giovedì 1 gennaio 2009

Anno nuovo, pacifismo vecchio.

Il "pacifismo" soffre, fin dalla nascita, di gravi patologie quali il pregiudizio e l'unilateralità "trinariciuta", per dirla con Guareschi.: nonostante ciò si  illuse per qualche anno di godere di buona salute, ignorando le difficoltà congenite, mai poi queste hanno prevalso e praticamente da qualche tempo è in stato comatoso, anche se i superstiti non sembrano , drammaticamente, essersene resi conto.
Un trafiletto di cronaca locale della mia città riportava,pochi giorni or sono, la notizia che una pattuglia di nostalgici, perchè a questi assomigliano ormai coloro che non prendono atto dello scorrere della storia, appartenenti a  Rifondazione Comunista avevano organizzato un "presidio davanti alla prefettura...per chiedere la fine delle azioni militari di Israele a Gaza".
Povero Prefetto, già ha i suoi grattacapi con le questioni della provincia , figuriamoci poi se dovesse organizzare anche una spedizione punitiva contro uno stato estero...
In verità un buffetto sulla guancia di Hamas i presidianti l'hanno dato, definendo "irresponsabile" il lancio di missili su Israele, ma ovviamente i cattivi sono sempre gli israeliani, rei di "rappresaglia di violenza inaudita, sproporzionata  e complessivamente ingiustificata,dopo la rottura del cessate il fuoco" e ,appunto , l' "irresponsabile" lancio.
Insomma, questi discoli ragazzacci di Hamas saranno anche tali ma vanno capiti....segue poi la solita pioggia di farneticazioni, tipo "apartheid", "blocco" e "assedio" (evidentemente anche i problemi di confine con l'Egitto ,per i compagni di Rifondazione,sono colpa d'Israele!).
Più sforzo lo pone,obbiettivamente, il sito Peace Reporter nel quale tale Naoki Tomasini va alla ricerca di rabbini che "condannano l'aggressione su Gaza" concludendo, però e sconsolatamente, "ma sono in netta minoranza".
La ricerca giunge sino nello Yemen, dove "Suleiman Bin Yaqup, rabbino di una delle comunità ebraiche dello Yemen" dichiara che l'azione israeliana  “è contro ogni religione” e “costringe gli ebrei dello Yemen a stare chiusi in casa, per paura di ritorsioni da parte di gente che non capisce che gli ebrei yemeniti non c'entrano nulla con la campagna militare nei territori palestinesi”.
Può darsi che il suddetto la pensi così, certo lo Yemen non appare il luogo più adatto dove un ebreo possa esprimere la propria opinione : assente la democrazia, ma questo non credo che preoccupi i "pacifisti", in quel paese neanche trenta giorni or sono un ebreo è stato ucciso al grido di "convertiti o muori"!
Insomma, vi è assai da dubitare che i duecento ebrei yemeniti possano sentirsi garantiti, nei loro elementari diritti civili, da parte del governo di quel paese.
Non paga di questa opinione, ma bastava andare in Israele che democrazia piena è per trovare ogni posizione,l'impadiva articolista "pacifista" cita ammirata "il celebre rabbino pacifista Michael Lerner" e scova pure che "nei giorni scorsi a New York c'è stata anche una protesta degli ebrei ortodossi anti-sionisti" organizzata per chiedere “la fine del massacro a Gaza”.
Ma guarda, un'altra democrazia eppure anche gli USA non sono nelle simpatie dei "pacifisti" : e quale giubilo scoprire che "degli ebrei ortodossi anti-sionisti" , quelli che si erano fatti addirittura un viaggio in Iran  (pur di contrastare Israele) per andare a trovare quel bravo figliolo ( almeno per i "pacifisti") di Ahmadinjead  , chiedevano "la fine del massacro a Gaza"!
Insomma,per farla breve, anno civile nuovo ma "pacifismo" vecchio.



Nessun commento: