giovedì 27 gennaio 2011

Giorno della Memoria nella provincia di Livorno

Giorno della Memoria a Livorno
Sono stati ricordati tutti gli ebrei italiani morti nei campi di sterminio 

Iniziative in contemporanea a Livorno, Cecina, Piombino e Portoferraio  per ricordare ,uno per uno ,tutti gli ebrei deportati e morti nei campi di sterminio nazisti attraverso la lettura dei loro nomi. 

Il 27 gennaio la Provincia ha celebrato il Giorno della Memoria con un’ iniziativa che ha coinvolto tanti cittadini che si sono iscritti,attendendo in fila ancora nel tardo pomeriggio, per contribuire alla lettura dei nomi iniziata dal Presidente Giorgio Kutufà.

Il programma della giornata era stato presentato a Palazzo Granducale dal presidente del Consiglio Provinciale Fabio Di Bonito. “Non è mai abbastanza e non è mai superfluo ricordare e celebrare ogni anno la Shoa – ha affermato – E’ importante farlo soprattutto per i giovani, per tramandare il ricordo di quegli orrori perché non si ripetano mai, da nessuna parte del mondo, a nessun uomo, gruppo, etnia”.

La celebrazione del Giorno della Memoria, organizzata in collaborazione con la Comunità Ebraica livornese e l’Ufficio Scolastico Provinciale, (unitamente alla Amaranta Service)  ha preso il via alle 10 .00  nel portico di ingresso della Provincia, con l'intervento del Coro ebraico "Ernesto Ventura" (diretto dal maestro Paolo Filidei) ed alcuni strumentisti dell'Istituto Mascagni di Livorno.

Ragazzi e ragazze, rappresentanti delle Istituzioni, sportivi, personaggi dello spettacolo e cittadini, si sono alternati nella lettura dei nomi e delle note biografiche degli ebrei livornesi e italiani sterminati nei lager nazisti. 

Si è poi svolta una seduta commemorativa aperta del Consiglio Provinciale, con il saluto per la Comunità Ebraica della Vicepresidente Margherita Ascarelli e l'intervento di approfondimento affidato all'On. Enrico Modigliani,Consigliere del CDEC e curatore a Roma del progetto Memoria.


Giorno della Memoria a Cecina
"Il valore della memoria per avere rispetto di sé e degli altri e costruire un futuro migliore. Questo in sintesi il messaggio a più voci emerso nella mattinata all'auditorium per la cerimonia promossa dal Comune in collaborazione con l'associazione Aruspicina e le scuole in occasione della giornata della memoria",scrive Il Tirreno riferendo dell'iniziativa svoltasi a Cecina. L'Auditorium di via Verdi è gremito : sono presenti gli alunni più grandi del   Liceo Fermi, Isis Marco Polo e Liceo Artistico Gemelli .- Molte  le autorità e le forze dell'ordine, il sindaco Stefano Benedetti , l'Arciprete Monsignor Marco FabbriGadi Polacco Consigliere della Comunità Ebraica di Livorno e l'artista Daniel Schinasi.
"Proprio gli studenti sono stati protagonisti del valore della memoria grazie al progetto "Arte come messaggio" a cura di Elisa Favilli, alcuni di loro si sono alternati a leggere testimonianze dell'orrore nazista, mentre gli allievi del "Gemelli" hanno realizzato uno dipinto di circa due metri per uno e mezzo ispirato al murale di Schinasi alla stazione, con una parte che riproduceva l'opera dell'artista sefardita all'epoca della realizzazione (1987) e un'altra con alcuni dei personaggi raffigurati nel dipinto, tra i quali i familiari dell'autore", riporta sempre Il Tirreno.
Articolato il lavoro fatto dai liceali cecinesi i quali riescono a realizzare una proposta diretta e toccante riuscendo ad evitare la retorica spesso in agguato in simili occasioni.
Chiaro l'appello finale di una studentessa : dateci altre occasioni come queste per approfondire queste tematiche.
Una mattinata densa e commovente, nella quale è stata ribadita l'esigenza di preservare la Memoria delle vittime,dei salvati ed anche dei salvatori.
Sempre a Cecina Guido Servi, in rappresentanza della Comunità Ebraica livornese,interveniva dialogando con gli altri nstudenti del Liceo Fermi.

