mercoledì 14 gennaio 2009

Il prezzo della terra perduta ( Sergio Molco,da Israele)

> Zahal ( o Tsahal, l'esercito di difesa israeliano,,come esercito
> popolare sia nelle sue reclute di leva che nella sua riserva e` sempre
> stato guardato ,oltre che per la sua attivita`
> militare, anche come un laboratorio per studiare gli aspetti sociali
> del paese in continua trasformazione , data la particolare situazione del
> suo stato di guerra continua ai confini dal suo nascere e
> l'assorbimento di centinaia di migliaia di emigranti eterogenei :
> tutti parte di uno stesso popolo in formazione ,ma di provenienze tra
> le piu` lontane geograficamente e soprattutto diverse
> culturalmente..Il naturale attrito di questa enorme compagine di
> persone nell'inserimento nella vita comune meriterebbe uno studio
> approfondito che esula dall'attenzione alal quale richiamo in questo
> articolo,che si rivolge alla straordinaria trasformazione del pubblico
> religioso che e` passato in pochi anni da uno stato di quasi
> assenteismo ad una partecipazione sempre piu` massiccia in tutti i
> corpi , compresi i piu` speciali e sofisticati ,ell'esercito e dove
> la sua presenza si fa ognora piu` sostanziale nei gradi di uffficiale
> medio alti ,nascenti da una base dove la parola d'ordine e` il
> volontariato ,.la qual cosa ha un aspetto ancora piu` inaspettato
> soprattutto dopo il cambiamento di politica da parte dei governi di
> quest'ultimo decennio: esecutivi che si vanno sempre piu`
> allontanando da un appoggio senza condizioni nei confronti degli
> insediamenti nei "territori".Questo cambio di direzione e` sfociato
> nella ritirata dalla striscia di Gaza tre anni or sono ,decisione che
> ha provocato una spaccatura nella solidarieta` tra tutti gli strati
> della popolazione . Ciò e` capitanato da quello che e` ormai definito
> come " lo stato di Tel Aviv,citta`- stato di orientamento
> capitalistico americano" in contrapposizione con lo" stato di
> Giudea " che si sta formando ideologicamente nei "territori" di
> Giudea e Samaria ,prevalentemente abitati dai religiosi nazional
> sionisti .Questi, durante il dolorosissimo ritiro dalla strisca di
> Gaza voluto da Sharon ,fino allora indefesso patrocinatore degli
> insediamenti in un contesto del sistema di difesa del "grande Israele
> ",sembrava che si sarebbero dissociati dal partecipare
> all'arruolamento in quell'esercito che fu chiamato a strapparli dalla
> casa e dalla terra che, sotto la guida dei vari governi anche di
> diverso orientamento politico,avevano fatto fiorire a seguito della
> guerra dei sei giorni. I tumulti ,contenuti da una liedership
> responsabile e da un'opposizione passiva ma caparbia, lo facevano
> prevedere Eppure quasi inspiegabilmente vediamo ora ,in questa che non
> e` stata ancora definita guerra ufficialmente ,gli stessi giovani
> religiosi che danno un apporto preponderante ,purtroppo anche di
> caduti ,nei luoghi che dovettero abbandonare tre anni fa per un
> progetto di utopica distensione che vediamo ora completamente fallito,
> situazione ben rappresentata dall'integralismo di Hamas che ha
> praticamente occupato Gaza.

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