mercoledì 16 marzo 2011

Risorgimento ed ebrei italiani : un legame indissolubile sintetizzato nel "Va pensiero"





E' un legame indissolubile quello che lega il Risorgimento, completatosi finalmente nell'Unità d'Italia nel 1870, ed il mondo ebraico italiano : assai numerosa , diffusa ed entusiasta fu infatti l'adesione degli ebrei a questo movimento nelle sue diverse espressioni ,dalle formazioni garibaldine alla stretta collaborazione con i gruppi di ispirazione mazziniana senza dimenticare l'apporto all'opera stessa di Cavour e dei "cavouriani" (fidato e prezioso segretario del Conte era un ebreo, Isacco Artom).


Se lo "Statuto Albertino" del marzo 1848 aveva sancito l'emancipazione giuridica  per gli ebrei del Piemonte, sarà  appunto nel 1870 che questi diritti verranno estesi a tutti gli "israeliti" italiani, nell'anno del perfezionamento dell'Unità italiana con Roma capitale(1871), quando la breccia di  Porta Pia  significò per gli ebrei la fine del Ghetto imposto dal papato alla comunità romana .

Un doppio legame ci unisce, pertanto, come italiani ed ebrei, alle celebrazioni che in questi giorni rendono maggiormente evidente il 150° compleanno dell'Italia unita, un legame che Giuseppe Verdi ha reso eterno ed emozionante nel "Va pensiero" del Nabucco  sin dalla prima al Teatro alla Scala,il 9 marzo 1842.

Auguri Italia.

Gadi Polacco
www.livornoebraica.org


Nella foto : Cimitero Ebraico di Livorno, tomba di Fortunato Finzi, "garibaldino del 1859-60 e 66 tutta la sua lunga vita fu palpito d'amore alla patria"
"La figlia pose". Scomparso nel 1923, Fortunato fu in qualche modo tale,evitando di vivere il "tradimento" delle leggi razziali (razziste) emanate dalla dittatura fascista con la complicità della monarchia erede diretta del Risorgimento.

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