martedì 31 marzo 2009

ISRAELE ACCOGLIE I PROFUGHI DEL DARFUR, MENTRE I PAESI ARABI APPOGGIANO IL PRESIDENTE SUDANESE SUL QUALE PESA UN MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE

Ieri sera hanno dato alla TV  israeliana un servizio su un bimbo di 11 anni, profugo dal Sudan, sfuggito con la madre alle stragi di Darfour e arrivati entrambi in Israele dopo un'odissea nel deserto, raccolti allo stremo al confine con l'Egitto, dopo che avevano fatto il tratto egiziano della fuga dentro un camion nascosti sotto uno strato di sabbia. In Israele sono stati accolti e sfamati e sistemati in appartamenti molto modesti a spese dello stato, come altre centinaia di profughi dal Sudan. Il bimbo va a scuola a Tel Aviv, impara l'ebraico e si sta gia rivelando come dotato di un'intelligenza eccezionale, cosa che sicuramente non si sarebbe espressa se fosse rimasto nel Sudan, a parte il fatto che adesso forse non sarebbe nemmeno fra i vivi. L'ultima frase che ha detto al giornalista della TV ha fatto commuovere tutti. Alla domanda su che cosa vuol fare da grande ha risposto: tornare in Africa e fondare una scuola. Io sono sicuro che questo bimbo, che si chiama Marco (chissa perche proprio un nome cosi' italiano?), non solo sara' da grande il direttore della sua scuola, ma sara' anche il ministro dell'Educazione nel suo Paese.

Tutto questo te lo scrivo non solo perche la cosa e' commovente di per se, e potrebbe interessare i lettori del nostro sito Comunitando, ma soprattutto perche' si sta svolgendo in questi giorni la conferenza di Docha (emirato del Katar), nella quale il presidente del Sudan, Bashir, vi e' accolto come ospite d'onore, nonostante penda sulla sua testa un mandato di cattura internazionale per genocidio di milioni di suoi cittadini. Nessuno stato arabo ha mosso un dito di fronte a quello che sta succedendo nel Sudan da anni, anzi appoggiano il presidente e la sua politica interna criminale, e Israele e' l'unico paese del Medio Oriente che accoglie e aiuta i profughi sudanesi. In Egitto sono considerati clandestini di passaggio e se vengono scoperti vengono ammazzati sul posto.

Daniele Haviv (Cabib)

lunedì 30 marzo 2009

Un calcio alla sofferenza ,articolo del 30 marzo 2009

Lettera a "Il Corriere di Livorno"

Egregio Direttore,

"quando lo sport valica i confini della sofferenza..."è l'incipit
dell'approfondito articolo che il Suo giornale dedica alla quinta
edizione di "sport sotto l'assedio", manifestazione sportiva che
toccherà Betlemme, Nazareth,Tulkarem,ecc,sin ad approdare a Gerusalemme.
Un'annotazione "curiosa" all'articolo che si chiude sottolineando il
nobile scopo della manifestazine di "alleviare le sofferenze del popolo
palestinese" : si riesce a non nominare mai Israele, per quanto la meta
finale sia la sua capitale!
Ovviamente, visto il taglio dell'iniziativa, si legge il termine
"israeliano" solo in riferimento ad un raid aereo perchè, in una certa
ottica legata ad obsolete parole d'ordine della cosiddetta sinistra
radicale, Israele non può che essere cattivo, anzi molto cattivo!
La manifestazione non valicherà dunque un altro confine della sofferenza
che pure è attiguo ai luoghi che i nostri "pacifisti" duri e puri
toccheranno : peccato perchè ad esempio avrebbero potuto giocare una
partitella anche a Sderot, la città israeliana che da anni soffre del
lancio continuo di razzi da parte dei terroristi di Hamas che occupano e
governano Gaza, è bene ricordarlo, con il pugno di ferro ed abbondante
ricorso alle esecuzioni capitali sommarie, contribuendo fortemente a far
soffrire proprio la popolazione palestinese alla quale gli "sportivi" a
senso unico di "Sport sotto l'assedio" vogliono portare sollievo.
Ben altro spirito da quello che,per portare un esempio assai comune in
Israele, aleggia nel Maccabi Haifa che ha di recente giocato al Torneo
di Viareggio e nel quale,con vero spirito sportivo, convivono giocatori
che sono tali "a prescindere",come direbbe Totò, dalla loro fede o dalla
loro provenienza.
Ma per "Sport sotto l'assedio", appare chiaro, contano solo alcune
sofferenze!
Cordialmente,

