lunedì 30 giugno 2014

ASSASSINATI I TRE STUDENTI ISRAELIANI RAPITI : NON E' IL MOMENTO DI PARLARE DI "PERDONO", BENSI' DI "GIUSTIZIA"

E' il momento di pregare per i tre studenti israeliani assassinati dai
terroristi palestinesi di Hamas. A rischio di apparire scortese,
scusandomi anticipatamente con i tanti amici, non è il momento di
parlare di "perdono", prerogativa comunque solo dei genitori di quei
ragazzi. Ora preferisco parlare di giustizia.Sia il loro ricordo per
benedizione.

Gadi Polacco
Comunitando
www.livornoebraica.org

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domenica 29 giugno 2014

A 70 ANNI DALLA STRAGE DI GUARDISTALLO

Ringrazio il Sindaco Sandro Ceccarelli, di freschissima nomina alla guida di quella bellissima località che è  Guardistallo (PI), per l'invito rivolto al Benè Berith (ovviamente coinvolta ufficialmente è stata anche la Comunità Ebraica di Pisa) a partecipare alla Commemorazione delle Vittime della strage nazifascista che ebbe luogo settant'anni or sono, il 29 giugno 1944.

Con la cortese praticità tipica degli Amministratori locali, specialmente nei centri di dimensioni contenute, abituati al fare più che al seguire mere formalità, mi aveva espresso nelle settimane scorse il desiderio di avere una presenza ebraica (credo fosse la prima volta) a questo momento di ricordo  e di trasmissione della Memoria che annualmente si ripete a Guardistallo, dove ancora è vivo ,nei parenti e nei cittadini in genere,il ricordo della strage (furono trucidate 63 persone).

Una cerimonia tanto sentita quanto sobria, nella quale si sono ripercorsi gli eventi e, negli interventi degli oratori ufficiali, è stata ribadita la necessità di tramandare la memoria di quegli avvenimenti onde evitare di fare mera celebrazione.

Suggestivo il percorso,segnato da cartelli esplicativi, che conduce nel bosco ,al luogo nel quale un cippo commemorativo indica il centro di quei tragici fatti, una sorta di lungo viale della Memoria, un tragitto che induce alla riflessione e lungo il quale (nella parte finale viene percorso a piedi) si uniscono mano a mano cittadini che in quelle case risiedono.

Di grande efficacia il recitativo tratto da scritti storici e testimonianza.

Erano presenti Sindaci e rappresentanti di Amministrazioni  limitrofe, tra questi il Vicesindaco di Stazzema (paese colpito nell'agosto del 1944 dalla strage che ebbe luogo in località S.Anna) ,la Provincia, associazioni varie ,unitamente ad Autorità civili,militari e religiose.

Per approfondire la storia dell'Eccidio di Guardistallo:
Gadi Polacco
Foto : alcuni momenti della Commemorazione



lunedì 16 giugno 2014

ANCHE A LIVORNO MOMENTI DI PREGHIERA PER LA LIBERAZIONE DEI TRE RAGAZZI ISRAELIANI RAPITI : SIGNIFICATIVO SAREBBE UN SEGNO SOLIDALE UFFICIALE DELLA CITTA'

Due momenti di preghiera, ieri sera, si sono svolti anche a Livorno
(come in molti altri luoghi del mondo) in favore della liberazione dei
tre ragazzi israeliani rapiti da alcuni giorni.
Una preghiera si è tenuta al Tempio Maggiore e,in contemporanea,una
lettura di Salmi (in particolare il 121 e 130 come indicato anche dal
Rabbinato d'Israele) si è svolta in occasione della manifestazione
di chiusura dell'anno sociale dell'Adei-Wizo livornese (Associazione
Donne Ebree d'Italia) ,aperta a un folto pubblico.
Prosegue intanto, nel mondo e anche in Italia, la catena di solidarietà
e preghiera a sostegno della liberazione dei tre ragazzi rapiti.
Per la sua storia particolare , incentrata sull'incontro pacifico tra
culture e religioni diverse, un messaggio di sostegno della Città
(peraltro la prima italiana a gemellarsi,nel 1961,con una città
israeliana, Bat Yam) sarebbe particolarmente significativo.