(Nella foto il Murale dell'artista Daniel Schinasi visibile presso la Stazione F.S. di Cecina, dal titolo "Il treno testimone delle vicende umane" )

mercoledì 26 gennaio 2011

Giorno della Memoria - Interverrà alla Provincia l'On. Enrico Modigliani : il profilo di un "testimone fortunato",come si definisce lui per essere scampato alla Shoà

COMUNITANDO
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(a cura di Gadi Polacco)

Enrico Modigliani, nato a Roma nel 1937. Coinvolto con la famiglia nelle conseguenze delle leggi razziali, prima, e dell’occupazione nazista, dopo.

I Modigliani si sono salvati con molta fortuna grazie all’aiuto di amici e alla lungimiranza dei genitori. Altri parenti sono stati invece deportati ad Auschwitz.

Dopo la liberazione di Roma (4/5 giugno 1944) è ricominciata la vita “normale”.

 

Lunga e costruttiva esperienza nei Boy Scout della CNGEI ( di cui il nonno fu uno dei co-fondatori a Roma).

Ginnasio al “Mamiani”  e liceo classico al “Giulio Cesare”.

Laureato in Giurisprudenza con tesi di laurea in economia.

Stages e corsi di perfezionamento.

 

Dirigente di azienda in fabbrica di abbigliamento dal 1964 al 1992; ora pensionato.

Presidente per 2 mandati della Federlazio (associazione. delle piccole e medie industrie del Lazio) e membro della Giunta di Presidenza della CONFAPI.

 

Eletto deputato al Parlamento nella XI legislatura ( prime elezioni a “preferenza unica”) come indipendente nella lista del PRI .

Durante la permanenza alla Camera (dal 1992 al 1994) promosse la formazione di un intergruppo che diede vita al testo della legge 205/93 ( la cosiddetta “Legge Mancino”) contro “discriminazione,  odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.

Nel 1994, con la nuova legge elettorale fu candidato nel collegio XIX di Roma (dove risultò eletto Francesco Storace).

 

Nel 2001 partecipò alla fondazione dell’associazione Democrazia Laica di cui è a tutt’oggi co-presidente. Questa associazione è  stata parte della “Consulta  per il libero pensiero e per la laicità delle istituzioni” del Comune di Roma (oggi, con la nuova amministrazione, abolita).

 

In campo ebraico: dirigente della Federazione Giovanile Ebraica e direttore del giornale Ha-Tikwà; membro del Consiglio della Comunità Ebraica di Roma (dal 1964 al 2004); presidente del Congresso dell’ Unione delle Comunità Ebraiche Italiane del 1987.

Co-fondatore del mensile “Shalom” nel 1967 e conduttore della trasmissione televisiva “Sorgente di Vita” dal 1973 al 1991.

Attualmente è membro del Consiglio del CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea).

Promotore di “ PROGETTO MEMORIA, (frutto della collaborazione tra il CDEC e il Centro di Cultura della Comunità Ebraica di Roma) che si propone di collaborare con le scuole, che richiedono la presenza di testimoni nello studio della Shoah, e che organizza seminari di approfondimento per insegnanti .

 

Padre di tre figlie e nonno di sette nipoti.

Foto : l'On. Enrico Modigliani

lunedì 24 gennaio 2011

ICI OD IMU PER ME PARI SONO...