Gadi Polacco

lunedì 23 marzo 2009

GIOCHI DEL MEDITERRANEO SENZA ISRAELE , UNA LETTERA A "IL TIRRENO"


Egregio Direttore,
cresciuto nella cultura liberale, non provo attrazione per i cosiddetti "uomini forti" che poi spesso sono solo presunti tali : non credo nemmeno alla politica sancita da una sorta di "auditel" degli applausi  e delle standing ovation .
I liberali valutano i fatti.
Ciò premesso non posso però non notare la singolare coincidenza che vado di seguito a descrivere.
Nella mattina del 17 marzo 2009 ho seguito a Radio 24 Giuliano Ferrara condurre una trasmissione non proprio accondiscendente nei confronti del Governo:
tema della trasmissione i prossimi Giochi del Mediterraneo,in programma a Pescara a giugno, dai quali Israele sarà nuovamente esclusa .
Sono intervenuti l'On Pescante, Presidente del Comitato Organizzatore e parlamentare PDL, Giovanni Belardelli, autore il giorno prima di un articolo critico al riguardo su "Il Corriere della Sera" ,l'amico Yasha Reibman, portavoce della Comunità Ebraica di Milano ed altri.
Poco dopo,dalle libere pagine de "Il Tirreno", leggo che il lettore Guido Guastalla risponde ad una mia precedente lettera  sull'argomento definendo le mie "argomentazioni capziose" ed informando che non avrei fatto tesoro delle "lezioni" che mi avrebbe impartito  giusto Giuliano Ferrara il quale, francamente, penso però che del sottoscritto se ne infischi assai
Strano il destino, mi sono comunque trovato in altolocata compagnia nel club di coloro che amano le "argomentazioni capziose",avendo poi letto,ad esempio, le dichiarazioni dell'On.Nucara (non certo sospetto di "attività antigovernative") ed anche alla luce del meritorio attivismo che anche al riguardo muove il Ministro Frattini, giusto in questi giorni intento a tentare di imprimere una svolta alla questione,ormai quasi di sicuro per i prossimi giochi,alla luce dell'imbarazzante situazione.
I fatti, per tornare all'essenza della questione, testimoniano che l'Italia (ove non cambiassero le cose ) si presterà ad ospitare un meeting sportivo che in realtà è assai antisportivo, in quanto realizzato sull'esclusione di un Paese ed anche di un Comitato in spregio allo spirito che dovrebbe invece caratterizzare simili momenti.
L'On Pescante, suo malgrado e ben noto anche al sottoscritto quale personaggio influente dello sport spesso adoperatosi in favore di un reale spirito sportivo anche nei confronti di Israele,non è purtroppo riuscito a spiegare,anzi, perchè una democrazia debba sottostare a questo stato di cose ospitando una manifestazione basata sul pregiudizio e l'esclusione.
Questo constato e questo trovo triste, indipendentemente dai meriti del Governo nei confronti delle ragioni dello Stato d'Israele che non ho certo difficoltà a riconoscere, pur non ambendo ad essere avvocato ne dell'esecutivo ne dell'opposizione : parimenti non ho certo problemi a ricordare come Romano Prodi sia stato il primo , per lungo tempo l'unico , capo di governo europeo a recarsi in visita a Sderot, la città israeliana martoriata da anni dai razzi dei terroristi di Hamas.
Ringrazio poi  il nostro per la lista di notizie che pensa di fornirci ma lo informo che anche noi comuni cittadini possiamo acquistare i giornali e visitare internet : ci tengo anche a rassicurarlo che non sono al lavoro per capovolgere il Governo.
Trovo invece interessante il suo accenno  alla Libia ed aggiungo quindi un ulteriore motivo di tristezza, ovvero quello di aver  seguito i lavori parlamentari di approvazione dei recenti accordi con il dittatore di Tripoli constatando come, in ossequio evidentemente ad esigente di  real politik, trasversalmente si siano fatti cadere nel vuoto gli appelli dei radicali, di Furio Colombo e pochi altri, tesi a richiamare l'attenzione sulle responsabilità di quello che Sadat definiva "il pazzo di Tripoli".
Perchè il bello dell'essere liberali, seppur pochi e sparsi, è proprio quello di poter  esprimere il proprio pensiero basandosi sui fatti piuttosto che regolarsi in base a chi li compia od ometta di compierli..
Cordialmente,
Gadi Polacco

