rischiare che un contrattempo impedisca di giungere a destinazione prima dell'inizio della solennità (durante la quale è proibito viaggiare).
Poichè ogni festività, di qualsiasi religione, comporta per molti il riunirsi con le famiglie che magari vivono lontane da dove si risiede, un voto alla vigilia del Capodanno non è un ostacolo per chi si trovi in questa situazione?!
Chi, per tempo necessario o per sicurezza, si troverà a dover partire prima dell'inizio del sabato non si vedrà privato del diritto di andare a votare?!
Un'altra data, specialmente una volta appurato che i vitalizi dei parlamentari uscenti sono salvi..., sarebbe stata scandalosa?!
Non mi pare, sinceramente, e per questo mi stupisco della fretta con la quale , quasi all'insegna del non "disturbare il manovratore", si è voluti intervenire per affermare sic et simpliciter, che non vi è alcun problema.
Il rapporto tra appuntamenti elettorali e festività ebraiche ha avuto i suoi problemi già in passato : sulla base dell'esperienza pregressa e delle soluzioni ponte trovate, sarebbe ora che la questione venisse chiarita una volta per tutte,identificando un meccanismo che non renda periodicamente gli ebrei un "problema", garantendo i diritti di tutti come,almeno sulla carta, la nostra Costituzione vorrebbe.
Sulla carta, perchè il 9 giugno 2019 non venne trovata alcuna soluzione al fatto che i ballottaggi delle elezioni amministrative si svolgessero nel mezzo dei due giorni della Pentecoste (Shavuoth)e, ad esempio a Livorno come a Ferrara ed altrove: una chiara lesione del diritto di voto di alcuni cittadini si è concretizzata.
Interessai allora l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che intervenne presso le Autorità ,arenandosi poi dinanzi all'incapacità e mancata volontà dello Stato di porre rimedio.
Non voglio pensare che dinanzi al fatto che i ballottaggi non riguardassero Roma e Milano, le maggiori comunità ebraiche italiane, in fondo in fondo si sia pensato che era mal di poco.
Ma da allora, domanda retorica,si è trovata una soluzione che metta al riparo dal ritrovarsi in simili situazioni?
Gadi Polacco