Crea discussioni quella che,di fatto, è la mimetizzata riconferma della vasta esenzione dall'ICI (in procinto di divenire IMU) per le proprietà vaticane.
Con il comma improvvisamente riapparso nel testo governativo all'esame del Parlamento,infatti,si torna alle origini ,ovvero addirittura al Trattato Lateranense,con buona pace delle osservazioni sollevate in merito dall'Unione Europea: fino a pochi giorni or sono sembrava infatti che qualcosa sarebbe cambiato,con una restrizione delle esenzioni riservate al Vaticano,a partire dal 2014.
Indipendentemente dalle valutazioni politiche in merito ,da queste colonne virtuali mi viene da chiedere se,almeno, non fosse stato il caso di dare un esempio concreto,seppur magari anche discutibile,di reale applicazione dell'art. 8 della Costituzione,ovvero quello che vorrebbe l'uguaglianza di tutte le fedi religiose dinanzi allo Stato: sarebbe quindi bastato proporre l'estensione a tutte le fedi riconosciute di analoghe prerogative.
Personalmente,a parte i luoghi strettamente di culto e/o totalmente assistenzialistici,sarei per una Laicità neutrale e coerente nei confronti di ciascuno,quindi senza esenzioni ulteriori di sorta,ma se così ancora non può essere in Italia,se non altro si abbia l'accortezza di fare almeno finta di considerare tutti uguali.
Gadi Polacco

sabato 22 gennaio 2011

E' scomparsa Tulli Zevi

Figura poliedrica della cultura e del mondo ebraico italiano,non senza forti relazioni internazionali,è scomparsa oggi Tullia Zevi : antifascista , è stata gionalista e musicista
Personalità dal forte carattere, incisivo è stato il suo impegno anche in ambito ebraico ed all'interno dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che ebbe modo di presiedere e che ha voluto seguire con attenzione in pratica sino all'ultimo : la ricordo infatti ,ai primi di dicembre del 2010,presente al Congresso UCEI per l'intervento del Presidente Napolitano.
Il suo ricordo sia per benedizione.
Gadi Polacco
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mercoledì 19 gennaio 2011

Giornata della Memoria a Livorno

Consiglio: Giorno della Memoria 2011

Giorno della Memoria. Il 27 gennaio saranno ricordati tutti gli ebrei italiani morti nei campi di  sterminio
Iniziative in contemporanea a Livorno, Cecina, Piombino e Portoferraio

 

Ricordare uno per uno tutti gli ebrei deportati e morti nei campi di sterminio nazisti  attraverso la lettura dei loro nomi. Il 27 gennaio la Provincia celebra il Giorno della Memoria con un’ iniziativa che coinvolgerà tutta la cittadinanza.

Il programma della giornata è stato presentato a Palazzo Granducale da presidente del Consiglio Provinciale Fabio Di Bonito. “Non è mai abbastanza e non è mai superfluo ricordare e celebrare ogni anno la Shoa – ha affermato – E’ importante farlo soprattutto per i giovani, per tramandare il ricordo di quegli orrori perché non si ripetano mai, da nessuna parte del mondo, a nessun uomo, gruppo, etnia”.

La celebrazione del Giorno della Memoria, organizzata in collaborazione con la Comunità Ebraica livornese e l’Ufficio Scolastico Provinciale,  prenderà il via alle 10, nel portico di ingresso della Provincia, in Piazza del Municipio. Ragazzi e ragazze, rappresentanti delle Istituzioni, sportivi, personaggi dello spettacolo e cittadini, si alterneranno nella lettura dei nomi e delle note biografiche degli ebrei livornesi e italiani  sterminati nei lager nazisti.

Ad accompagnare la lettura, che terminerà alle ore 17, ci saranno i cori dell’Istituto Mascagni e della stessa Comunità Ebraica. “Ogni lettore  - ha aggiunto Di Bonito - farà, poi, cadere il foglio a terra così da formare  una catasta di pagine, come quelle dei corpi che abbiamo visto nei documentari, che ogni volta ci fanno rabbrividire, ma che non abbiamo ancora visto abbastanza”.

Nel mattina  è convocato il Consiglio Provinciale aperto, al quale interverranno il presidente della Comunità Ebraica, Samuel Zarrugh e l’on. Enrico Modigliani, ex parlamentare romano che ha vissuto la discriminazione delle leggi razziali.

“Quest’anno – ha concluso Di Bonito – il programma delle iniziative è meno ricco che nel passato perché, come ogni altro settore degli Enti locali, abbiamo dovuto comprimere fortemente i costi. Credo, però, nel valore fortemente simbolico e emotivamente intenso dell’iniziativa che proponiamo”. Dello stesso avviso sono Samuel Zarrugh e il rabbino capo Yair Didi, intervenuti alla conferenza stampa, per i quali “anche una piccola luce riesce a togliere il buio”.