domenica 22 marzo 2009

RINNOVO DELLA PROPOSTA PER LA CITTADINANZA ONORARIA AL SOLDATO ISRAELIANO GILAD SHALIT, ORMAI DA PIU' DI 1000 GIORNI OSTAGGIO DI HAMAS

/*Ill.mo Signor Sindaco,
il 22 dicembre 2008 dal blog "Comunitando" veniva lanciata la proposta,
ripercorrendo analoghe iniziative svoltesi altrove, per la concessione
della cittadinanza onoraria al soldato israeliano Gilad Shalit,rapito
dai terroristi di Hamas.
Sono oggi passati più di 1000 giorni da quello del rapimento ed ancora ,
nonostante le molte voci susseguitesi al riguardo,niente di concreto di
è mosso.
Nel frattempo,anzi, Hamas ha addirittura rifiutato di liberare Shalit
pur dinanzi alla disponibilità israeliana a rilasciare ben più di 300
palestinesi detenuti nelle carceri israeliane : Hamas vorrebbe ora, ma
facilmente si tratta solo di un'ennesima mossa dilatoria, la liberazione
di feroci terroristi, rei di stragi di civili.
Rinnovo quindi la richiesta affinchè anche da Livorno giunga un segno di
solidarietà a Gilad Shalit.
Ringraziando, cordiali saluti,

Gadi Polacco

*/


lunedì 22 dicembre 2008


Proposta di cittadinanza onoraria livornese al soldato israeliano
Shalit, rapito da Hamas e del quale non si hanno più notizie.
<http://comunitando-blog.blogspot.com/2008/12/proposta-di-cittadinanza-onoraria.html>


Egregio Signor Sindaco di Livorno,
*
una delegazione parlamentare italiana, composta da esponenti di varia
appartenenza,come si apprende da un lancio d'agenzia del 22 dicembre
2008 ,ha " consegnato un'importante missiva alla sede romana della Croce
Rossa Internazionale (CRI): tale missiva, consegnata in copia alla
famiglia di Ghilad Shalit, chiede che la CRI si impegni per la
liberazione del caporale israeliano Shalit, rapito nei pressi del
confine con Gaza più di 900 giorni fa. Di questo soldato non si ha
alcuna notizia: i rapitori dimostrano il loro disprezzo per ogni forma
di rispetto delle convenzioni internazionali che pongono fra i diritti
umani quello delle famiglie di avere notizie dei prigionieri".

L'agenzia continua informando che "durante il colloquio odierno, i
rappresentati della Croce Rossa hanno confermato la gravità della
situazione, in totale violazione dei principi delle Convenzioni di
Ginevra e hanno posto la questione della mancanza di controparte per
avanzare delle trattative con i detentori del soldato israeliano.
Purtroppo, invece, l'interlocutore esiste e si è mostrato in tutta la
sua crudeltà anche recentemente quando, domenica scorsa, Hamas, tra le
celebrazioni a Gaza per il proprio 21esimo anniversario, ha inserito la
ripugnante messa in scena in cui una comparsa nei panni dell'ostaggio
Gilad Shalit, dipinto come un vile, implorava libertà in ebraico
piagnucolando, nel ludibrio della folla. "

In questi giorni si è altresì appreso che, quale segno di solidarietà
con il soldato Shalit e la sua famiglia sottoposti ad un trattamento
inumano che esula da qualsivoglia ragione politica di parte, la città di
Parigi e quella di Roma hanno deciso di conferire al militare rapito la
cittadinanza onoraria.

