Un minuto di silenzio durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici londinesi, richiesto da più parti del mondo al CIO (anche da oltre cento parlamentari italiani) , non ci sarà per ricordare il quarantennale della strage di olimpionici israeliani (11) operata dai terroristi palestinesi di "Settembre Nero" durante le Olimpiadi di Monaco del 1972, atto terroristico che costò la vita anche ad un poliziotto tedesco perito nell'infelice azione delle forze di polizia che annientarono anche 5 terroristi ma non salvarono gli ostaggi: secondo il Presidente del CIO ,Jacques Rogge , la serata inaugurale non sarebbe il momento adatto e,da quando la questione è assurta a grande visibilità mediatica,da lui e dal Comitato sono giunte imbarazzate "spiegazioni" e tentativi di "giustificazione", sino ad arrivare ad un improvvisato minuto di silenzio osservato da Rogge stesso durante una visita al villaggio degli atleti nel corso della quale ha dichiarato di voler " onorare gli undici atleti israeliani che avevano condiviso l'idea della tregua olimpica e che consideravano le Olimpiadi un luogo di unione".
Nei giorni precedenti il numero uno del CIO aveva poi cercato di bilanciare il diniego al minuto di silenzio preannunciando una "folta partecipazione" alla cerimonia in programma,il 6 agosto, al Municipio della City.
Cosa c'è di "inadatto" nell'osservare un semplice minuto di silenzio nel momento di unitaria rappresentazione di quello che dovrebbe essere lo spirito sportivo che permea ( o dovrebbe permeare) le Olimpiadi?!
Difficile capirlo se non si ricorre alla più semplice delle spiegazioni : la paura ,tutta politica e interessi, di inimicarsi paesi che,evidentemente, quel sentimento sportivo calpestano pur partecipando ipocritamente ai Giochi durante i quali, magari, costringeranno propri atleti a disertare gare nelle quali abbiano a che fare con israeliani (senza che particolari misure,salvo l'invitabile sconfitta a tavolino,vengano assunte per sanzionare questa palese violazione degli ideali olimpici).
Un comportamento che è l'esatto contrario di quello che Rogge ha comunque esaltato durante l'improvvisato ed estemporaneo minuto di silenzio che tanto odora di cortina fumogena.
Molte per fortuna saranno comunque le iniziative, tante anche in Italia, che nel mondo libero si terranno per ricordare quelle che sono state definite le "Olimpiadi profanate" e consola, dinanzi alle contraddizioni evidenziatesi ai massimi livelli ufficiali olimpici, questo passaparola che ha trovato nella rete il suo massimo strumento di diffusione.
Nei social network, in tante piazze, nel privato di molte abitazioni ed in luoghi di culto, solo per citare alcuni esempi, il ricordo dei Caduti di Monaco non sarà ritenuto "inadatto" : al contrario quelle fiammelle accese nel ricordo di quelle vittime alimenteranno anche la speranza che si mantenga in vita,nonostante tutto, la fiammella del vero spirito olimpico che la titubanza dei Rogge di turno, quella si inadatta, mette ulteriormente in pericolo.
Gadi Polacco
www.livornoebraica.org
Nessun commento:
Posta un commento