La lettura dei nomi sarà effettuata in contemporanea anche in tre scuole superiori del territorio, sempre al partire dalle ore 10: a Cecina, nell’auditorium del Liceo Fermi; a Piombino presso l’ISIS Pacinotti e a Portoferraio presso l’ISIS Foresi, nell’aula magna del sede del Grigolo.

I cittadini che vogliono dare la propria disponibilità  per la lettura  dei nomi possono contattare i seguenti numeri 0586-257305, 3208887044.

Intanto nei comuni del territorio sono in corsi gli incontri organizzati dall’Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea)  con gli studenti delle scuole, caratterizzati dalla presenza di Hanna Kugler Weiss superstite sopravvissuta ad Auschwitz. A Livorno l’incontro è fissato per venerdi 21 gennaio, alle 10.30, nella sala del cinema “Quattro Mori”.

 

(s.m.)

Livorno, 19 gennaio 2011

martedì 18 gennaio 2011

IL MONDO EBRAICO FESTEGGIA TU BISHEVAT, IL CAPODANNO DEGLI ALBERI (INIZIO IL 19 .1.11 SERA)

COMUNITANDO

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(Blog a cura di Gadi Polacco)

TU BI-SHEVAT, IL CAPODANNO DEGLI ALBERI

Il capodanno degli alberi

Molte fra le ricorrenze ebraiche servono a ricordare i cicli naturali. Una festività particolare, totalmente dedicata agli alberi è il Capodanno degli alberi, Rosh Ha-Shanà Lailanot, conosciuta anche con la data ebraica in cui cade: Tu bi-Shevat, cioè quindici del mese di Shevat. In ebraico ogni lettera ha anche un valore numerico e Tet e Vav che formano la parola "Tu" equivalgono numericamente a 15. Tu bi-Shevat cade in giorni in cui il clima è particolarmente freddo; in Israele, dove in genere il clima è meno freddo, questo giorno viene indicato come il giorno in cui cominciano a fiorire i mandorli, e si può cominciare a sperare in un prossimo arrivo della primavera.
Questa festa è menzionata nel Talmud, e dà adito a una delle innumerevoli dispute tra Maestri. Sulla data in cui festeggiare Tu bi-Shevat si confrontano le due grandi scuole dei due grandi Maestri: Shammai e Hillel. Secondo l'opinione del primo il Capodanno degli alberi doveva essere festeggiato il primo giorno del mese di Shevat, mentre nell'opinione di Hillel doveva essere festeggiata il 15. Come noto in questa e in molte altre controversie si segue l'opinione di Bet Hillel. Interessante sottolineare come i due punti di vista, comunque, siano specchio di una diversa e contrapposta concezione tra potenza e atto: la scuola di Shammai ritiene che vadano prese in considerazione le cose già in "potenza", mentre quella di Hillel considera solo ciò che è in "atto". Nello specifico il problema è se considerare già germoglio ciò che ancora non è visibile, ma esiste solo in potenza. Un po' come in certe culture si contano gli anni fino dal momento del concepimento e non da quello della nascita. Sempre a proposito di nascite ed alberi, nella tradizione ebraica quando nasce un bambino si usa piantare un albero. A tempo debito, i rami di quello stesso albero serviranno per costruire la chuppà, cioè il baldacchino nuziale.
In passato la ricorrenza serviva a determinare quali decime dovessero essere presentate al Santuario in un anno: i frutti maturati prima del 15 di Shevat si considerano appartenenti ad un anno, quelli maturati dopo questa data, si considerano appartenenti all'anno seguente. Inoltre questa festività serviva a stabilire quando erano trascorsi i primi tre anni di vita dell'albero, nel corso dei quali era proibito goderne i frutti.
Questa festività è molto amata dai bambini ed in Israele si vedono intere scolaresche armate di picconi in miniatura che eccitati mettono a dimora nella terra ciascuno il suo alberello. Ma si usa anche mangiare un frutto "nuovo" e si fa il Seder Tu Bi-Shevat, una sorta di pasto a base di frutta, durante il cui svolgimento, così come si fa nel più noto Seder di Pesach, si leggono brani della tradizione e si recitano particolari preghiere.