Mi rivolgo quindi a Lei, quale cittadino di Livorno prima città in
Italia a gemellarsi con una cittadina dello Stato d'Israele (Bat Yam),
per chiederLe di farsi promotore di analogo gesto di umana
solidarietà,,indipendente peraltro da qualsivoglia visione politica
particolare del conflitto mediorientale.

Solidarizzare con il soldato Shalit e la condizione nella quale egli si
trova, non intacca certamente la ricerca di una pace giusta per tutte le
parti in causa,anzi può solo favorirla.

Ringraziando per la cortese attenzione, colgo l'occasione per inviare a
Lei ed a tutti i concittadini, credenti o meno, i migliori auguri per
questo mese nel quale si incontrano importanti festività delle tre
religioni monoteiste e che ci avvicina al nuovo e comune anno civile,

Gadi Polacco


*
Pubblicato da Comunitando a 6.23
<http://comunitando-blog.blogspot.com/2008/12/proposta-di-cittadinanza-onoraria.html>

giovedì 12 marzo 2009

Il 15 marzo 2009 Livorno "capitale" dell'ebraismo italiano.

Domenica prossima Livorno sarà la "capitale" dell'ebraismo italiano :
nella nostra città si terrà infatti una seduta del Consiglio dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane e nel pomeriggio,al LEM e con il
patrocinio di Comune e Provincia,vi sarà un convegno pubblico sulla
bioetica alla luce della tradizione ebraica.
Argomento di particolare attualità,quello della bioetica, l'evento
organizzato dal Dipartimento Educazione e Cultura dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane,in collaborazione con la Comunità livornese,
viene significativamente ospitato nella nostra città, luogo simbolo del
confronto tra le varie culture molte delle quali, peraltro, concorsero a
porre le fondamenta stessa di Livorno: un'occasione quindi, per quanti
interessati, di verificare come vari possano e debbano essere gli attori
di un confronto su questo terreno così delicato.
Gadi Polacco
Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

domenica 8 marzo 2009

BIOETICA EBRAICA : UN CONVEGNO IL 15 MARZO 2009 A LIVORNO

  בס"ד

 

 

         UNIONE DELLE COMUNITA' EBRAICHE ITALIANE

DIPARTIMENTO EDUCAZIONE E CULTURA

 

 

COMUNITA' EBRAICA DI LIVORNO

PROVINCIA DI LIVORNO

COMUNE DI LIVORNO

 

 

DOMENICA 15 MARZO 2009 (19 ADAR 5769)

SALA CONVEGNI DELLA FONDAZIONE L.E.M

Piazza del Pamiglione 1 - Livorno

 

“e tu sceglierai la vita ...”

 

LA VITA: UN VALORE ASSOLUTO?

Giornata di studio: Bioetica e tradizione ebraica

 

Coordina la dottoressa Paola Bedarida . Vicepresidente Comunità Ebraica Livorno

 

Ore 16  saluti:              Giorgio Kutufà – Presidente della Provincia di Livorno

                                   Alessandro Cosimi – Sindaco di Livorno

                                   Samuel Zarrough – Presidente Comunità Ebraica

                                   Rav Yair Didi – Rabbino Capo di Livorno

                                   Renzo Gattegna – Presidente UCEI

 

Ore 16,30                   Introduzione di Rav Roberto Della Rocca – Direttore DEC – Ucei

 

Ore 16,50                   Tradizione ebraica e bioetica: l'inizio della vita

                                   Rav G. Di Segni – CNR Roma e docente Collegio Rabbinico Italiano

 

Ore 17,10                   Esiste una bioetica Europea?

                                   Dott. F. Busnelli – Professore di diritto civile presso la Scuola Superiore                                             Sant'Anna – Pisa, membro EGE (European Group of Ethics)

 

Ore 17,30                   Tradizione ebraica e bioetica: la fine della vita

                                   Dott. M. Fornari – medico e dottore in studi ebraici

 

ore 17,50                    Interventi del pubblico.        

 

Ore 19                        Cocktail