COMUNITANDO
www.livornoebraica.org

martedì 3 giugno 2014

Il mondo ebraico festeggia Shavuot (la Pentecoste) : la "festa delle settimane"

Il mondo ebraico festeggia, con inizio questa sera 3 giugno e sino al 5 giugno sera, la "festa delle settimane" (Shavuot), ovvero la Pentecoste.

Sul significato di questa importante ricorrenza si propone di seguito una scheda tratta dal sito dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

COMUNITANDO
www.livornoebraica.org
(a cura di Gadi Polacco)

La festa delle settimane

Shavuot cade il 6 e il 7 di Sivan, esattamente sette settimane dopo Pesach. Fino a quando non fu stabilita la durata precisa dei mesi la ricorrenza poteva cadere il 5, il 6 o il 7 del mese, fatto unico per le ricorrenze comandate nella Torà. Shavuot è chiamata anche "Tempo del dono della nostra Torà". La Torà è per gli ebrei il dono più grande fatto da Dio all'uomo, il legame con essa è fortissimo e ha un valore di sacralità. Questo spiega anche perché la data precisa non avesse troppa importanza: la cosa fondamentale è la rivelazione della Torà, il legame con una data storica riveste una importanza secondaria.
Gli ebrei dopo essere rimasti schiavi in Egitto, finalmente liberi, trascorsero 40 anni nel deserto; quando furono ai piedi del Monte Sinai Mosè, loro capo, salì sul monte dove ricevette in dono da Dio la Torà da consegnare al popolo d'Israele. Le Leggi contenute nella Torà sono ancora oggi la base e il cemento del popolo ebraico. Così come Pesach rappresenta il raggiungimento della libertà materiale; questa festa rappresenta il raggiungimento della libertà spirituale, la libertà di scegliere di accettare la legge morale, di accettare il giogo divino.
Shavuot è una delle tre feste di pellegrinaggio, cioè una festa durante la quale ci si doveva recare al Santuario a Gerusalemme (ai tempi in cui ancora esisteva) e portare un'offerta, secondo il dettato che si trova in Esodo XXIII, 16: "Conterete cinquanta giorni fino all'indomani della settima settimana ed allora presenterete al Signore un'offerta farinacea nuova (di frumento nuovo)".
A Shavuot ci si reca alla Sinagoga, dove vengono utilizzati degli addobbi particolarmente sontuosi e il profumo dei fiori che vengono portati per l'occasione rende particolarmente gradevole la atmosfera. Le piante e i fiori che si usano per addobbare le case e le sinagoghe probabilmente rimandano al luoghi lussureggiante nel deserto in cui fu ricevuta la Torà.
In Italia a Shavuot molte bambine celebrano il loro bat Mizwa, cerimonia attraverso la quale diventano "adulte" e in grado di adempiere ai precetti che riguardano le donne.
Il pasto di Shavuoth è a base di latte. (Le regole alimentari ebraiche, in osservanza al divieto biblico "non mangerai il pretto nel latte di sua madre" vietano di mangiare nello stesso pasto carne di qualsiasi genere e di cibi derivati da latte). Le origini di questa usanza possono essere diverse, le più accreditate sono due: il sapore della Torà viene paragonato a quello del latte e del miele. La seconda ipotesi è che gli ebrei non avendo ancora ricevuto la Legge, non erano in grado di procedere alla macellazione rituale degli animali, per cui si astenevano dal mangiare la carne.
Dopo la cena della vigilia, molti usano studiare la Torà per tutta la notte. Il secondo giorno di Shavuot si legge il libro di Ruth, libro facente parte del canone biblico, nel quale viene narrata la storia di Ruth la moabita, della sua conversione all'ebraismo, conversione alla quale arrivò attraverso tappe spirituali paragonabili a quelle del popolo ebraico. Ruth è un'antenata del re David, e in quanto tale il Messia nascerà dalla sua progenie.

(Immagine da www.mesilot.org )