Midrash (racconto o sentenza morale)

Se stai piantando un albero e ti dicono che è arrivato il Messia, prima finisci di piantare l'albero e poi vai ad accogliere il messia.


(dal sito www.moked.it dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane)

giovedì 13 gennaio 2011

Fantapolitica acquariologica?

Ciao Carlo, relata refero, quindi come riferitami oggi a Città di
Castello (la fonte sarebbe Zoolux Italia).
Sarebbe in programma un'enorme apertura (oltre 1000mq) a San Sepolcro
(AR), ?! , compresi pesci e rettili,ecc, ad opera di tal Fabio Meda o
Medas, romano laureato in erpetologia, che verrebbe da agiatissima
famiglia legata al Vaticano e che avrebbe necessità di investire.
La scelta,assai strana vista la grandezza della quale si parla ed il
territorio nel quale andrebbe ad operare,sarebbe caduta su S.Sepolcro
in quanto egli risiederebbe in zona.......
Cercherò , tanto per scrupolo, di sentire se si hanno notizie su Roma
ma,al momento,è tutto.
Ti saluto,
G.P.

lunedì 10 gennaio 2011

Chi emargina la religione?

Secondo l'Ansa il Papa ha definito come una "manifestazione dell'emarginazione della religione e, in particolare, del cristianesimo" il fatto di "bandire dalla vita pubblica feste e simboli religiosi, in nome del rispetto nei confronti di quanti appartengono ad altre religioni o di coloro che non credono".
"Agendo così ", ha aggiunto Ratzinger parlando ai diplomatici accreditati presso il Vaticano," non soltanto si limita il diritto dei credenti all'espressione pubblica della loro fede, ma si tagliano anche radici culturali che alimentano l'identità profonda e la coesione sociale di numerose nazioni".
Poichè nello stesso discorso egli ha ringraziato il Governo italiano ed altri schieratisi contro la sentenza europea sul Crocifisso,parrebbe lecito supporre che  ci si riferisca preminentemente ai simboli cattolici,peraltro facendo legittimamente  il "mestiere" di capo della Chiesa.
Non è chiaro, pensando alle democrazie, a chi venga rivolta l'accusa ma è Interessante constatare come anche al Papa si ponga il dilemma di quale via debba prendere una società ritenuta evidentemente laica.
Capisco,non concordando modestamente,che egli respinga l'idea di una società aperta che si rende totalmente neutrale ad ogni influsso religioso (cosa ben diversa dal divenire antireligiosa) ma l'alternativa in subordine non può essere quella di una società nella quale vi siano simboli preminenti ed altri "tollerati".
Liberi simboli in liberi Stati,si potrebbe quindi  dire parafrasando Cavour ,purchè però il principio valga per tutti.
Gadi Polacco


venerdì 7 gennaio 2011

E' MANCATO IL PROF. AHARON COHEN, UN LUTTO CHE CI TOCCA DIRETTAMENTE

Si apprende che è mancato in Israele il Prof. Aharon Cohen,un amico di
lunga data dell'ebraismo italiano,primo shaliach (inviato) del movimento
giovanile ebraico Benè Akiva in Italia.Uomo di grande cultura,religiosa
e "laica",ha avuto importanti ruoli nel mondo ebraico israeliano ed
internazionale : importante è stato il suo lavoro di educatore nel
sistema scolastico israeliano e fondamentale il suo apporto
all'emigrazione verso Israele degli ebrei "Falasha" dall'Etiopia.
Strettissimi sono stati i suoi contatti con le Comunità ebraiche
italiane,Livorno compresa.Alla signora Matilda ed a tutti i parenti ed
amici le più sincere e partecipate condoglianze.Min haShammaim tenuhamu.

martedì 4 gennaio 2011

Solidarietà alla Chiesa Copta

Complimenti ai giovani Ugei per una presa di posizione,come spesso accade da parte loro,che ben ci rappresenta anche se "non più giovani"  ebrei.

