Nel Tempio Ebraico di Livorno e' avvenuta oggi la consegna dell'attestato di Giusto tra le Nazioni,alla memoria, a Giovanni e Lidia Gelati.
La vicenda che vede protagonisti i Gelati e' narrata nel "Diario di un podesta' antifascista",edito da Belforte,ed e' stata ripresa ieri sera dalla trasmissione 'Nautilus' di Telecentro1,condotta da Gadi Polacco che, in apertura, ha commemorato Piero Cassuto (z.l.) scomparso il giorno prima.
Gelati,insigne avvocato penalista a Livorno, antifascista, venne chiamato a seguito di una roccanbolesca vicenda a ricoprire,nonostante le sue posizioni politiche,il ruolo di podesta' nel comune lucchese di Coreglia .
Lo fara' , per servire la comunita' civile, senza prestare alcun giuramento e pretendendo,come avverra' una volta ripristinata la democrazia, di essere un giorno ratificato nel ruolo dal consenso popolare.
Testimoni grazie ai quali si e' potuto procedere al riconoscimento quali Giusti dei Gelati, Armoldo e Piera Rossi,ai tempi delle persecuzioni bambini che i Gelati "assorbirono" nell'ambito familiare ponendoli in salvo.
A Telecentro1, tramite un collegamento telefonico con Adam Smulevich di "Pagine Ebraiche',si e' parlato anche dei numerosi altri Giusti toscani e del recentissimo riconoscimento per l'Arcivescovo Dalla Costa che,tra l'altro,dovrebbe spianare la strada alla ratifica quale Giusto di Gino Bartali,attivo nella rete clandestina coordinata da Dalla Costa.
Nella foto, di Nedo Piperno, Piera Rossi, Giovanna Gelati e Arnoldo Rossi
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