Gadi Polacco


Ugei – Daniele Regard: “Solidarietà alla Comunità Copta”

“Vorrei esprimere alla Chiesa Cristiana Copta di Egitto, come pure alle varie Comunità Copte presenti in Italia, a nome del Consiglio Ugei e di tutti i giovani ebrei italiani, i più accorati sentimenti di vicinanza e di solidarietà, unendomi al cordoglio per le vittime dell’attentato”. Ha dichiarato Daniele Massimo Regard neoeletto presidente dell’Unione giovani ebrei d’Italia “A quest’atto esecrando, crudele e vile segue doverosamente la pressante e comune richiesta di giustizia.
In aggiunta ai sentimenti di riprovazione e di condanna, credo si sia ineluttabilmente obbligati a interrogarci in maniera radicale sulle modalità della convivenza umana, come pure sull’effettivo contributo positivo che possono offrire ad essa le religioni.
L’unica risposta condivisibile e valida che l’umanità è riuscita sinora a darsi resta, a nostro avviso, il rispetto e la tutela dei diritti umani.
I diritti dell’uomo sono il “minino etico” per edificare e mantenere in buona saluta una società. I diritti umani inoltre devono oggi sempre più essere necessariamente intesi come quell’ “etica minima” che tutte le religioni devono fare urgentemente propria, ritrovandola come radice costitutiva autentica del loro stesso essere e della morale che predicano.
Senza il fondamentale riferimento al rispetto e alla tutela dell’altro uomo, chiunque questi sia, segno visibile del Dio invisibile, la predicazione può degenerare in discriminazione e violenza, la religione in blasfemia e fanatismo, la convivenza in guerra.
Ebrei, cristiani e musulmani, tutti ben sappiamo che la parola “pace” (“Shalom” nella Bibbia, “Salam” nel Corano) è sia segno di benedizione sia particolare manifestazione dell’essere stesso di Dio. Ogni atto di violenza, quindi, non solo ci allontana da noi stessi e dal nostro prossimo, ma da Dio medesimo.
La pace, l’accoglienza e il rispetto del prossimo sono quindi l’urgente e grande responsabilità morale e religiosa che i tre grandi monoteismi devono obbligatoriamente assumersi oggi”.

sabato 1 gennaio 2011

La scomparsa in Israele di Luciano Cassuto , imprenditore livornese fu alla guida della Comunità Ebraica di Livorno

COMUNITANDO
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(a cura di Gadi Polacco)


E' pervenuta stamani,durante le celebrazioni del Sabato,la triste notizia della scomparsa,in Israele,di Luciano Cassuto (z.l.).
Imprenditore nel campo dell'abbigliamento e vicino allo mondo dello sport (basket in particolare)  fu, a cavallo tra la fine degli anni '70 ed i primi anni '80 dello scorso secolo, Presidente della Comunità Ebraica di Livorno : sotto la sua presidenza giunse a Livorno il Rabbino Isidoro Kahn (z.l.) a seguito del trasferimento dalla nostra città a Milano,per assumere quella cattedra rabbinica,del Rabbino Giuseppe Laras.



Poco dopo si trasferì in Israele dove,con la  moglie Anna , la famiglia Cassuto (composta anche dai figli Arnoldo,Davide,Susanna e Alberto) dette vita ad una nuova attività imprenditoriale nel settore alimentare,contribuendo alla diffusione in sede locale della tradizione gastronomica italiana.


Componente di una storica famiglia ebraica livornese, con diramazioni non solo locali, Luciano Cassuto ha sempre mantenuto uno stretto ed affettuoso rapporto con la sua Comunità di provenienza e  con la nostra città dove risiede il fratello Piero ,anch'egli già Presidente della Comunità Ebraica locale ed oggi alla guida dell'associazione Benè Berith intitolata allo scomparso Rabbino isidoro Kahn,

Al momento non sono pervenuti dettagli circa i funerali che,comunque,secondo la tradizione ebraica avranno luogo quanto prima possibile.

Alle famiglie Cassuto, agli altri parenti ed agli amici tutti le più sincere condoglianze.

Min haShammaim tenuhamu : dal Cielo vi giunga conforto.

(g.p.)